22.Best Friends and Accents.

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Leggete lo spazio autrice, è importante. xx


When Everything Changes


Capitolo 22


''Basta, non ce la faccio più a camminare. Voglio tornare in hotel.'' mi lamentai. ''Saranno minimo due ore e mezza che camminiamo.'' 

''Abbiamo almeno una meta da raggiungere?'' trascinai i miei piedi lungo il marciapiede in pietra.

''Ovvio che abbiamo una meta... o almeno lo spero. '' sbuffò Valentina.

Mancavano solo cinque giorni al ritorno in Italia, e alle professoresse venne la brillante idea di visitare, a piedi, e vorrei marcare 'a piedi' ,Londra, o almeno quello che potevamo visitare.

"Muoviti, o rimarremo indietro!" Puntualizzò lei, prendendo il mio braccio sinistro,e scuotendolo.

" Abbiamo già visto Londra , non so a cosa serve questo. " Borbottai io sbuffando l'ennesima volta, guardando poi gli altri sorpassarci per mantenere il passo del resto dei ragazzi.

"Non chiederlo a me, non lo so neanch'io, ma dobbiamo muover..- " Non finì di parlare, che sbatté contro una cabina telefonica.

"Oh mio Dio!" Scoppiai a ridere. "Trovi così tanto divertente questo?" indicò se stessa, toccandosi il naso. "Cazzo, si! È così esilarante questa scena. " risi ancora più forte, osservando la sua espressione dolorante e furiosa allo stesso tempo, cosa che era davvero troppo esilarante.

"Invece di ridere, prendimi alcuni fazzoletti. Credo che da un momento all'altro mi uscirà del sangue. " gli passai dei fazzoletti, con un'enorme ghigno sul viso.

"Oh, cara amica, mi vendicherò quando prenderai una delle tue fantastiche cadute." Disse, bagnando il fazzoletto con dell'acqua, e riferendosi alle mie molteplici cadute.

Si lo ammetto sono caduta molte, molte volte, ma solo perché ho caviglie fragili, e lei non vuole capirlo questo.

"Molto maturo da parte tua." Enfatizzai, facendole una smorfia.

"Non parlare di maturità con me, signori-..dove cazzo sono gli altri?!" Urlò l'ultima parte.

Mi voltai convinta di trovarli poco più avanti di noi, ma spalancai gli occhi non appena mi accorsi che c'erano soltanto negozi, delle famiglie e dei bambini.

"Manteniamo la calma, saranno qui da qualche parte. " scrollai le spalle, guardandomi intorno e cercando anche un minimo particolare che mi riportasse dai miei compagni o dalle mie professoresse.

" Sì.. beh.. devono essere per forza qui." Camminai nella strada davanti a me, analizzandone ogni dettaglio, seguita da Valentina.

"Non possono essere spariti in così poco tempo. " Il volto della mia amica si riempì di preoccupazione e paura.

" No, forse loro sono solo...saranno qui, nei paraggi." diedi un'ultima occhiata in giro, prima di continuare. "Okay, no..hai ragione. Ci hanno rimaste qui." Sospirai arrendendomi.

Presi il cellulare componendo il numero di Raffaele. "Fantastico." Sbuffai alla voce robotica della sua segreteria .

Dopo vari tentativi di chiamare altri compagni di classe, ci sedemmo su una panchina lì vicino.

"Ricordi dove dovevamo andare? " mi accasciai sul legno scuro di una panchina lì vicino.

"Un parco.. L'Ade Park?" scosse le spalle guardandosi intorno, e sedendosi al mio fianco.

"L' Hyde Park!" esclamai ricordando.

"Sappiamo dove andare , ma non come arrivarci." continuai.

"Chiediamo un po' in giro." Sì alzò, fermando qualche passante.

La guardai divertita, quando la signora con cui parlava iniziò ad urlarle contro.

"Dio, cosa prende a questi inglesi?" mi guardò sconvolta.

"Beh, non risolveremo niente se aspettiamo che qualcuno ci aiuti. Quindi, mettiamoci in marcia.'' mi alzai dalla panchina, guardandomi intorno per la quinta volta.

''Dovevamo proseguire dritto per un altro po', ricordi? L'ha detto la professoressa, quando imboccammo l'inizio della strada.''

''Si, dai proviamoci. Sempre meglio di restare qui. '' mormorò lei.

Iniziammo a camminare, seguendo la strada davanti a noi.

''Mi sembra tutto uguale qui. Sicura che non siamo già passate da queste parti?'' Chiesi io mentre vidi lo stesso negozio di gelati per la terza volta. Valentina mi guardò, cercando di parlare. ''N-non credo, forse assomiglia solo a quella strada. Sono quasi tutte simili le cose ma.. si okay, cazzo. Stiamo ripetendo la stessa strada da mezz'ora.'' sbuffò infine lei.

''Così, siamo di nuovo al punto d'inizio. E non rispondono neanche al cellulare.'' mi riferii alle varie chiamate verso i miei compagni.

''Peggio di così non può andare quindi... ti va una granita? '' si voltò a guardarmi, aspettando una risposta.

Trattenni una risata, prima di parlare. '' Si dai.'' Ci incamminammo, verso la gelateria di fronte a noi, dove si riuscivamo a vedere l'enorme insegna di una granita gigante.

''Mi sono mancate le giornate come questa insieme.'' Sorrisi, prendendo una cucchiaiata della mia granita.

''Già, era da tanto che non combinavamo una delle nostre.'' Scosse la testa, prendendone anche lei un po' dal suo bicchiere.

''Tra tutte le merdate che abbiamo fatto, perderci a Londra, le ha superate completamente. Cazzo, com'è potuto succedere? Siamo in guai seri quando la professoressa lo verrà a sapere. '' ridacchiai seguita da Vale.

''Almeno siamo insieme, fin quando saremo io e te, andrà tutto bene ed io non avrò paura di niente.'' diventò seria, mostrando però un piccolo sorriso.

''Oh, per favore, non dire certe cose. Lo sai che potrei piangere da un momento all'altro, per quello che dici. E sappi che per me sei più importante della mia stessa vita. Sei la mia ancora, anche e soprattutto nel senso letterario.'' la guardai negli occhi.

Dopo altri minuti passati a chiacchierare, finimmo le nostre granite ed uscimmo dal locale, anche non sapendo bene cosa avremmo fatto in quel momento.

''Quindi ora aspettiamo che ritornino indietro? Cazzo, non passa neanche un taxi.''

''E' l'unica cosa da fare. Non so neanche perché quei coglioni non rispondono al cellulare, lo hanno sempre in mano.'' parlai io, stufa di quella situazione.

''Non servono mai ad un cazzo e stanno sempre tra le palle, ora che ci servono non ci sono. Non ha senso.'' rispose la mia amica.

''Niente ha fottutamente senso in questa vita.''

Prima che Valentina potesse ribattere, un accento che avrei riconosciuto tra mille, chiamò il mio nome facendomi pentire di essere rimasta lì.


N/A

Oggi è il mio compleanno, yeep!

Ed ho deciso di aggiornare, spero ne sia valsa la pena aspettare.
Entro domani pubblicherò il capitolo di Dark Light, e per farmi perdonare, aggiornerò entro domenica entrambe le storie.  

QUESTO CAPITOLO E' DEDICATO AD UNA PERSONA MOLTO SPECIALE PER ME, LE DEVO TANTISSIMO. CAPIRA' CHE E' LEI, QUANDO LO LEGGERA' . 

Alla prossima.


Gxx

When Everything Changes [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora