6.Misunderstandings.

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When Everything Changes

Capitolo 6

''Cosa c'è?''  chiese lui fissando i miei occhi. ''N-niente, sono solo molto stanca e... vorrei restare un po' da sola, se non ti dispiace.'' sussurrai guardando le mie gambe ed evitando il suo sguardo. ''Oh..si, si, va bene... se è questo che vuoi.'' disse lui alzandosi. ''Scusa'' riuscii soltanto a dire.

 ''No, non scusarti, hai bisogno di riposo, a dopo.'' si sforzo di sorridere finendo per fallire. ''A dopo.'' fu l'unica cosa che dissi prima che la porta si chiudesse alle sue spalle. Odiavo vederlo in quel modo, e sapevo di star sbagliando a trattarlo così perché lui non lo meritava, ma in quel momento non riuscii a vederlo più di un amico. Corrugai le sopracciglia quando pensai alla mia vita prima dell'incidente: Cosa provavo per lui? Amore? No, l'amore ero convinta di no. Non poteva sparire così velocemente e come se non fosse mai esistito.

A distogliere i miei pensieri da Raffaele fu il mio cellulare, che iniziò a vibrare incessantemente. 

''Pronto?'' aprii la chiamata senza guardare chi fosse.  ''Giovanna, come stai? La professoressa mi ha detto dell'incidente. Dio mi hai fatto venire un infarto, dimmi che stai bene.'' Riconobbi la voce di mia madre, e da lì ricordai ogni cosa della mia famiglia.  ''Solo qualche dolore qua e là per il corpo, ma niente di che mamma, non devi preoccuparti sono ancora viva e vegeta. '' Tralasciai il fatto di avere delle fasciature e sorrisi riascoltando la sua voce. ''Ricordi tutto?'' continuò lei allarmata.  ''La maggior parte delle cose si.'' sospirai mordendo il mio interno guancia. 

Parlammo per un bel po' di tempo, e dopo avermi chiesto altre mille volte delle mie condizioni fisiche, riuscii a chiudere la chiamata e sospirando mi stesi al meglio sul letto. Mi pentii subito del mio gesto quando sentii un dolore lancinante alla vita. Alzai la maglia e vidi una fasciatura sul mio fianco destro, non credevo che l'impatto con il pullman fosse stato così forte. Sospirai e tracciai con le dita il tessuto bianco, e mi soffermai quando notai una cicatrice sopra l'ombelico, ed ero sicura che quella non fosse causata dell'incidente. 

La contornai con l'indice e in un lampo mi vennero in mente tutti gli aventi legati a quella cicatrice, facendomi ricordare di Luca e di tutto ciò che avevo subito a causa sua, ed involontariamente delle lacrime scesero dai miei occhi. No, non potevo farlo ancora, non potevo stare male per una cosa successa 3 anni fa, ma era inevitabile per me farlo.

Chiusi gli occhi cercando di frenare le mie lacrime e presi dei lunghi respiri per calmarmi. Mi stavo facendo sopprimere dai mille ricordi e dai mille incubi di quella notte, e odiavo me stessa per non riuscire a controllarlo. 

Dopo non so quanto tempo, mi alzai da quel letto zoppicando, ed andai in bagno. Osservai poi la mia immagine nello specchio,  avevo un aspetto orribile, gli occhi rossi e gonfi, le guance arrossate, e alcuni lividi sul braccio. Lavai il viso con acqua fredda, e dopo essermi asciugata tornai sul letto.

Accesi la televisione cercando qualcosa che mi potesse distrarre e alla fine misi su un canale di musica.

Qualcuno iniziò a bussare alla porta ed ero indecisa sul fatto di aprire o no ma fui costretta ad alzarmi quando quei rumori divennero incessanti e insistenti.

''Arrivo!'' gridai e scesi dal letto a malavoglia e cercando di non cadere arrivai davanti alla porta.

Aprii la porta, e rimasi sorpresa dalla persona che aveva bussato. Era quel ragazzo riccio dell'ambulanza, Harry.

''Ciao!'' sorrise lui e potei intravedere delle tenere fossette sulle sue guance.  ''Ehm..ciao.'' lo fissai per qualche secondo prima che continuasse dondolandosi sui suoi piedi ''Posso entrare?'' ''Si, certo entra.'' mi spostai facendolo entrare. ''Attenta!'' mi prese per il braccio Harry quando inciampai sui miei stessi piedi.  ''Grazie.'' sussurrai guardando nei suoi occhi.  ''Meglio se ti distendi.'' sussurrò anche lui dopo attimi di silenzio, aiutandomi a camminare.

When Everything Changes [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora