IV

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"Pronto Scott?" Dopo essere ritornato da scuola ed aver fatto almeno un'ora buona di sonno, lo chiamo per chiedergli se posso andare da lui per potergli raccontare uno strano sogno che ho fatto.
Potrei dirglielo domani, ma sento questo bisogno necessario di cacciare tutto fuori ora.
Inoltre, so che posso entrare in casa sua e vederlo quando voglio, ma voglio fare la persona educata, e magari non vorrei disturbarlo.
Per esempio se piombassi improvvisamente in camera sua e fosse con Allison?
Ci farei solo una figura di merda.
"Sì, Stiles, dimmi" Il suo tono è abbastanza preoccupato.
"Ecco, io ho fatto un sogno e vorrei raccontartelo".
"Ma non puoi dirmelo semplicemente domani?" Chiede ridendo.
"No, o meglio, mi piacerebbe dirtelo ora, per cui volevo chiederti se ho il permesso di venire a casa tua, adesso".
"Stiles, quante volte ti devo dire che puoi venire qui quando cavolo ti pare?" Ci giuravo che mi rispondesse così.
"Vabbé ma da quando sei con Allison è diverso. E se fossi stata con lei ora ed io sarei entrato in camera e vi avrei beccato..."
"Okay Stiles ho capito, non dirmi i dettagli. Ti aspetto". E attacca ridendo.
Mi lavo velocemente, scelgo una t-shirt verde con dei pantaloni di jeans e corro subito a casa del mio migliore amico, che si trova ad un chilometro e mezzo dalla mia.
Arrivo dopo una mezzoretta di camminata ed entro.
Come al solito, lo trovo in camera sua a giocare ai videogiochi.
"Scott".
"Stiles ma che combini? Come mai senti la necessità di raccontarmi questo sogno?"
"Aspetta ora ti spiego". Ed in effetti è piuttosto complicato spiegarlo, anche per me.
"Allora, ho sognato che io, te, Allison e Derek eravamo a scuola ed era arrivata una nuova alunna. Aveva i capelli rossi ed indossava un vestitino. Io mi ero subito innamorato di lei, ma a quanto pare lei non ricambiava e mi trattava male".
Lo vedo riflettere e poi inizia a ridere.
"Allora Scott, che cazzo ti ridi?"
"Nulla Stiles, solo mi spieghi cosa dovrebbe interessarmi una cagata del genere?" E continua a sghignazzare.
"Non capisci Scott? È come l'impressione che fosse tutto vero".
"Saranno solo tue allucinazioni. Solitamente i sogni sono cose che tu vorresti, quindi probabilmente se dovesse succedere una cosa del genere, vorresti essere trattato male mentre tu sei innamorato. No okay, non mi sono spiegato".
In effetti non è molto bravo a spiegare, ma credo di aver capito.
"No, no, non credo sia così. Credo che succederà e basta".
"Stiles sono solo tue impressioni. Detto questo, ti va di giocare a qualche videogioco?" Chiede cambiando argomento, probabilmente quello di prima non gli piaceva e lo stava scocciando.
Non sono un grande amante dei videogiochi, preferisco mille volte i libri e lo studio, ma quando si tratta di Scott, faccio di tutto per accontentarlo.
"Mh, okay".
Scegliamo insieme un gioco in cui si fa dello sport, perché il mio migliore amico sa che non amo le cose violente.
Ma comunque, nonostante ciò, riesce a battermi per quattro partite a tennis di fila.
Non sono proprio capace.
"Basta io mi arrendo!" Urlo scherzando posando la console sul letto e alzando le mani.
"Si vede che non ti piacciono, e che non sei proprio capace, eh?" Scoppia a ridere.
"Non sei divertente!" Incrocio le mani e metto il broncio per far finta di essere offeso.
Mi accorgo che si è fatto molto tardi.
Fuori il cielo è già blu scuro e c'è già la luna, che per di più questa sera è piena.
Rimango un po' a fissarla, e poi vado a letto, e mi ritrovo a sognare di nuovo la ragazza dai capelli rossi che mi ha perseguitato nel pisolino di questo pomeriggio.

Il secondo giorno di scuola è appena iniziato.
Mi alzo presto, faccio i miei servizi e poi vado a fare colazione.
In cucina trovo mio padre. Oggi non è andato a lavoro, è strano.
"Buongiorno papà, come mai non sei a lavoro?"
"Oh giorno figliolo, no oggi ho chiesto il permesso di andare più tardi, tranquilla. Oggi potrai vedermi anche a scuola" dice facendo l'occhiolino.
"Perché? Che succede?"
"Oh nulla, poi capirai". Accenna e se ne va.
Questa cosa non mi convince molto.

Arrivo a scuola e la prima persona che vedo è Derek.
Devo trovare il coraggio di avvicinarmi a lui.
"Heeeey Derek!" Dico allegramente, cercando di nascondere la paura che ho.
"Ciao", risponde freddo. Ma che problemi ha?
"Come va? Ah no aspetta mi sono ricordato di dover andare un attimo nella classe di chimica perché ho dimenticato di fare una cosa, ciaoo!" E decido così di darmela a gambe.
La scuola oggi sembra abbastanza agitata. Ma che hanno tutti?
Stanno parlando di una nuova ragazza nella nostra scuola, ma non capisco perché ci sia tutta questa agitazione.
È solo una nuova studentessa, tutto qui.
"Stiles" Qualcuno mi chiama e dalla voce capisco che è Allison.
"Ciao Allison, tutto bene?"
"Sì, sto bene. Hai sentito della nuova ragazza che verrà nella nostra scuola?"
"Sì, ma è solo una nuova alunna, non c'è niente di male. Quando sei arrivata tu l'anno scorso nessuno parlava così tanto di te!" Rispondo con nonchalance.
"Non capisci? È la figlia di un politico americano!"
Cosa?
"Ma non stai scherzando, vero?"
"No, infatti oggi verrà la polizia per vedere se andrà tutto bene. Oggi dovremmo essere tutti più tranquill e più gentili con tutti!"
Ora si capisce tutto.

hey!
avete sentito il terremoto? state tutte bene?
io per fortuna sto bene, anche se da me si è sentito tantissimo e mi sono spaventata molto.
ora tutti i miei pensieri vanno ad Amatrice, che ora sta vivendo davvero un brutto momento.
il paese ormai non c'è più, ma alcuni uomini stanno facendo di tutto per poter salvare tutte le persone rimaste sotto le macerie.
spero vada tutto bene...❤

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora