Nineteen.

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Per lui finirà male.
Queste parole continuavano a risuonare nella testa del più grande mentre varie lacrime gli rigavano il viso.
Suo padre gli aveva esplicitamente vietato di avere una relazione, che andasse oltre la semplice amicizia, con il biondo ma lui non poteva, e non voleva, rinunciare a ciò che stava nascendo tra di loro ma non poteva neanche permettere che al più piccolo succedesse qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato.
Federico era tutto ciò che aveva.
Le nuvole, che fino a poco prima avvisavano solo l'arrivo di una tempesta, si erano incupite ancora di più e decine e decine di gocce d'acqua stavano cadendo dal cielo ma Benjamin non se ne preoccupava.
Il moro stava correndo come un forsennato, incurante delle lacrime che gli offuscavano la vista e della pioggia che si faceva sempre più fitta, verso quel posto che aveva visto crescere lui e Federico, aveva un disperato bisogno di raggiungere quel luogo e di ritrovare la calma che aveva perso.
Le strade fangose gli rendevano più difficile il cammino ma non erano abbastanza per costringerlo a tornare indietro.

Una volta giunto alla sua meta rimase sorpreso nello scorgere una figura, con le ginocchia strette al petto mentre cercava di proteggersi dal freddo, seduta ai piedi del grande albero, fece qualche passo verso di lui e gli scostò, gentilmente, i capelli dal viso.
Il più piccolo, che era perso tra i suoi pensieri, sobbalzò a quel contatto ma si tranquillizzò immediatamente quando i suoi occhi incrociarono quelli del maggiore.
-"B - Benjamin." Balbettò lui.
Il moro gli sorrise debolmente e si sedette accanto a lui.
-"Piccolo." Disse lui. "Come mai sei qui?" Gli chiese.
-"Avevo bisogno di venire qui, questo posto mi trasmette calma." Spiegò il biondo.
Benjamin si ritrovò a sorridere al pensiero di quanto, loro due, fossero simili, erano nello stesso posto e per lo stesso motivo.
-"E tu?" Continuò il minore.
-"Sono qui per lo stesso motivo, la calma è tutto ciò che mi serve in questo momento." Spiegò il più grande prima di sospirare rumorosamente.
Federico, ancora infreddolito, poggiò la testa sulla spalla del maggiore e lasciò che questo lo stringesse al suo corpo.
-"Perché hai bisogno di calma?" Sussurrò il biondo dopo vari attimi di silenzio.
Lo sguardo di Benjamin ricadde sul volto di Federico e si ritrovò a pensare che sembrava un angelo, i capelli che gli ricadevano disordinati sulla fronte mentre varie goccioline d'acqua gli bagnavano il viso, i suoi occhi tanto azzurri da fare invidia al cielo che lo osservavano soffermandosi su ogni dettaglio sul suo viso e le sue labbra, quelle labbra che Benjamin amava infinitamente, leggermente schiuse che lasciavano intravedere la sua dentatura perfetta.
-"È una lunga storia piccolo Federico, non voglio annoiarti." Disse il moro e abbozzò un sorriso.
Il più piccolo allungò una mano e gli accarezzò il petto.
-"Tu non mi annoi mai Benjamin, resterei ad ascoltarti per ore senza mai stancarmi." Sussurrò in risposta lui.
Il moro non voleva farlo preoccupare ma non voleva neanche nascondergli la verità, fin da piccoli si erano sempre detti tutto e ora, che la loro relazione aveva fatto dei passi avanti, non voleva rovinare tutto.
-"Si tratta di mio padre." Disse.
Il biondo abbassò lo sguardo e sospirò.
-"Avete litigato di nuovo?" Chiese.
-"Penso che per lui non sia stata una lite ma per me è stato molto peggio." Rispose il maggiore.
Federico aggrottò le ciglia.
-"Cosa intendi?" Chiese confuso.
-"Mi ha chiesto dove sono stato ieri sera." Iniziò a parlare Benjamin. "Io gli ho detto che ho passato la serata con te, che ci siamo messi a parlare e non ci siamo resi conto del tempo che passava, lui, ovviamente, si è arrabbiato ma la discussione è degenerata.
Non so come ma lui ha ipotizzato una possibile relazione tra noi due ma non me l'ha detto esplicitamente, ha preferito solo dirmi cosa succederà sè questa sua idea dovesse diventare realtà." Spiegò lui.
-"E c- cosa succederà?" Domandò il più piccolo spaventato dalla risposta.
Il moro gli prese la mano e vi lasciò un bacio sopra prima di abbassare lo sguardo, incapace di reggere quello tanto puro e innocente del ragazzo al suo fianco.
-"Mi ha detto che finirà male, per te finirà male." Disse sottovoce.
Il viso di Federico perde ogni colore e il suo corpo iniziò a tremare ma, questa volta, non per il freddo.
-"Ma io non permetterò che ti faccia del male, lui non ti toccherà nemmeno con un dito, non fin quando ci sarò io a proteggerti." Aggiunse Benjamin e iniziò ad accarezzare la schiena dell'altro.
-"M- me lo giuro?" Balbettò il biondo.
-"Te lo giuro, amore mio." Rispose il maggiore. "Sarò sempre al tuo fianco per proteggerti." Aggiunse e gli diede un bacio sulla fronte.
Quelle parole servirono a tranquillizzare il più piccolo che smise di tremare e lasciò che un piccolo sorriso comparisse sul suo volto, con Benjamin si sentiva davvero al sicuro.
-"Grazie, grazie per esserci sempre." Sussurrò lui.
-"Ma ora non parliamo più di questo, voglio solo dedicarmi a te ed essere felice con te." Disse Benjamin.
Federico annuì in accordo e lo strinse di più.

La pioggia continuava a cadere fitta e bagnava i due giovani che erano mal coperti dall'albero.
-"Se restiamo qui ci prenderemo un bel raffreddore!" Esclamò Benjamin con lo sguardo alzato al cielo.
-"E allora?" Chiese Federico.
-"Come allora?" Domandò il moro. "Vuoi ammalarti?" Aggiunse.
Il più piccolo, per tutta risposta, sciolse l'abbraccio che lo univa al ragazzo e si alzò.
-"Cosa fai?" Domandò confuso Benjamin.
Un sorrisetto sghembo si fece spazio sul volto del minore che guardava l'altro con una strana luce negli occhi, luce che non vedeva da quando entrambi erano piccoli.
-"Prendimi se riesci!" Urlò Federico prima di iniziare a correre sotto la pioggia.
Il moro, in un primo momento, fu tentato di dirgli che era pazzo e che si sarebbe ammalato ma dopo, pensandoci, aveva capito che lui amava la sua pazzia, era quello che lo contraddistingueva e lui voleva appoggiarla in ognuna delle sue idee folli, quindi, si alzò e iniziò a correre dietro all'altro mentre non riusciva a fare altro che ridere.
-"Tanto ti prendo Federico!" Urlò lui e la sua mente ritornò a quando erano solo due bambini e si divertivano a inseguirsi.
Benjamin, data la sua abilità nel correre, non ci mise molto a raggiungere il più piccolo e, con delicatezza, lo spinse ad un albero e lo intrappolo con le braccia messe a entrambi i lati della sua testa.
-"Ti ho preso piccolino." Sussurrò lui e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo.
Federico, in un primo momento, si finse offeso ma subito dopo scoppiò a ridere e allacciò le braccia al collo del moro.
-"Era ora." Rise lui.
Il moro, voglioso di assaporare ancora una volta le labbra rosee del minore, azzerò le distanze tra di loro e fece unire le loro labbra.
Il più piccolo non perse tempo nel rispondere al bacio e attirò maggiormente il corpo del maggiore verso il suo, mentre questo, gli cingeva i fianchi con le braccia.

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Ehi💕
Grazie mille per le ottomila visualizzazioni, ve l'ho detto e ve lo ripeto, siete fantastiche, vi adoro💕
Godetevi questi momenti tranquilli che i due ragazzi stanno vivendo perché presto non ne avranno molti, ovviamente, inizieranno a succedere delle cose.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o su Twitter, il mio nick è @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora