I giorni passavano l'uno dopo l'altro, la settimana che mancava al viaggio dei due giovani era quasi finita, solo due giorni e i due avrebbero passato tre giorni da soli in un paese dove nessuno li conosceva e dove nessuno li avrebbe giudicati per il loro cognome, era quella la parte che più eccitava Benjamin, oltre a passare del tempo solo con il biondo, poteva girare per la città senza preoccuparsi degli sguardi curiosi e spaventati dei compaesani, agli occhi di quelli che l'avrebbero visto non sarebbe stato nulla più che un semplice ragazzo in visita con il suo migliore amico.
Anche questo era un punto a suo favore, nessuno sapeva cosa provasse nei confronti di Federico, nessuno poteva giudicarlo.
Nei pochi giorni passati suo padre non aveva fatto altro che criticare la sua decisione e ribadirgli quanto lui fosse in disaccordo, gli ripeteva che Federico non era la persona giusta da frequentare, che avrebbe pensato lui stesso a trovargli amici adatti alla sua posizione sociale, e Benjamin, ogni volta, gli rispondeva che non era una sua decisione, che Federico poteva essere suo amico come poteva esserlo chiunque altro e che lui non aveva potere sui suoi rapporti, la vita in casa era diventata davvero difficile.
Federico, ignaro della situazione che regnava a casa del moro, era estremamente felice per la piccola avventura che avrebbe condiviso con il suo compagno di vita, gli aveva proposto quel viaggio proprio per farlo distrarre dalla sua quotidianità e per allontanarlo, anche se per breve tempo, da suo padre.
Federico volevo solo vederlo felice, felice con lui.
Erano ormai mesi che il più piccolo nutriva qualcosa di più che una semplice amicizia verso il moro ma non era pronto ad ammetterlo a se stesso e agli altri, custodiva gelosamente i suoi sentimenti e stava ben attento a non farsi scoprire mentre cercava di capire cosa l'altro provasse nei suoi confronti, la paura di perdere la sua unica fonte di felicità lo terrorizzava, era il suo più grande incubo, non riusciva ad immaginare di passare anche solo pochi giorni senza di lui.Era primo pomeriggio e in una casa lussuosa posta lontano dal centro del paese si potevano udire grida provenienti dall'interno.
-"Io andrò in viaggio con Federico, ho preso la mia decisione e non cambierò idea!" Urlò Benjamin.
Anche quel giorno suo padre cercò di fargli cambiare idea e quella che era nata come una semplice conversazione tra padre e figlio era diventata una lite furiosa; Benjamin continuava a ripetergli che non avrebbe cambiato idea e suo padre giocava tutte le sue carte per mettere in cattiva luce, agli occhi del figlio, Federico che aveva l'unica colpa di non essere nato in una famiglia benestante come quella di Benjamin.
-"Non è adatto ad essere tuo amico!" Ripetè ancora una volta Alberto.
-"Adatto? Federico non è un oggetto, non ha bisogno di essere adatto per essere mio amico!" Urlò ancora una volta il moro.
-"Tu non andrai via da questa casa Benjamin, io sono tuo padre e posso decidere per te!"
-"Io andrò via da questa casa e lo farò anche presto, sono stanco delle vostre continue offese verso Federico e il vostro volermi imporre le cose.
Se non potete accettarmi così come sono e con le amicizie che ho me ne andrò, voglio solo stare tranquillo." Disse Benjamin abbassando il tono della voce, era stanco di urlare.
Suo padre in un primo momento lo guardò confuso per poi scoppiare a ridere.
-"Tu andare via da questa casa?" Rise l'uomo. "Figliolo tu non sopravviveresti due giorni lontano da qui, tu non sai fare nulla, il rispetto che hai lo devi solo a me, non alle tua capacità.
Tutto ciò che sei lo devi a me." Continuò duro lui.
-"Io non sono nulla di quello che vorrei essere, stare lontano da voi non potrebbe che portarmi benefici." Rispose il più grande, sapendo, che le sue parole avevano profondamente ferito il genitore anche se quest'ultimo non lo dava a vedere.
-"E dove vorresti andare? A casa di Federico?" Chiese Alberto cercando di mantenere il suo tono duro.
-"Sì, sono sicuro che i suoi genitori mi accetteranno al contrario di voi padre." Rispose il moro prima di dirigersi verso la sua stanza e lasciare solo l'uomo che lo aveva cresciuto.Federico era appoggiato al tronco del grande albero che, tante volte, aveva protetto lui e Benjamin dal sole rovente dell'estate, osservava il cielo davanti a lui e sorrideva al pensiero dei giorni che avrebbe trascorso da solo con il moro, aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, aveva programmato quel viaggio mesi prima affinché fosse tutto perfetto e sperava che l'amico accettasse la sua proposta.
Dei passi veloci lo distrassero dai suoi pensieri ma non si preoccupò di scoprire chi fosse, già lo sapeva, sapeva che il ragazzo che stava avanzando velocemente verso di lui era proprio Benjamin.
-"Federico." Lo chiamò Benjamin con il fiato spezzato per la corsa.
Il ragazzo si girò a guardarlo sorridente ma quel suo sorriso svanì non appena i suoi occhi incontrarono quelli lucidi dell'altro.
-"Benjamin!" Esclamò il biondo e lo raggiunse. "Che è successo? Perchè stai piangendo?" Chiese preoccupato.
Il più grande lasciò cadere la borsa che teneva tra le sue mani e gettò le sue braccia al collo dell'altro che, prontamente, gli cinse la vita con le braccia per stringerlo a sè.
-"Shh, va tutto bene..." Sussurrò Federico e iniziò ad accarezzargli i capelli.
Il viso del moro era poggiato sull'incavo del collo dell'altro e le sue lacrime salate bagnavano la pelle nuda del più piccolo che stava cercando di consolarlo pur non conoscendo il motivo del suo pianto.
-"N- non lasciarmi..." Singhiozzò Benjamin e strinse maggiormente il corpo del biondo al suo.
-"Io non ti lascerò mai Benjamin." Sussurrò il minore e gli lasciò un bacio sulla tempia. "Mai Benjamin." Aggiunse.Dopo non poco tempo le lacrime di Benjamin cessarono con l'aiuto delle carezze dell'altro ragazzo che gli sussurrava parole dolci per farlo sorridere.
-"Va meglio?" Chiese Federico mentre guardava il ragazzo poggiato con la testa sulle sue gambe.
-"Si, grazie." Rispose il moro e accennò un sorriso.
-"Vuoi dirmi cos'è successo?"
Benjamin sospirò e abbassò lo sguardo.
-"Mio padre, come sempre."
-"Perché avete litigato questa volta?"
-"Lui non vuole che io venga con te in viaggio."
Federico sbiancò di colpo e abbassò la testa colpevole.
-"O- oh..." Fu tutto ciò che fuoriuscì dalle sue labbra.
-"Ma io gli ho detto che verrò con te che lui lo voglia o no." Disse il moro e prese il viso dell'altro tra le mani. "Federico tu sei speciale per me e non permetterò che lui ci divida." Continuò.
Il più piccolo prese una mano del ragazzo e gli lasciò un bacio sul dorso.
-"Grazie Benjamin."
-"E sono andato via di casa." Aggiunse Benjamin.
-"Cosa?" Domandò incredulo il biondo.
-"Non voglio vivere con una persona che vuole solo cambiarmi e allontanarmi dalle persone a cui tengo."
-"Ben non dovevi farlo." Sospirò il più piccolo.
-"Invece sì, dovevo, ma ora c'è solo un piccolo problema." Sussurrò il maggiore.
-"Quale?"
-"Non so dove andare..." Bisbigliò il moro.
-"Puoi stare a casa mia, certo non è grande quanto la tua e non ha camerieri ma puoi restare tutto il tempo che vuoi." Gli disse il biondo e gli accarezzò i capelli.
-"Davvero?" Chiese sorridente il maggiore.
-"Certo Benjamin, tutto ciò che è mio è tuo." Rispose Federico e si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia. "Io sono tuo." Aggiunse sussurrando.
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Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"