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Il cielo blu della notte si sta riempendo di nuvole, che non lasciano osservare per bene la luna, che questa sera è calante.
Volevo starmene tranquillo a casa, oppure volevo andare un po' nel parchetto sul marciapiede opposto a quello di casa mia per poter osservare in solitudine le nuvole che si spostano nel cielo a causa del vento, eppure eccomi qui, nella mia jeep che procede verso la casa di Derek.
È un'abitazione piuttosto vecchia e rovinata, dato che qui è avvenuto un incendio più o meno tre anni fa, che ha fatto morire sua madre e scappare suo padre, che se n'è andato nello stato di New York.
Ha anche due sorelle, ma sinceramente non so che fine abbiano fatto.
I contorni dell'abitazione sono piuttosto delineati da colori più scuri, che mettono in risalto l'enorme superficie.
Busso al campanello, ma non ho nemmeno il tempo di spostare la mano che Derek mi ha già aperto.
Al momento sta indossando una tuta, e ammetto di non averlo mai visto vestito così.
"Stiles! Potresti farmi questo favore?"
"Sì, quale?" Sinceramente le sue richieste mi hanno sempre dato un po' di timore, ma anche adesso.
"Conosci qualche posto all'aria aperta, magari su delle collinette, su cui si può vedere tutto il cielo?"
Il mio primo pensiero va al luogo che si trova poco al di fuori della cittadina, dove stavo con Lydia.
Ma non posso portarlo lì, altrimenti verrei sommerso dagli innumerevoli ricordi di qualche settimana fa.
"Mh, no Derek, mi spiace! Ma se vuoi possiamo provare ad andare verso Sacramento o San Francisco, o non so". Mento.
"Stiles, è vero che siamo tra le due città, ma non possiamo fare due ore di macchina per andare lì! Mi serve un luogo che sia qui, a pochi chilometri da questa casa!"
L'unico posto libero, sicuro ed accessibile, per quanto ne sappia, è quello preferito da Lydia.
Purtroppo non ho scelta.
"Ma che devi andare a fare lì?"
"Mh, nulla, semplicemente voglio rilassarmi in mezzo alla natura". Ribatte Derek, alzandosi della sedia per andare verso la porta mezza rovinata di casa sua.
"Allora Stiles?"
L'unica soluzione è quella di vagare fin quando non trovo un posto dove possiamo stare.
Oppure devo portarlo lì, in quell'ampio spazio circondato dal bosco, dove si può benissimo vedere il cielo stellato.
Io e Derek siamo a vagare nella mia jeep ormai da mezz'ora.
Non l'ho voluto portare subito lì, anche perché non penso sappia di questo posto.
"No, qui non mi piace". Dice ad un certo punto quando scendiamo dalla macchina per andare a vedere questo nuovo posto.
È molto simile al mio luogo, ma è più piccolo.
"Dai Stiles, portami vicino Beacon Hills!"
Qui sto davvero perdendo le speranze. È come se mi costringesse.
E devo farlo per forza.
Arriviamo al bosco dopo un po' di tempo e ci dirigiamo verso il mini sentiero che bisogna fare nel bosco prima di arrivare sulle collinette.
Per tutto il breve tragitto io e Derek non apriamo bocca, ed è stato parecchio imbarazzante.
Il mio amico deve essere abituato ai boschi, anche perché non si è mai lamentato di niente.
Non ha paura del buio, né degli animali, ed è molto rassicurante.
Siamo appena usciti dal bosco e ci troviamo sulle colline.
Derek non sembra per niente stupito, anzi, per lui tutto ciò è normale.
Ad un certo punto lui si allontana un po' da me, lasciando qualche metro di distanza tra noi.
Io non capisco del perché se ne voglia già andare, o cosa ha in mente.
Intuisco tutto dopo, quando la vedo giù a valle, con una chitarra sulle ginocchia e una borsa alla sua destra.
Una chitarra? Da quando in qua sa suonare degli strumenti musicali?
Comunque, ora capisco tutto.
Derek mi ha imbrogliato, più o meno.
Voleva venire a forza qui per farmi incontrare con Lydia.
Mi giro dietro e fulmino il mio amico con lo sguardo. Lui alza le mani in segno di resa facendo un sorrisetto tenero, ma che mi da sui nervi.
"Oh, Stiles, sei arrivato". Dice sentendo, probabilmente, il rumore dei nostri passi dietro di lei.

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora