Fifty eight.

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Per tutta la durata della relazione di Benjamin con Federico la sua più grande era stata quella che suo padre venisse a conoscenza della loro storia e che potesse fare del male al più piccolo solo per farla pagare a lui.
Conosceva Federico fin da quando era un neonato, era sempre stato un punto di riferimento nella sua vita e non aveva mai voluto rinunciare a lui, era l'unica persona in grado di renderlo felice ad era tutto ciò che di più bello aveva, molto più dei giocattoli e delle cose frivole che suo padre gli regalava pensando di farlo felice, era la sua stella nel buio, l'ultima goccia d'acqua quando nei hai estremamente bisogno.
Federico era tutto ciò di cui lui aveva bisogno per vivere e per essere felice.
Nei primi anni della loro amicizia, quando aveva iniziato a potersi definire tale, Benjamin credeva che a suo padre facesse piacere quel loro rapporto ma, con il tempo, aveva capito che non era affatto così, Alberto era del tutto contrario alla loro amicizia e sperava che crescendo sarebbe finita, riteneva che Federico non fosse all'altezza di essere amico di suo figlio ma Benjamin aveva sempre ignorato questi, stupidi, pregiudizi di suo padre.
Più il tempo passava e più il legame che univa Benjamin e Federico si rafforzava, non potevano fare a meno l'uno dell'altro e questo loro constante bisogno li aveva portati a volersi vedere continuamente, ed erano arrivati a vedersi più volte a giorno perché, entrambi, non ne potevano fare a meno.

Benjamin non riusciva a fare altro che restare immobile mentre osservava suo padre, gli aveva appena rivelato che fine avesse fatto il suo fidanzato ma non riusciva ad esserne felice, la sua più grande paura si era realizzata.
Il ragazzo era arrivato a credere che suo padre potesse essere cambiato ma si era del tutto sbagliato, suo padre, se ancora poteva definirlo tale, continuava ad essere il solito uomo spietato e senza cuore disposto a fare di tutto per raggiungere i suoi obbiettivi, dimenticandosi che, nel mondo, esistevano altre persone oltre a lui, non gli era mai importato della felicità di suo figlio e gliene aveva appena dato la prova.
-"Che c'è figlio mio? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Chiese Alberto ridendo malefico.
-"Come avete potuto farlo?" Un singhiozzo fuoriuscì dalle labbra del moro prima che questo potesse rendersene conto.
-"Pensavi davvero che ti avrei permesso di stare con lui?" Chiese retorico l'uomo.
-"Io mi fidavo di voi!" Urlò Benjamin e gli sferrò un colpo in pieno viso.
Alberto si portò una mano sul naso e indietreggiò fino a cadere sulle scale, una risata amara si liberò dalle sua labbra non appena i suoi occhi incrociarono quelli rossi e iniettati di rabbia di suo figlio.
-"Ti ho insegnato a non fidarti mai di nessuno eppure tu non mi hai mai voluto dare ascolto." Disse. "Ora ti toccherà pagarne le conseguenze." Aggiunse sorridendo e, a fatica, si rialzò.
-"Vi vantate delle vostre ricchezze ma siete solo un poveretto, nessuno vi ama e tutti vogliono vedervi morto." Sputò acido il più grande.
-"Può darsi." Fece spallucce il padre. "Ma se non farai quello che ti dico sarà proprio il tuo Federico a morire." Aggiunse e riconquistò il suo ghigno malefico.
-"Cosa volete?" Chiese freddo Benjamin.
-"Devi sposare Maria." Rispose l'uomo. "Il giorno di Natale." Aggiunse.
-"Magari morirete prima." Disse il moro prima di lasciarsi scappare una breve risata.
-"Credi davvero che io sia malato?" Domandò quasi divertito Alberto.
-"Avete mentito anche su questo?" Chiese incredulo il più grande. "Ma, in fondo, non dovrei sorprendermi, siete abituato a mentire su tutto.
Posso chiedervi se avete avuto davvero un incidente?" Aggiunse rassegnato.
-"Ho avuto davvero un incidente ma non è stato tanto grave quanto voi immaginate, ancor prima di arrivare qui mi ero già ripreso." Spiegò Alberto.
-"Avete pagato il dottore?"
-"Non solo lui, anche qualcun altro." Sorrise malefico Alberto.
-"Chi?"
-"Qualcuno che ha seguito te e Federico fin quando non vi ha visti mentre vi baciavate e l'ha detto a tutti in paese, è stato davvero divertente sapere che i vostri compaesani vi hanno aggredito." Rise l'uomo.
-"Mi fate schifo." Ringhiò Benjamin.
-"Tu sposerai Maria, il giorno di Natale, che ti piaccia o no." Disse Alberto. "O sarà Federico a pagarne le conseguenze." Aggiunse.
-"Farò ciò che mi chiedete ma, sappiate, che vi odierò per sempre." Rispose il più grande.
-"Risolveremo anche questo." Rise Alberto e se ne andò al piano di sopra lasciando solo Benjamin.

Un nuovo giorno era arrivato, Benjamin non aveva chiuso occhio tutta la notte pensando a ciò che era capitato a Federico, stava pagando quel loro amore molto caro e lui non avrebbe potuto aiutarlo.
Un bussare leggero alla sua porta interruppe i suoi risvegliandolo dallo stato in cui si trovava.
-"È aperto!" Disse Benjamin.
Una figura minuta comparve sulla soglia della porta e inclinò la testa per poter far intravedere il suo sorriso.
-"Posso?" Chiese titubante.
-"Maria, entra." Rispose il moro e si mise a sedere.
La ragazza annuì, entrò nella stanza, chiuse la porta alle sue spalle e si accomodò sul letto.
-"Va tutto bene?" Chiese.
-"No, Maria." Scosse la testa il maggiore. "Va tutto malissimo." Aggiunse.
-"Cosa succede?" Domandò la castana.
Il ragazzo prese un respiro profondo e si armò di coraggio e pazienza per poter raccontare alla giovane tutto ciò che era successo, gli faceva male ricordare ciò che suo padre aveva avuto il coraggio di fare ma, sperava, che parlarne lo aiutasse ad alleggerire la situazione.

-"Non può essere!" Esclamò sconcertata Maria.
-"Eppure l'ha fatto." Rispose Benjamin con lo sguardo basso.
La giovane emise un rumoroso sospiro e gli prese la mano.
-"Posso aiutarti?" Chiese.
-"Nessuno può farlo." Disse freddo il moro.
-"Posso oppormi a questo matrimonio, posso provare a fare qualcosa." Continuò la ragazza.
-"No." Rispose il più grande. "Così non farai altro che accrescere la sua rabbia e la dirigerà anche su di te." Aggiunse.
-"Non puoi arrenderti così." Controbattè Maria.
-"Non posso fare nulla." Disse il ragazzo.
-"Continua a cercare Federico, lui ha bisogno che tu lo trovi, ha bisogno di te." Rispose la castana.
-"Mio padre mi ha impedito di fare qualsiasi cosa." Sussurrò Benjamin.
-"Non c'è bisogno che lui lo sappia." Disse la ragazza. "Lotta per Federico, ne vale la pena."

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora