Capitolo 67

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«Emma?»
Nonna mi sorride appoggiando una tazza fumante sopra il comodino. È dimagrita tantissimo, ha gli occhi incavati ed è ingobbita. Sta soffrendo e combattendo un male che la trascinerà nel buio. Nonostante la sofferenza però è sempre pronta a darmi uno dei suoi consigli da nonna.
Mi guarda con occhi limpidi e attenti. Occhi che mostrano il loro affetto incondizionato. «Anche se io non ci sarò, saprai sempre cosa fare...»
I miei occhi si riempiono di lacrime. «Ma non ci sarai. Mi abbandonerai anche tu e io non avrò più niente!» singhiozzo.
Nonna scuote la testa. «Troverai chi ti ama e nel suo amore troverai la felicità. Troverai chi ti guarda come se avesse davanti la sua casa, la sua famiglia e allora capirai di non essere sola al mondo. Purtroppo il destino si è accanito sulla nostra famiglia ma vedrai che almeno tu troverai la tua felicità bambina mia. Dovrai solo essere forte e lottare. Non abbatterti mai e quando ti sembra tutto perduto ricorda che alla fine del tunnel c'è sempre la luce e la speranza».
La sua mano si posa sulla mia guancia mentre la sua figura si allontana. Vorrei urlarle di tornare ancora un po' con me ma è troppo tardi. È tardi perché ormai è sparita.
Mi guardo attorno stordita perché non mi sono mossa. Sono sotto una coperta con le stampe a fiori. Tappo la bocca incredula perché so esattamente dove sono. Dalla porta entra mamma con Elly in braccio, seguita da papà. Il nodo che sento in gola continua a stringere e a stringere. Non riesco a crederci.
Papà si siede alla mia destra mentre mamma ed Elly alla mia sinistra. Sorridono sereni mentre io sono triste, sono distrutta dentro, sono persa senza di loro.
«Siamo orgogliosi di te sai», inizia papà stringendo la mia mano. Sento il loro profumo, così intenso, così forte, così vicino. Sento i battiti scostanti del mio cuore, così ferito, così vuoto.
«Sei cresciuta bene e ne siamo felici», mamma sposta una ciocca dietro il mio orecchio mentre Elly si sporge e con la sua manina paffuta asciuga le mie lacrime. «Bene io!» dice nel suo modo distorto.
Sorrido tra i singhiozzi abbracciandola. «Anch'io ti voglio bene piccola. Mi mancate così tanto! Io senza di voi non posso farcela. Sono un disastro in tutto», scuoto la testa mentre stringo Elly che continua a sorridere e a riscaldare il mio cuore.
«Ti abbiamo visto crescere, maturare e andare avanti. Il dolore è solo una sfida da superare e tu lo hai fatto più volte. Non puoi e non devi abbatterti sul più bello tesoro!» papà mi fissa con i suoi occhi meravigliosi e quel sorriso che ha fatto innamorare mamma sin dal primo istante.
«Sono sola adesso. Non so più che cosa fare. Il dolore è troppo forte. Non riesco più a sopportarlo. Non sono forte. Sono crollata come un castello di carte quando ci si soffia sopra. Sono caduta e non mi sono sbucciata solo le ginocchia, mi sono distrutta in tanti piccoli pezzi».
Mamma si sporge per abbracciarmi. «Non sei sola. Hai una nuova famiglia che nonostante tutto ti ama davvero perché sei stata in grado di farti amare da loro senza misure e senza limiti. Hai un ragazzo, tanti amici, un lavoro e persone speciali che sono lì per te! Devi solo lasciare andare il passato Emma. Devi solo lasciarci andare... devi solo vivere il presente e costruire le basi per il tuo futuro...» i loro visi sbiadiscono e mi agito incapace di muovermi. 
«Ti vogliamo bene piccola! Siamo tanto orgogliosi di te!»
Vorrei urlare, chiedergli di fermarsi ancora un po' con me ma sono già troppo lontani. Tutti se ne vanno. Tutti mi abbandonano. Tutti mi tradiscono. Alla fine rimango sempre e solo io: ferita, sola, spazzata via come una foglia in balia del vento.
Provo a calmarmi e quando apro le palpebre, mi ritrovo in mezzo ad una strada illuminata e affollata. Indosso un vestitino rosa con gli strass. Aggrotto la fronte. Ethan se ne sta davanti a me. Dietro a fare da sfondo il Casinò.
«Sposami!» mi fissa con i suoi occhi intensi mostrandomi l'anello che ha creato con del fil di ferro di una bottiglia.
Sorrido con il cuore colmo di gioia gettandogli le braccia al collo. «Si!» rispondo sulle sue labbra senza esitare.
Mi solleva leggermente per un abbraccio dolce prima di prendere la mia mano. Lo seguo mentre deciso si muove tra la gente. Sa già dove andare.
Ci ritroviamo davanti una piccola chiesetta. Il mio cuore batte all'impazzata. Lo guardo mentre mi fissa insicuro ma dopo un momento di esitazione entriamo nella piccola chiesetta. Il parroco ci sorride e dopo averci fatto firmare dei documenti ci indica una sala. Ci ritroviamo in una chiesetta meravigliosa. Guardo a bocca aperta le vetrate colorate piene di disegni religiosi. La navata, il tappeto rosso, l'arco con i fiori, le candele, tanti fiori. Sembra surreale.
Ethan mi guarda emozionato, forse anch'io lo sono ma lo voglio. Voglio sposarmi. Voglio lui nella mia vita. È una delle poche cose belle che forse posso ancora permettermi di avere.
Il parroco inizia la cerimonia chiedendoci di guardarci negli occhi tenendoci per mano.
Il momento delle promesse è la parte più divertente.
Ethan sorride grattandosi la tempia mentre attendo mordendomi il labbro. So che qualsiasi cosa dirà mi farà emozionare. «Nessuno prepara mai un discorso per le evenienze come questa quindi al momento non trovo nessun post-it in tasca. Ti dirò una cosa sola Emma. Ti amo e ti voglio nella mia vita. Forse tutto questo è avventato e folle ma è la follia più bella che io abbia mai fatto. Ti rispetterò, ti sosterrò, continuerò ad amarti fino alla fine. Non ho mai provato niente prima d'ora. Sei entrata nella mia esistenza per caso ma è stato il caso più bello della mia vita. Tu sei speciale per me e spero di renderti felice perché grazie a te io mi sento davvero vivo e al sicuro», sorride arrossendo mentre mi fissa ancora con quei suoi occhi azzurri. Sembra quasi sorpreso delle sue stesse parole.
Sto per aprire bocca quando ancora una volta lo scenario cambia dissolvendosi.
Attorno c'è solo buio. Ma la sua voce si diffonde lenta, profonda. Arriva dritta al cuore scuotendo la mia anima tormentata.
Sento le sue promesse, le sue parole piene di amore e di dolore. Sento il suo corpo, le sue braccia stringermi. Sento il suo profumo.

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