63.Golden Curls and 5° Month.

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When Everything Changes

Capitolo 63


''Siamo in ritardo di 10 minuti, spero che la dottoressa non abbia già fatto entrare qualcun'altro.'' Sbuffai contro mio fratello incitandolo ad andare più veloce.

Quella mattina sarei dovuta andare a fare la quinta ecografia, ma eravamo tremendamente in ritardo e questo mi metteva davvero in ansia.

''Non dare la colpa a me, sei tu che ti sei alzata solo mezz'ora fa. Io ero perfettamente pronto.'' Sospirò Stefano.

''Okay, basta che la smetti di vantarti.'' Alzai gli occhi al cielo, e dopo pochi minuti la macchina si fermò, e lentamente mi alzai dal sedile ''Aspetta, ti aiuto.'' Stefano parlò ma non volendo perdere altro tempo mi mantenni allo sportello e mi alzai con fatica.

''Sempre cocciuta eh.'' Mi appoggiai al suo braccio ed iniziammo a camminare dentro la struttura.

''Buongiorno signori Everdeen, la dottoressa arriverà fra poco, e si scusa immensamente per questo inconveniente.'' La segretaria della dottoressa parlò. ''Buongiorno a lei, e non si preoccupi.'' Le sorrisi cordialmente e mi sedetti nella sala d'attesa.

''Visto? Siamo in orario.'' Stefano aprì una rivista su un tavolo lì vicino ed iniziò a sfogliarla. Alzai gli occhi al cielo accarezzandomi il pancione e canticchiando una canzone che trasmettevano alla radio.

''Credo sia arrivata.'' Parlai dopo circa 5 minuti quando sentii la porta d'entrata chiudersi. ''Meglio aspettarla qui, no? Deve passare per forza per andare al suo ufficio.'' Chiesi a mio fratello e lo vidi annuire, ponendo la rivista al suo posto.

''Certo, mi segua, sono nella sala d'attesa.'' Riuscii ad ascoltare la voce di Sandra, che mi fece guardare intorno, c'eravamo solo noi lì.

Scrollai le spalle prendendo il mio cellulare ed entrando su Twitter in cerca di qualsiasi aggiornamento sulla posizione dei ragazzi, desideravo con tutto il cuore di poter chiamare Harry.

''Uhm.'' Mio fratello mormorò qualcosa e mi diede dei colpetti sulla spalla. ''Cosa c'è?'' Lo guardai confusa e lui mi fece un lieve cenno verso le mie spalle.

Con ancora uno sguardo smarrito, mi voltai e trovai un ragazzo alto con lunghi riccioli biondi che mi sorrideva. E spalancai la bocca appena misi a fuoco il suo volto, sentendo poi gli occhi pizzicarmi.

''Aiutami ad alzarmi.'' Iniziai a colpire mio fratello, senza però togliere lo sguardo dal ragazzo biondo, che velocemente mi raggiunse.

''Non può essere vero.'' Mormorai a me stessa, e le lacrime uscirono senza sosta quando mi trovai fra le sue braccia.

''Non ci credo che sei davvero qui, mi sei mancato così tanto Harry. Cosa ci fai qui?'' Piansi sul suo petto e stringendolo il più forte possibile a me. ''Piccola, non piangere. E poi non potevo mancare ad una cosa così importante.'' Al sol sentire la sua voce mille brividi percorsero la mia schiena, mi era mancato come l'aria.

Mia allontanai di poco senza però sciogliere l'abbraccio ''L'hai davvero fatto?'' Ridacchiai toccando i suoi capelli color oro. ''Non volevo avere piccoli incidenti di percorso.'' Poggiò le sue mani sulle mie guance e raccolse alcune lacrime prima di lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.

''Mi sei mancata, non sai quanto.'' Sussurrò tra un bacio ed un altro. ''Troppo.'' Ridacchiai quando iniziò a baciarmi tutto il volto e continuò a sussurrare. ''Ma credo di dover dare il benvenuto a qualcun altro.''

Mi si bloccò il respiro quando iniziò ad inginocchiarsi e sorridendomi dall'alto, scoprì di poco la mia pancia lasciandoci sopra un tenero bacio. ''E' così -rimase per pochi secondi senza parole e continuò- Dio, non trovo parole per descrivere come mi sento.'' Accarezzò il pancione e riuscii a sentire il bambino scalciare, gesto che fece sgranare ancora di più i suoi occhi.

Si alzò velocemente e senza lasciarmi il tempo di proferire parola, poggiò le sue labbra sulle mie, in un bacio bisognoso e pieno d'amore. ''Non voglio più starti lontano per così tanto tempo.''

''Oh, ehm.. ciao.'' Harry si bloccò e con un leggero cenno d'imbarazzo nella voce, salutò mio fratello. ''Uh, ciao anche a te. Credevo di essere diventato invisibile.''

Stetti per ribattere ma una voce ci richiamo ''Signorina Everdeen, scusami per il ritardo.'' La dottoressa ci sorrise ''Non si preoccupi, non abbiamo aspettato molto.''

''Dottoressa, lui è il mio ragazzo.'' Spiegai vedendo la donna guardare Harry con sguardo confuso, così dopo che i due si fossero presentati, ci dirigemmo nel solito studio.

''Nel quinto mese c'è la possibilità di poter ascoltare il battito del bambino, e di scoprirne il sesso, siete pronti?'' La dottoressa mi fece accomodare sul lettino, e sorrisi vedendo Harry al mio fianco. L'avevo sognato così tanto quel momento, che vederlo succedere sembrava quasi un sogno.

''Si.'' Annuii contemporaneamente e strinsi con forza la mano di Harry. La dottoressa iniziò a spargere con la sonda il solito gel trasparente. ''Eccolo qui, ora dovremmo riuscire a scoprire il sesso -spostò la sonda varie volte fin quando non la vidi sorridere.- Allora volete saperlo? -Annuimmo entrambi con dei sorrisi enormi- Congratulazioni, aspettate un bellissimo maschietto.''

Era sempre così che andava a finire, io con delle lacrime incessanti sul volto, ma quella volta non ero da sola, ero con Harry, il ragazzo che amavo ed il padre del mio bambino.

''Ecco fatto, tra pochi secondi riusciremo ad ascoltare anche il suo cuore battere.'' E fu davvero così, dopo neanche 5 secondi per la stanza si amplificò un leggero battito e a quel punto strinsi più che potevo la mano di Harry.

''Oh mio Dio.'' sussurrai tra i lievi singhiozzi, mentre vidi Harry raccogliere delle lacrime dal suo volto e lasciarmi dei baci sulla fronte. ''Non riesco a credere che sia davvero il nostro bambino.'' Marcò la parola nostro e continuò a sorridere.

Guardai Harry e sorrisi pensando a quanto mi potesse essere mancato, la sua voce, i suoi baci, tutto di lui e pensare che saremmo diventati genitori mi metteva davvero paura, ma sapevo che con lui avrei superato tutto. Poi guardai mio fratello affianco ad Harry, che aveva il mio stesso sorriso sul volto e gli occhi che brillavano, ero grata della sua costante presenza e del suo affetto verso di me, era il mio eroe. Ed infine, portai lo sguardo verso lo schermo che rappresentava il mio bambino, il figlio che avrei amato più di me stessa, qualunque cosa sarebbe successa, e che avrei cresciuto.

E sorrisi, sorrisi perché non potevo desiderare di meglio.

When Everything Changes [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora