XI

983 72 12
                                    

Durante il viaggio in macchina mio padre non fa altro che guardarmi male.
"Stiles, ma che hai?"
"Nulla papà, è solo che perché devo venire anche io?"
"Tesoro, tu fai parte della mia famiglia, ed è giusto che venga anche tu. Poi è solo grazie a te e a Martin se ho ancora il mio amato lavoro!"
"Ma papà..." Mi zittisco subito perché capisco che continuare a parlare a vuoto sarebbe stato inutile.
Intanto, guardo fuori dal finestrino.
Ci sono due ragazzi che conosco.
Allison Argent e Isaac Lahey.
Stanno portando a spasso un cane, che mi sembra di aver visto già qualche volta.
Ma stiamo scherzando?
Okay, devo essere positivo e pensare che siano solo due amici, ma devo subito dire a Scott di questa cosa.
Lo chiamerò stanotte.
Arriviamo finalmente davanti a questa casa che ho visto ieri per la prima volta.
Bussiamo alla porta e ci viene ad aprire una signora dai lunghi capelli castani che vedo spesso a scuola.
Cosa ci fa la mia professoressa di biologia a casa di Lydia?
"Professoressa Natalie!" Urlo tremando.
"Ciao Stiles, salve sceriffo. Prego entrate!" Ci accoglie con un sorriso a trentadue denti.
"Ma la conosci?" Mi chiede mio padre all'orecchio.
"Sì, è la mia professoressa di biologia, non so cosa ci faccia qui!". Gli sussurro.
Arriviamo in cucina e troviamo Jeff Martin, Lydia, Jackson... Jackson?
Che ci fa lui qui?
"Bene, siete arrivati!" Il signor Martin si avvicina a mio padre e gli stringe la mano.
"Signor Martin".
"Jeff, per favore".
"Ecco, mio figlio mi ha raccontato tutto e volevo ringraziarla per tutto. Anzi no, credo che non riuscirei mai a ringraziarla abbastanza. Posso fare qualcosa per lei?"
"Lei e suo figlio siete uguali!" E scoppiamo tutti a ridere. In effetti è vero.
Nel frattempo sento lo sguardo di Lydia su di me.
Non ne sono completamente sicuro, ma me lo sento.
Ci sediamo a tavola e guarda caso il destino volesse che stessi proprio di fronte a lei.
"Allora Stiles, ti ho visto meravigliato nel vedermi qui. Devi sapere che io sono la mamma di Lydia. Sono stata assunta il primo giorno di scuola".
Non è possibile.
"Oh, ehm, okay, figo!" Riesco a dire solo questo, perché adesso mi sento tremendamente a disagio.
Durante la cena i genitori parlano di tutto e di più, ma non citano mai la motivazione del loro trasferimento.
Cosa c'è di tanto segreto?
Io, invece, resto sempre con lo sguardo basso per non incrociare quello di Lydia.
I suoi occhi, di quel colore strano, farebbero sciogliere i miei castani in un istante.
"Ragazzi, volete uscire un po' fuori a prendere dell'aria fresca? Stasera si sta proprio bene!" Inizia a dire Natalie ad un certo punto della serata.
"Ehm, io ho freddo stasera". Invento una scusa in modo da non andare con quei due.
"Stiles, ci sono trenta gradi, come fai a sentire freddo?" Ed in effetti c'ha ragione.
Sono io che sono un idiota.
"Okay".
Usciamo tutti e tre fuori senza dire una parola.
"Amore mio" Jackson schiocca un bacio a stampo sulla bocca di Lydia proprio davanti a me, in modo che io potessi vederli bene.
"Che c'è Stilinski, non sei geloso?" Ed ecco che Jackson inizia a provocarmi.
"No, perché mai dovrei esserlo?" Ed è vero. Non ho alcuna ragione del perché dovrei essere geloso di un tipo come lui.
"Allora, io sono bello e mi faccio rispettare, te sei solo uno sfigato brutto che sa solo farsi picchiare. Poi ho tutte le ragazze ai miei piedi, mentre tu sei ancora single".
"Sai quanto me ne frega Whittemore? Non mi importa se tu hai tutte queste cose, ma se tu sei felice così, sono contento per te. Io ho altri modi per essere felice".
"Per me ha ragione Jackson". Lydia interrompe la nostra conversazione.
Ovviamente lei è d'accordo con lui.
"Come volete voi, ognuno ha i suoi gusti". Dico calpestando una foglia che è appena caduta dall'albero.
Poi alzo lo sguardo e mi metto ad osservare la luna.
Jackson rientra dentro perché dice di aver dimenticato qualcosa, lasciandomi solo con Lydia.
"E così tu dai ragione a lui, eh?" So che ho ho sbagliato ad iniziare a parlare con lei, ma se fossimo rimasti in silenzio, sarebbe stato tutto più imbarazzante.
"Esatto, lui non è un perdente". Certo, come no.
"Vabbé, poi vedrai". Le faccio l'occhiolino e lei accenna una smorfia.
Mi si avvicina ed inizia a toccarmi sulla maglietta. Al suo tocco inizio a tremare.
"Mh, non è nel mio stile". E tiro immediatamente un sospiro di sollievo.
Fortunatamente Jackson ritorna con un pacchetto di sigarette. Ne offre una a Lydia e si mettono a fumare. È tutto così disgustoso.
"Vuoi provare?" Mi invita Jackson.
Faccio cenno di no con la testa. Non avrei mai il coraggio di provare a fimarne una, mi fa schifo già l'odore del fumo, figuriamoci averne una in bocca!
"Ci avrei giurato, solo i più forti fanno così". Non so se ridere o piangere per i suoi ragionamenti. È fissato proprio.
Mi si avvicina ed inizia a sussurrarmi all'orecchio, in modo da non far sentire a Lydia.
"Stanotte saremo nello stesso letto e me la farò. So che stai bruciando dentro, e finalmente così avrò la mia vittoria".
Preferisco non rispondere, anche perché non so più che pensare o dire.

doppio aggiornamento oggi!😏❤

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora