XXII

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La lezione di biologia, nonostante sia una materia che mi piaccia, passa molto lentamente, probabilmente per il fatto che Lydia non smetteva di puntarmi gli occhi addosso.
Infatti, ogni volta che mi trovavo a girare, anche per puro caso, incrociavo il suo sguardo, che cambiava subito direzione.
Ma io non sono mica stupido, me ne sono accorto, solo che stavolta non le dirò niente.
Passano anche le due ore di matematica con Scott e la lezione di letteratura, sia con lui che con Lydia.
Finalmente arriva l'ora di pranzo.
Arrivo alla sala mensa ma non trovo il mio migliore amico, nonostante fossimo nella stessa classe qualche minuto fa.
Probabilmente avrà incontrato Ethan ed Aiden, oppure Kira, o Isaac, o Derek.
Già, Derek.
È un po' di tempo che non lo vedo e, se devo essere sincero un po' sento la sua mancanza.
Le cose tra noi stavano finalmente andando per il verso giusto, e non vederlo mi fa stare male.
Spero solo che non si sia ritirato nuovamente da scuola.
"Ciao Stiles". I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno.
Alzo gli occhi e noto la stessa ragazza che avevo incontrato alla festa.
"Malia, giusto?"
"Non fare finta che non ti ricordi il mio nome, Stiles". Ribatte lei secca.
"No, dico sul serio".
"Beh, vedo che Lydia ti fa dimenticare di tutti". A quanto pare, per metterla in mezzo ad ogni discorso, deve avercela proprio a morte con lei.
"Lydia non centra nulla". Cerco di difenderla, anche se so che non dovrei.
"Oh, il piccolo Stiles difende la sua amata". Si siede accanto a me e fa scorrere la sua mano destra sulla mia spalla sinistra. Il suo tocco non mi fa lo stesso effetto che mi fa quello dell'altra ragazza.
"Ti ricordo che tu sei più piccola di me". Dico allontandomi da lei.
"Mh, non proprio".
"Cosa?" Fa il secondo anno e vorrebbe dirmi di essere più grande di me?
"Hai capito bene. Ho la tua stessa età, più o meno. Sono stata bocciata quest'anno". Dice come se fosse una cosa da niente.
"Ah". È ciò che riesco a sussurrare. "Comunque tornando al discorso di prima, io non la amo". Mento.
"Invece sì, perché altrimenti non la difenderesti e non ritorneresti ad un discorso su di lei fatto e concluso cinque minuti fa". In effetti ha ragione. È sveglia la ragazza.
"Già, ma volevo solo precisare". Cerco di giustificarmi.
"Esatto, mentendo". Mi mostra un sorrisetto malefico, perciò decido di chiudere argomento.
Per tutto il pranzo parliamo, o meglio, Malia parla del suo odio per Lydia ed io faccio finta di ascoltarla.
Non capisco perché la odi così tanto.
Suona la campanella che annuncia il nostro ritorno nelle proprie classi.
Ora ho il corso facoltativo d'italiano.
Avrò un'ora per starmene da solo e non farmi prendere dai troppi pensieri.
In quest'ora non devo sentirmi sotto pressione, visto che non ci sarà nessuna ragazza dai capelli rossi e dallo sguardo magnetico che punterà i suoi occhi verdi-marroni su di me.
Prima di entrare in classe esco un po' fuori a prendere una boccata d'aria.
Da dietro vedo un uomo, con una sigaretta in mano, che mi sembra familiare.
"Salve Jeff Martin!" Lo saluto.
"Ciao Stiles".
"Senta, posso chiederle una cosa?"
"Certo".
"Ecco, io e Lydia fino a qualche giorno fa andavamo d'accordissimo. Poi, dopo avermi invitato alla festa di Jackson Whittemore mi ha ignorato e ha iniziato a trattarmi male. Le ha raccontato qualcosa?" Non voglio entrare nello specifico.
"Stiles, tranquillo, è il suo comportamento. È semplicemente lunatica, te l'ho già detto, va come va la luna. Prima o poi cambierà, spero".
Ha di nuovo usato l'espressione "va come va la luna".
Sto iniziando a farci qualche pensiero.
"Ne è sicuro? Dovrei sapere qualcos'altro?"
"No, non c'è nient'altro, per ora". Risponde mettendo in evidenza le ultime due parole.
"Va bene, ora vado in classe che sono in ritardo. Grazie e scusi".
"Figurati. Ciao Stiles".
Fortunatamente arrivo nella classe in tempo, nonostante la campanella sia suonata da dieci minuti, e rimango sorpreso nel non vedere nessuno, compresa la professoressa.
Forse oggi non c'è.
Allora esco fuori dalla classe e inizio a girare per le classi per vedere se c'è qualcosa libero.
Trovo una classe che fa il corso facoltativo di astronomia.
È stata sempre una cosa che mi ha affascinato, ma che non ho mai provato, per cui, perché non provare ora?
Mi avvio verso la classe, ma vengo tirato verso uno degli armadietti.
Tutto ciò che riesco a vedere sono quei capelli rossi e sentire le sue labbra sulle mie, che danno inizio ad un piccolo bacio.
Ecco che ci risiamo, ed io faccio sempre lo stesso errore.
Non riesco proprio a staccarla da me, mi è impossibile.
"Sfigato, cosa mi fai..." Dice durante il bacio. Poi si stacca lentamente da me e se ne va, lasciandomi completamente spiazzato.

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora