XXXIX

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Sono davvero stupito da questa domanda che mi ha rivolto mio padre.
Solitamente egli è solito nel chiedermi il mio stato d'animo, come stanno i miei amici, cosa faccio durante la giornata, o con chi litigo e come risolvo, ma non era mai entrato nello specifico.
"Perché?"
"Perché se tieni così tanto a Lydia, tanto da piangere e rimanere chiuso in casa, vuol dire che sei innamorato".
Sento le mie guance andare a fuoco per il rossore.
Mio padre mi osserva attentamente e ride, probabilmente perché ha capito che questa per me è una situazione d'imbarazzo, dato che non mi è mai successa una cosa simile.
"Ma non dovevi andare a lavoro?" Dico ironicamente.
"Mh, sì, ma se qualcuno non mi racconta la verità, posso anche aspettare ore. No davvero Stiles, è importante. Rispondi sinceramente".
Le guance di mio padre assumono un aspetto più rilassato, i suoi occhi allegri ora trasmettono serietà.
"Okay. Beh, papà, se ti devo dire la verità, all'inizio, quando è apparsa davanti a tutti per la prima volta nella nostra scuola io ero l'unico ragazzo a non essere interessato a lei.
Poi però, non so cos'è successo.
Mi trattava male, ma ogni volta che stavamo insieme sentivo il mio cuore battere all'impazzata nel mio petto, segno che probabilmente provavo qualcosa per lei.
Ci siamo anche baciati varie volte, abbiamo litigato spesso, ma finivamo nelle notti di luna piena, in cui ci facevamo le coccole, ci scambiavamo abbracci sotto le stelle.
E lì, stavo iniziando a capire che probabilmente anche lei fosse innamorata di me.
Per me Lydia Martin è sempre stata una sorta di calamita.
Era come un fiore nell'aria, che svolazza tranquillamente.
È come l'acqua, così trasparente, così bella ma non del tutto pura.
È come se con lei avessi il paradiso, e non sto scherzando.
Infine, per me è come se fosse un'attrazione naturale, proprio come il chiaro di luna, cioè che secondo la mia metafora è Lydia, attira le maree, che sarebbero me.
Ma ora, sinceramente, non so che fare dopo che ha trattato così i miei amici.
Non so se potrò continuare ad amarla, o dovrò dimenticarla per sempre, e se sarà così, farà molto male".
Wow.
Sono meravigliato dal discorso che ho fatto a mio padre.
Non dovevano uscire tutte quelle cose dalla mia bocca, dovevano rimanere imprigionate nel mio cuore, laddove nessuno può vedere i miei sentimenti.
Ma a quanto pare la testa ha vinto e ha collegato alla bocca tutte quelle parole.
Durante tutto il discorso il mio papà non ha mai, e dico mai, smesso di guardarmi sorridente, come se le cose che gli ho appena detto, gli servissero a qualcosa di importante.
"Wow, figliolo, mi hai fatto emozionare".
"Davvero?"
"Sì, questo discorso mi ha ricordato di quando io parlavo di tua madre a qualcuno. La gente mi diceva che parlavo di lei come non facevo di nessuno, che mi brillavano gli occhi.
Per me Claudia era la ragione della mia felicità, e mentre dicevi queste parole, ho visto un giovane me in te.
Si vede che le vuoi davvero bene, e secondo me dovresti aspettare un po'.
Fa' quello che credi sia più giusto, ma soprattutto non essere frettoloso.
Non dire subito di no a tutto".
Sentire il nome di mia madre nel suo discorso fa partire un brivido che percorre tutto il mio corpo.
Fa l'occhiolino e si avvia verso la porta di casa. Decido di seguirlo.
"Stiles, mi raccomando. Promettimi che penserai bene e che sceglierai attentamente ciò che vorrai fare. Sono fiero di te".
Non mi lascia nemmeno il tempo per ribattere che ha già chiuso la porta dietro di sé.
Come lui mi ha chiesto, ma che in realtà era già mia intenzione fare, prenderò del tempo per me, senza pensare a lei o a relative altre distrazioni.
Ora sono sul mio divano a leggere l'ultimo libro della saga di Hunger Games, uno dei miei preferiti.
Nel frattempo si fa davvero buio, e ci faccio caso visto che, nonostante sia concentratissimo nella lettura, l'ambiente si fa sempre più scuro.
Il silenzio tombale viene però interrotto dal mio telefono, che sta squillando.
È Derek, e non capisco cosa voglia da me a quest'ora.
"Pronto Derek?"
"Hey Stiles! Senti, devo chiederti un favore!" Dalla voce sembra piuttosto ansioso, e non so cosa gli stia prendendo.
"Certo, dimmi".
"Potresti correre a casa mia? È urgente!"
Non so cosa stia succedendo, ma devo aiutare il mio amico.
Lancio il libro sul divano, prendo un giacchetto e metto in moto la jeep.
Derek ha bisogno di me.

hey!
come va?
allora, mi sono accorta (o meglio, già lo sapevo), che la mia storia ha un po' di errori.
Mi dispiace davvero tanto, ma non ho tempo per scrivere, e a volte manco ricontrollo il capitolo.
Calcolate che scrivo o la notte dopo che i miei sono andati a letto (1-2) o in dieci minuti prima di pubblicarlo.
ripeto, sono a conoscenza di questo fatto, ma prometto di risolvere il prima possibile!💘
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora