Le cose tra Benjamin e Federico sembravano non potessero andare meglio, era passato poco meno di un mese da quando i due si erano baciati per la prima volta in quella stanza in quella locanda, avevano superato i problemi iniziali che li avevano tenuti separati e li avevano fatti soffrire, avevano deciso, di comune accordo, che non avrebbero permesso che qualcuno, in particolare il padre del più grande, li separasse, avevano deciso di dirsi tutto ciò che li infastidiva per poter prevenire future crisi dovute a queste cose e, soprattutto, avevano deciso di tenere nascosta la loro relazione, sapevano che non potevano amarsi alla luce del sole, o almeno non nel loro piccolo paese dove tutti non potevano capire che anche il loro amore era amore, non qualcosa di sbagliato, ma speravano che un giorno non si sarebbero più dovuti nascondere, sognavano di poter camminare tra le strade mano nella mano come tutte le altre coppie, sognavano di scappare lontano da quel paese troppo piccolo per loro due e di essere felici insieme.
Era un giorno come tanti altri, il sole era alto nel cielo, il caldo era torrido e, in paese, tutti parlavano della festa patronale che ci sarebbe stata da lì a pochi giorni, i compaesani avevano già iniziato a dare il loro contributo per abbellire il più possibile la piazza del paese e non sfigurare accanto agli altri paesi che, per le precedenti occasioni, avevano addobbato il tutto al meglio, era forte l'aria di competizione in quel periodo ma era davvero bello vedere così tanta gente unita per lo stesso motivo.
Il padre del moro non aveva ancora fatto ritorno a casa, c'erano stati alcuni imprevisti che gli avevano impedito di svolgere il suo incarico nei tempi previsti ma né a sua moglie né a suo figlio era dispiaciuto averlo lontano ancora qualche giorno.
Benjamin e Federico quella mattina, come succedeva quasi sempre del resto, si erano incontrati al loro solito posto per poter fare colazione insieme, il più grande aveva invitato l'altro a spostarsi a casa sua e a mangiare lì ma l'altro aveva rifiutato dicendo che preferiva la tranquillità di quel posto e che voleva restare solo con lui, ma la tranquillità di quella rilassante mattina venne interrotta da un proposta fatta dal biondo che, quasi, innervosì il maggiore.
-"Benjamin?" Lo chiamò Federico.
-"Si?" Rispose Benjamin mentre riponeva la tovaglia bianca nel cesto da picnic.
-"Ho una proposta da farti." Disse il biondo che si girò verso il ragazzo e incrociò le gambe.
-"Dimmi, ti ascolto." Sorrise il più grande.
-"Oggi pomeriggio." Iniziò a parlare il minore. "Beh, ecco..." Federico non sapeva come dirgli quello che aveva in mente senza che l'altro si arrabbiasse e questo lo portò a balbettare.
-"Oggi pomeriggio cosa?" Lo incitò a continuare il moro. "Su, continua." Aggiunse.
Il più piccolo prese un respiro profondo e fece incontrare i loro occhi.
-"Ti va di fare una passeggiata in paese con me?" Disse sottovoce mentre si torturava le mani.
Il sorriso che fino a pochi minuti prima era presente sul volto di Benjamin scomparve e venne rimpiazzata da un'espressione dura che fece pentire l'altro della proposta appena fatta.
-"È uno scherzo?" Disse con tono duro che fece sobbalzare il biondino che abbassò la testa dispiaciuto.
-"No, io..." Stava per continuare lui ma venne bloccato.
-"Tu cosa? Ti diverti a vedere come in paese hanno paura di me? Quanto mi odiano? Tu cosa Federico?!" Quasi urlò il maggiore.
-"No..." Sussurrò il biondo che sentiva che i suoi occhi si stavano man mano inumidendo.
La visione del più piccolo con le ginocchia strette al petto, il capo chino e nel sentire il suo tono di voce quasi spezzato dal pianto fece sentire in colpa il maggiore che, lentamente, si avvicinò a lui, gli mise un braccio sulle spalle e lo attirò a sè, in quel momento un singhiozzo fuoriuscì dalle labbra tremolanti di Federico che si aggrappò alla camicia dell'altro.
-"Perdonami." Sussurrò il maggiore. "Perdonami, ti prego." Continuò e diede un bacio tra i capelli all'altro.
-"Non importa..." Balbettò Federico e si asciugò le lacrime che gli stavano bagnando il volto.
-"Ci vediamo qui alle tre e andiamo in paese, va bene?" Chiese il più grande.
-"Benjamin, non devi fare nulla se non vuoi, io non ti costringo."
-"Voglio, voglio fare una passeggiata in paese con te." Rispose Benjamin e si sforzò di sorridere.
L'idea di andare in paese non lo entusiasmava ma voleva vedere felice il suo ragazzo.

STAI LEGGENDO
Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"