Thirteen.

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La pioggia continuava a scendere fitta sulle strade della città, il buio della notte era cullato dal rumore tranquillo che questa provocava una volta a contatto con il terreno.
Quella pioggia improvvisa era stata una rovina per tanti che si avviavano verso le mete più ambite per svagarsi ma per altri era stata una vera e propria benedizione, Benjamin e Federico si erano ritrovati impreparati davanti ad una tempesta di tale portata ma lo erano ancora di più davanti a quello che era successo poco dopo.
La stanza della locanda era illuminata soltanto dalla luce di una candela posta poco lontano dal letto dove i due ragazzi si stringevano l'uno all'altro il più possibile, in ogni loro carezza era rinchiuso il loro amore, quell'amore che per troppo tempo era stato nascosto per paura di soffrire, l'unico rumore che era possibile udire in quel posto era lo schioccare dei loro baci.
Benjamin e Federico continuavano a baciarsi senza mai stancarsi delle labbra dell'altro, si staccavano solo per brevi pause per riprendere aria e per sorridersi prima di tornare a baciarsi con più passione di prima.
Avevano bisogno l'uno dell'altro.

Era ormai tarda sera, la pioggia all'esterno non accennava a diminuire il che rendeva ancora più romantica l'atmosfera che si era creata nella stanza.
Federico era poggiato sopra al moro che gli cingeva, possessivamente, la vita mentre lui continuava a torturargli il labbro inferiore con i denti.
Erano una cosa sola in quel momento, il loro amore stava trionfando.
Dopo poco il più piccolo si staccò mentre sul suo viso era stampato un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
-"Grazie." Sussurrò lui e si sporse per lasciargli un bacio sulla fronte.
A quel contatto Benjamin chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire un sorriso.
Federico gli aveva rubato il cuore.
-"Grazie a te, bimbo." Rispose il moro.
-"Come mi hai chiamato?" Rise Federico.
-"Bimbo." Ripetè sorridente il maggiore. "Sei il mio bimbo." Aggiunse e gli rubò un bacio a stampo.
-"Sarò tutto ciò tu vuoi." Disse sottovoce il biondo e fece riunire le loro labbra.

Quel, nuovo, magico momento che si era creato fu interrotto dal suono delle campane che stavano ad indicare la mezzanotte, un nuovo giorno stava iniziando e il compleanno del più grande era arrivato.
Federico, anche se di malavoglia, si staccò delle labbra di Benjamin, gonfie e rosse per i tanti baci, e gli sorrise.
-"Buon compleanno, amore mio." Disse lui prima di stringerlo possessivamente al suo corpo.
Benjamin rimase sorpreso nel sentire il nomignolo che il più piccolo gli aveva affibbiato, nella sua mente continuavano a ripetersi quelle due, semplici, parole che lo stavano facendo sorridere e sentire bene come mai in vita sua.
-"Cosa c'è?" Chiese il minore notando il suo silenzio.
-"Dimmelo ancora." Disse il moro.
Federico aggrottò le ciglia e lo guardò senza capire a cosa si riferisse.
-"Cosa?" Domandò dopo.
-"Come mi hai chiamato prima?"
Il biondo ci pensò su qualche istante e, dopo essersi ricordato, in un primo momento il suo viso si tinse di rosso e subito dopo abbassò lo sguardo dispiaciuto.
-"I-io non volevo..." Balbettò lui.
Il più grande gli alzò il viso e gli accarezzò la guancia.
-"Dimmelo ancora." Sussurrò lui a poca distanza dal suo viso.
-"A-amore mio." Disse Federico imbarazzato.
-"Ancora." Istruì Benjamin e si avvicinò ancora di più a lui.
-"Amore mio." Ripeté ancora una volta il più piccolo, questa volta, più sicuro di sè.
Un sorriso comparve sul viso del moro che azzerò le distanze tra i loro corpi e poggiò la sua testa sulla spalla dell'altro che gli cinse i fianchi con le braccia.
-"Non smettere mai di chiamarmi così, te ne prego." Sussurrò lui e gli lasciò un bacio sul collo.
-"Lo farò tutte le volte che vorrai." Rispose il minore e gli diede un bacio sulla tempia.

La pioggia che aveva cullato il sonno di tutti gli abitanti del posto per grande parte della notte era, finalmente, cessata e aveva lasciato spazio ad un tempo sereno più adatto a quel periodo.
Benjamin e Federico stavano ancora dormendo stretti l'uno all'altro, la testa del maggiore era poggiata sul petto del biondo che si era addormentato mentre giocherellava con i suoi capelli.
La voce di un signore che passeggiava fuori dalla loro stanza interruppe il loro riposo.
-"Benjamin." Blaterò il minore con la voce impastata dal sonno.
Benjamin mugolò qualche parola che l'altro ragazzo non riuscì a decifrare prima di girarsi dall'altro lato.
-"Dai svegliati, abbiamo ancora della strada da fare prima di arrivare alla nostra destinazione." Sbadigliò Federico e si avvicinò all'altro.
-"Ma io ho ancora sonno." Sussurrò Benjamin mentre si stropicciava gli occhi.
Il biondo sospirò e lo abbracciò da dietro.
-"Così rovinerai la giornata che ho pensato per festeggiare il tuo compleanno." Disse lui con tono dispiaciuto prima di lasciargli un bacio sul collo.
Il più grande, dopo aver sentito le labbra dell'altro a contatto con la sua pelle nuda, si girò verso di lui e gli allacciò le braccia al collo.
-"Va bene." Sussurrò lui. "Alziamoci." Disse e gli diede un bacio sul naso prima di alzarsi seguito dal ragazzo.

I due ragazzi erano appena usciti dalla locanda dove avevano alloggiata per la notte, e dove si erano dichiarati il loro amore, la signora era molto dispiaciuta che i due li lasciassero così presto.
-"Che direzione dobbiamo prendere?" Chiese Benjamin.
-"Benjamin guarda questo posto." Rispose Federico ignorando la domanda del ragazzo al suo fianco.
-"Cosa?"
Il biondo si girò a guardarlo e sorrise.
-"Guarda, questo paese è bellissimo." Rispose lui.
Il più grande fece come gli era appena stato detto e si guardò intorno.
Una volta giunti in quel posto i due non si erano potuti soffermare a guardare ciò che li circondava, la pioggia torrenziale glielo impediva, ma alla luce del giorno, entrambi, dovevamo ammettere che era davvero un gran bel posto.
La piazza in cui si trovavano era molto più grande di quella presente nel loro paese, erano presenti vari negozi, che potevano rivelarsi utili per la vita di tutti i giorni, è una fontana davvero molto grande posta al centro del luogo.
-"Ti piace?" Gli chiese dopo il più piccolo.
-"È davvero molto bello." Ammise Benjamin mentre ammirava gli uccelli che stavano volando sopra le loro teste.
-"E se restassimo qui?" Propose il biondo.
-"Dici davvero?"
-"Ma certo!" Esclamò allegro Federico. "A me piace, a te piace, non vedo motivi per andare via." Aggiunse.
-"Non volevi andare al mare?" Domandò Benjamin.
-"Beh, possiamo andarci un'altra volta." Rispose il ragazzo. "Almeno abbiamo una buona scusa per fare un altro viaggio insieme." Aggiunse sussurrando e mentre si stava avvicinando per rubargli un bacio si ricordò della gente che li circondavano, non potevano farsi vedere in pubblico mentre si scambiavano effusioni.
-"Va bene, restiamo qui." Sentenziò il maggiore sorridente.

Era ormai ora di pranzo e Benjamin e Federico avevano deciso di fare un picnic in una piccola campagna appena fuori dal paese.
I due giovani si erano recati nell'emporio del posto e si erano riforniti di tutto ciò che gli sarebbe servito per il loro pranzo.
-"Abbiamo tutto?" Chiese il più piccolo mentre stendeva sul prato la tovaglia rossa.
-"Si piccolo, abbiamo tutto."
Federico sorrise e si diresse verso di lui prima di stampargli un bacio.
-"Sono il tuo piccolo?" Chiese con un sorriso stampato sul volto.
-"Ma certo." Rispose il moro, gli cinse la vita con un braccio e azzerò le distanze tra le loro labbra.
Le mani di Federico finirono tra i capelli di Benjamin mentre quest'ultimo gli accarezzava la schiena.

-"Voglio averti sempre nella mia vita." Disse Federico una volta interrotto il bacio.
-"Io ci sarò sempre, anche quando non mi vedrai, io sarò sempre accanto a te."

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Ehi💕
Vi ringrazio per le cinquemila visualizzazioni e per di più in così poco tempo, vi adoro💕
E, vi avviso, che Lunedì posterò lo special di Revivail, spero vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora