Le parole pronunciate da Eva, la madre di Federico, avevano lasciato interdetti i due ragazzi che non capivano il perché lei pensasse quelle cose, nel corso degli anni avevano sempre dimostrato di avere un forte legame che andasse oltre i soliti pregiudizi della gente, avevano trovato il loro equilibrio perfetto e pensavano, o almeno speravano, che lei fosse d'accordo con ciò che li univa.
Federico, dopo essersi cambiato i vestiti, era andato in camera sua, nell'attesa che anche l'altro si cambiasse, si era seduto sul letto ed era rimasto per tutto il tempo a guardare un punto non definito del bianco muro di camera sua, nella sua mente continuavano a ripetersi le parole dette da sua madre, cosa intendeva dire con 'finché potete'?
Erano tante le domande che gli riempivano la mente e, per sua sfortuna, non aveva risposte, tutto ciò che aveva era il maggiore al suo fianco e sperava che mai nessuno glielo avrebbe portato via, dovevano già lottare contro il padre del ragazzo, non avevano le forze per lottare anche con sua madre.
Perso tra i suoi pensieri non aveva sentito i passi del più grande che stava entrando nella stanza, si era reso conto della sua presenza solo quando aveva sentito il materasso abbassarsi sotto il suo peso e, istintivamente, poggiò la testa sulla sua spalla.
-"Va tutto bene?" Chiese Benjamin e gli diede un bacio sulla fronte.
-"Secondo te, mia madre cosa intendeva dire?"
-"Non lo so, piccolo, non lo so..." Sussurrò il maggiore e lo strinse a sè.
-"Ci impedirà di stare insieme?" Continuò a chiedere il più piccolo.
Il moro, gli fece alzare la testa, e iniziò ad accarezzargli la guancia.
-"Nessuno ci separerà, te lo giuro mio piccolo Federico." Sussurrò lui e gli diede un bacio all'angolo della bocca.
-"Grazie." Rispose Federico e riappoggiò la testa sulla spalla del ragazzo. "Sarò scontato a ripeterlo in continuazione ma non posso fare a meno di ringraziarti.
Ti ringrazio per aver fatto diventare la mia vita degna di essere chiamata tale, grazie per rendermi felice.
Grazie per esserci sempre.
Grazie." Continuò.
-"Di nulla amore mio, rendere felice te rende felice anche me." Rispose il moro. "Ti va di uscire?" Propose.
-"Si, ti prego." Sussurrò in risposta il più piccolo. "Ho bisogno di uscire da questa casa e respirare un po' d'aria fresca." Aggiunse.
-"Andiamo allora." Disse Benjamin e gli prese la mano per invitarlo ad alzarsi.-"Dove vuoi andare?" Gli chiese Benjamin una volta usciti dalla porta di casa, Federico si era perfino rifiutato di salutare sua madre, voleva solo andarsene da quel posto.
-"Dove vuoi." Rispose il più piccolo e si sistemò i capelli.
-"Una passeggiata per i campi? Ci sono tantissimi fiori in questo periodo, so quanto li ami." Disse sorridendo il moro.
-"Tu mi conosci meglio di chiunque altro, anche meglio di me stesso." Sorrise Federico. "Comunque sì, andiamo." Aggiunse.
-"Ragazzi." Li chiamò il padre del più piccolo. "Uscite?" Chiese.
-"Si, padre, saremo di ritorno verso tardo pomeriggio." Rispose il biondo.
-"Divertitevi voi che siete giovani ma state attenti." Sorrise Massimo ed entrò in casa.I due giovani camminarono allungo per le strade di campagne che il loro paese possedeva e non avevano chiuso bocca per un solo istante, Benjamin si era prefissato come obbiettivo di riuscire a farlo distrarre e ci era riuscito, il più piccolo non aveva più pensato, almeno per quanto ne sapeva lui, alle parole di sua madre e si era goduto il tempo passato insieme.
Senza nemmeno rendersene conto, Benjamin e Federico, erano giunti ad un grande campo pieno di fiori di vario tipo, era uno spettacolo per gli occhi, colori ovunque che donavano al posto l'allegria di cui i due necessitavano.
-"Non trovi sia bellissimo questo posto, Benjamin?" Chiese il più piccolo mentre avanzava tra l'erba.
-"Assolutamente, penso di non aver mai visto così tanti fiori tutti insieme." Rispose Benjamin e si abbassò per strappare un piccolo fiore dal suolo.
Non sapeva che tipo di fiore fosse, era di un colore bianco tendente al viola, era semplice, non pretenzioso, ma spettacolare, proprio come Federico.
-"Piccolo?" Lo chiamò.
-"Dimmi." Rispose Federico e lo raggiunse.
-"Questo è per te." Disse il moro e gli diede il fiore. "L'ho scelto perché mi ricorda tanto te.
Tanto semplice quanto spettacolare." Aggiunse.Le restanti ore del pomeriggio erano passate in fretta, i due giovani avevano passato il loro tempo in quel campo ad osservare i fiori, Benjamin, con l'aiuto di Federico, aveva scoperto fiori di cui non sapeva neppure l'esistenza ma a lui poco importava di loro, era troppo occupato ad osservare il suo fidanzato e a sorridere, amava ascoltarlo parlare, sapere cosa pensasse e conoscere tutto ciò che conosceva lui, nonostante la bellezza, innegabile, di Federico a farlo innamorare era stato proprio il suo cervello.
Con un sorriso stampato in volto, il moro, rientrò in casa ma il suo sorriso scomparve non appena i suoi occhi incontrarono quelli del padre dello stesso colore dei suoi.
-"Ti stavo aspettando." Disse l'uomo e si versò un bicchiere di brandy, non doveva essere il primo.
-"Sono qui." Rispose il ragazzo e mentre stava per andare al piano di sopra venne bloccato dalla voce del genitore.
-"Vieni qui, Benjamin, parla con il tuo vecchio padre." Disse Alberto e si lasciò cadere sul divano.
Il moro sbuffò e lo raggiunse.
-"Ditemi, sono tutto orecchi." Disse e si sedette di fronte a lui.
-"Sei stato con Federico?" Chiese il padre e sorseggiò la sua bevanda.
-"Si e non ho alcuna intenzione di restare qui ad ascoltare voi che mi ripetete che non è adatto ad essere mio amico." Ringhiò Benjamin, non avrebbe permesso al genitore di parlar male del suo Federico.
-"Non è di lui che voglio parlarti, ho capito che non rinuncerai a vederlo." Rispose Alberto con una calma inaspettata.
-"E di cosa volete parlarmi?"
-"Non voglio parlarti esattamente, voglio comunicarti una cosa più che altro."
-"Ditemi, vi ascolto."
-"Presto dovrai passare il tuo tempo libero anche con altre persone, non solo con Federico." Disse l'uomo e sogghignò.
-"Cosa intendete?" Chiese confuso il più grande.
-"Intendo dire che presto avrai una fidanzata, una futura moglie, non potrai passare tutto il tuo tempo con quel ragazzo." Disse Alberto mentre un sorriso malvagio si impossessava del suo volto.
-"Cosa? È uno scherzo?" Il volto del moro aveva perso ogni colore.
-"Affatto, sono alla ricerca della ragazza perfetta per te, ma non temere, non impiegherò molto tempo.
-"Ma voi non potete farlo! Devo essere io a scegliere la persona della mia vita!" Urlò Benjamin e si alzò.
-"Ho detto che non ne voglio parlare con te, la decisione è presa." Rispose Alberto e si alzò. "Buonanotte Benjamin." Aggiunse e lo lasciò solo.

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Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"