XXXV

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La partita è appena finita con la nostra vittoria.
Finalmente possiamo dire di avercela fatta.
Stiamo per andare agli ottavi di finale, e contando tutte le squadre che ci hanno sfidato, si può dire che sia già un buon risultato.
E non posso credere che la vittoria di questa partita sia per metà grazie a me.
Ho tirato fuori tutta la grinta e quella poca forza che ho in me per poter controllare quella palla e buttarla dentro quella rete, almeno cinque o sei volte.
Mi sento benissimo ora, dato che ho fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima e mi sono divertito tantissimo.
La cosa bella è che Lydia ha visto tutta la partita e ogni volta che segnavo, si alzava in piedi ed applaudiva.
Solo ora, dato che è appena finita, se n'è scappata via, come se non volesse vedermi.
Ma non può scappare da me, deve dirmi tutta la verità.
Senza nemmemo passare per lo spogliatoio a cambiarmi, vado dritto nella scuola, beccandomi le occhiatacce di tutti.
Sì lo so, al momento sono messo male, sono sudato e puzzo, ma penso che dopo una partita, sia normale.
Al momento non la trovo e sto impazzendo, e non mi rendo conto di essere arrivato davanti gli spogliatoi, girando in cerchio.
Qui, finalmente entro per sciacquarmi un po', mettermi una maglietta pulita e cambiarmi le scarpe.
Esco immediatamente e continuo a cercarla. Non smetterò mai di farlo finché non la troverò.
La vedo parlare con Aiden vicino la finestra della classe di astronomia e non aspetto altro a raggiungerla.
Ella, appena mi vede, saluta con un gesto il suo amico e rivolge uno sguardo serio su di me.
"Lydia, dobbiamo parlare!" Fa per andarsene ma io le blocco delicatamente il polso.
"Stiles, basta, sono esausta. Non voglio più vederti, nè parlare con te, chiaro?" Non ce la faccio più con lei.
Se vuole questo, prima dovrà dirmi la verità e poi, se sarà necessario, la lascerò in pace per sempre.
"Venerdì mi avevi detto che mi avresti detto la verità!" Urlo, attirando l'attenzione di mezza scuola che, in questo momento, ha l'ora di buco.
Il viso di Lydia passa dal rosso della sua rabbia al bianco della sua agitazione.
Si vede ed ha capito che l'ho beccata in pieno e che non me ne sarei scordato.
"Quale verità?" Balbetta, eppure cerca di assumere lo stesso tono acido che ha usato nella scorsa domanda, ma non le riesce troppo bene.
"Oh, andiamo, non far finta di niente. Venerdì mi hai detto che oggi dovevi dirmi una cosa, ma che non potevi dirmi sabato perché, boh, non potevi, e ieri perché eri via. Hai rimandato tutto ad oggi e qualche giorno fa mi hai riferito di dirmelo oggi perché sei tu. Che succede Lydia? Cosa devo sapere?"
"Nulla, perché non mi interessi". Non le credo, nè per il fatto che non debba raccontarmi nulla, nè perché non gli interesso.
"Cosa? Spero che tu stia scherzando?"
"No, sono serissima", dice balbettando.
"Non ti credo. Allora, perché una volta al mese mi inviti a vedere le stelle? Perché mi tratti male negli altri giorni? Come mai ti ho visto andare all'ospedale nelle sere in cui siamo stati fuori? I baci dati e le coccole che ci siamo fatti quelle sere? Oppure quei baci random che ogni tanto mi davi, quando meno me l'aspettavo e poi negavi tutto? E che ne dici degli applausi di prima dagli spalti ogni volta che facevo punto, eh? Lydia, non puoi dirmi che non devi dirmi nulla, perché non ti credo. Ci sono troppe cose che sembrano casuali, ma non lo sono. Avanti, io sono qui. Non ti lascerò perdere se prima tu non mi racconti cosa ti succede, e dopo, se servirà, ti lascerò andare per sempre, lo prometto!"
Sono senza fiato per il modo e la velocità con cui ho detto tutte quelle cose.
Ho praticamente descritto tutto quello che è successo tra di noi in questi due lunghissimi mesi.
Spero che almeno, dopo tutto ciò, decida di rivelarmi il tutto.
E forse ci sono riuscito, perché lei sbuffa e agita le mani in segno di resa.
"Uffa, okay Stiles, ma non ora. Passa oggi pomeriggio a casa mia. I miei non ci sono e ti dirò tutto".
Si gira e se ne va via velocemente, come se l'avessi spaventata a morte.
Anche io vado via dal cortile e arrivo alle macchinette per prendere qualcosa da mangiare, visto che ho fame, come sempre.
"Ciao Stiles". Una voce familiare giunge alle mie orecchie. Giro la testa e vedo una Malia sorridente che sta bevendo un frullato alla fragola.
"Hey Malia".
"Scusa per l'altro giorno, è che io perdo facilmente il controllo".
"Ah, tranquilla!" Le sorrido e lei ricambia.
"Okay, poi devo dirti una cosa. Io e mio padre abbiamo anticipato il volo per New York. Partiamo domani, quindi sono passata a salutarti".
"Oh grazie...allora buon viaggio!"
"Grazie Stiles, a presto!"
Mi dà un bacio sulla guancia e corre via, lasciandomi da solo nel cortile a realizzare cosa sia successo, nella speranza che non mi abbia visto nessuno.

ciao bellezze!
oggi sono riuscita ad aggiornare, yay!
comunque attenzione al prossimo capitolo perché sarà un capitolo interamente dialogato tra Stiles e Lydia per sapere una parte della verità. (non spoilero più)😏
anyway, spero vi piaccia!
see ya❤
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora