I giorni passavano uno dopo l'altro, il mese di novembre, velocemente, era giunto al termine lasciando spazio a quello di dicembre e all'aria natalizia che questo portava con sè, i primi giorni del mese erano velocemente volati via, solo venti giorni dividevano gli abitanti del posto dal giorno tanto atteso, mancavano solo venti giorni al giorno di Natale e alla grande festa che ci sarebbe stata e, quell'anno, sarebbe stata perfino doppia.
In paese era un continuo via vai di persone, tanti forestieri erano giunti al posto per poter trascorrere il mese di Dicembre in paese, era il posto più bello per passare un mese tanto bello e speciale, le strade brulicavano di persone che si guardavano intorno allegri, alcuni avevano già iniziato ad applicare le prime decorazioni natalizie per non farsi trovare impreparato, quell'anno, per via della doppia festa, erano stati impiegati molti fondi per la decorazione della piazza.
Tutti gli abitanti del paese erano venuti a conoscenza di ciò che sarebbe successo il giorno di Natale, qualcuno aveva rivelato che Benjamin, il figlio del signore del paese, e Maria, la fidanzata scelta per lui, sarebbero convolati a nozze proprio in quel giorno tanto speciale, sapevano anche che le condizioni di Alberto non erano delle migliori e, per questo motivo, i due si erano affrettati con i preparativi ma nessuno sapeva cosa davvero volessero i due giovani.
Maria e Benjamin non volevano sposarsi, i loro cuori appartenevano a qualcuno che la società riteneva sbagliati per loro, cercavano una soluzione al problema che si era venuto a creare ma non sapevano cosa fare, neanche Agnes sapeva come aiutarli, solo Alberto poteva unire quella loro unione forzata.Era ormai pomeriggio inoltrato, quasi tutti si stavano occupando delle loro faccende, erano pochi quelli che si erano concessi il lusso di riposare qualche minuto alla locanda del paese e tra questi c'erano tre persone in particolare.
-"Sei sicura che per te vada bene la locanda del paese? Non penso sia molto adatta ad una signorina." Chiese Benjamin mentre camminava tra le strade del posto.
-"Va più che bene, adoro potermi relazionare con la gente del paese." Rispose Maria e gli sorrise mentre si sistemava i guanti di velluto nero. "E poi non ho ancora mai avuto modo di visitare la locanda né tantomeno i negozi che ci sono qui." Aggiunse e saltellò sul posto mentre batteva le mani, proprio come una bambina.
-"Non aspettarti grandi cose da questo paese." Rispose il moro smorzando il suo entusiasmo.
-"Credi poco nelle potenzialità del tuo paese e non dovresti farlo." Lo ammonì la ragazza con l'indice alzato.
-"E tu ci credi troppo, è un piccolo paesino costituito da persone umili, non ci sono negozi che vendono abiti e gioielli a cui tu sei abituata." Disse il più grande e mise le mani in tasca.
-"Ti ricordo che tra queste persone umili c'è anche il tuo Federico." Rispose la giovane che non aveva mai smesso di sorridere, nemmeno per un secondo, da quando erano usciti dalla casa del ragazzo.
Un sorriso comparve sul volto del giovane non appena le sue orecchie udirono il nome del suo fidanzato.
-"Lui non è come gli altri, lui è speciale." Disse Benjamin e si avvicinò al primo tavolo libero della locanda posto all'esterno. "Ti va bene se ci sediamo qui?" Chiese.
Maria annuì e si sedette sulla sedia che il ragazzo le aveva spostato.
-"Mentre aspettiamo Federico, ti va di parlarmi di lui?" Propose e si tolse i guanti.
-"Allora ne avremo per molto, è davvero un gran ritardatario quel ragazzo." Rise il più grande.
-"Ho tutto il tempo del mondo." Sorrise la castana.
-"Federico è proprio così come sembra.
È genuino, innocente, forse anche troppo per questo mondo, è molto curioso e questo lo porta a fare delle belle scoperte ma anche a ficcarsi in grossi guai." Fece una pausa Benjamin per ridere al ricordo delle disavventure passate insieme. "Adora l'arte e ama leggere, il suo sogno è quello di poter visitare tutti i musei di questo mondo e di poter leggere i più grandi e famosi libri, e io sogno di poter realizzare questo suo desiderio.
Federico non si lascia condizionare dagli altri, lotta per difendere le sue idee e potrebbe parlare per ore per motivare il perché di queste, ho sempre pensato che la sua intelligenza fosse anomala.
Lui riesce sempre a farmi sorridere perché mi conosce meglio di chiunque altro, sa sempre di cosa ho bisogno e fa di tutto per accontentarmi, anche quando i miei desideri sono alquanto strani." Continuò a parlare Benjamin con lo sguardo sognante, quel ragazzo lo rendeva costantemente felice.
-"Lo ami?" Chiese Maria.
-"Più della mia stessa vita." Rispose il moro.
La conversazione dei due ragazzi venne interrotta da Federico che, infreddolito, li raggiunse al tavolo della locanda e si accomodò tra di loro.
-"Ciao, scusatemi per il ritardo." Farfugliò e si strinse nella sua giacca beige.
Benjamin ebbe l'istinto di stringerlo al suo corpo per riscaldarlo ma dovette limitarsi a strofinargli una mano sulla spalla.
-"Non preoccuparti, non siamo arrivati da molto tempo." Lo rassicurò Maria e fece segno ad una cameriera di raggiungerli. "Delle cioccolate calde vanno bene per tutti?" Chiese non appena la cameriera li raggiunse.
I due ragazzi annuirono e la ragazza ordinò.
-"Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione per la situazione che si è venuta a creare." Disse la castana non appena la cameriera fu abbastanza lontana da loro.
-"Cosa possiamo fare?" Chiese il più piccolo e sospirò.
-"Qualsiasi cosa, non possiamo permettere che il matrimonio si celebri, nessuno di noi lo vuole." Rispose il moro.
-"Sembra brutto da dire ma la nostra unica soluzione è che tuo padre muoia prima del giorno del matrimonio." Disse sottovoce Maria.
-"Hai perfettamente ragione, se lui morisse tutti i nostri problemi finirebbero." Rispose Federico e si girò verso il moro. "Scusa." Borbottò dopo essersi ricordato ciò che era successo poco tempo prima.
-"No." Scosse la testa il maggiore. "Avete perfettamente ragione, se mio padre morisse noi tutti potremmo vivere in tranquillità." Continuò e sospirò rumorosamente.Il buio si era, ormai, impossessato del paese, quasi tutti erano rientrati nelle loro dimore e i pochi che ancora non l'avevano fatto era perché ancora continuavano a lavorare.
Benjamin, Maria e Federico avevano parlato a lungo della loro situazione ma senza trovare alcuna soluzione, non sapevano cosa fare per risolvere le cose.
La giovane era ritornata a casa mentre i due ragazzi avevano preferito passare ancora un po' di tempo in paese per poter stare insieme, i due si erano nascosti in una stradina cieca per potersi abbracciare senza paura.
-"Finalmente siamo soli." Sussurrò Benjamin e si sedette sulla panchina bianca.
Federico abbozzò un piccolo sorriso e tornò a giocherellare distrattamente con i bottoni della sua giacca.
-"Ehi, piccolo, che ti succede?" Chiese il ragazzo e lo attirò verso di sè.
-"Nulla Ben, non preoccuparti." Sussurrò il biondo e abbassò la testa.
Il più grande, che non credeva alle sue parole, lo fece mettere a cavalcioni sulle sue gambe e gli cinse la vita con le braccia.
-"Non mentirmi, te ne prego..." Disse e fece scontrare i loro nasi.
-"Semplicemente odio questa situazione, non mi piace che tutti, in paese, parlino del tuo futuro matrimonio con un'altra persona." Spiegò il minore.
-"Ma io amo solo te." Rispose Benjamin e gli accarezzò i capelli.
-"Io questo lo so ma gli altri no." Controbatté il più piccolo.
-"Presto questa situazione finirà e potremmo vivere tranquilli e felici insieme." Disse il moro.
-"Me lo prometti, Benjamin?"
-"Te lo prometto, amore mio."
Ancora una volta le loro labbra si unirono per dare vita ad un nuovo bacio che li avrebbe uniti ancor di più ma c'era qualcosa che loro non sapevano, mentre i due si stringevano e si viziavano del loro amore qualcuno era nascosto nel buio pronto a rivelare il loro segreto.

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Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"