Capitolo 70

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~ Ethan's POV:

Si è addormentata tra le mie braccia. Se ne sta rannicchiata contro il mio petto. Il suo fiato caldo sulla mia pelle nuda. Ho i brividi. Violenti brividi che attraversano costantemente il mio corpo mentre la osservo sdraiato su un fianco.
Non posso credere di averla accanto. Voglio davvero impegnarmi per essere un marito migliore per lei. Ancora però non so se lei vuole essere mia moglie. La cosa mi fa agitare ma se è qui con me significa pur qualcosa no?
Quando prima mi ha detto quel ti amo, ero così sconvolto da non riuscire a muovermi. Mi aspettavo altre risposte ma lei riesce sempre a sorprendermi perché è fottutamente speciale.
Vorrei svegliarla, parlare con lei, sfiorare le sue dita e farla arrossire. Vorrei baciarla fino all'alba e fare l'amore con lei. Quanto mi manca poterla sentire davvero mia. Devo assolutamente trattenermi. Non voglio sbagliare. Non posso velocizzare sempre ogni cosa. Devo rispettare i suoi tempi e vivermela giorno dopo giorno.
Avvicino il viso al suo. Inspiro il suo profumo. Si agita un paio di volte. Non capisco se sta avendo uno dei suoi incubi. A volte sa essere imprevedibile perché la fanno stare male. Non sopporto quando si sveglia di scatto nel cuore della notte affannata e spaventata. Immagino in questi mesi cosa ha dovuto rivivere tutte le notti. Non ero con lei. Mi sono perso mesi importanti e per cosa? Per una fottuta copertura. Adesso che sono libero mi rendo conto del tempo che ho sprecato nel tentativo di combattere una guerra che poteva essere combattuta in due, insieme per come avevamo promesso di fare. Ho agito da solo e ora sto avendo solo fortuna perché se Parker non avrebbe capito a quest'ora lei starebbe ancora con lui. Sento una strana rabbia dentro se ripenso a quello che ho fatto. È stata colpa mia. Tutta colpa mia.
«Ti amo Emma. Mi dispiace se ti ho fatto soffrire. Ho commesso errori imperdonabili di cui mi pentirò a vita...», mormoro baciando la sua testa. «Ti ho fatto tanto male e stai ancora soffrendo a causa mia. Ti amo, credimi quando te lo ripeto. Ti amo da impazzire. Ti amo come ama un folle. Ho una paura matta delle reazioni che potrei avere.  E mi manchi. Mi manchi anche ora che sei tra le mie braccia. Mi manchi perché ti voglio nella mia vita e sono un vero egoista. Sono egoista perché non voglio e non posso condividerti con nessuno. Sono egoista perché ti ho trascinato in questo posto per ripartire da dove avevamo iniziato...», sospiro trattenendo le lacrime. Da quando sono così fragile e sincero?
«Sono egoista perché per una volta voglio anteporre la mia felicità a quella degli altri. Voglio te come mia unica ragione e fonte di felicità. Voglio te nelle mie giornate. Ho sempre voluto te ma avevo e tuttora ho paura. Mi sto sentendo un vero coglione perché potrei svegliarti e parlarti sinceramente ma ho paura del tuo sguardo, mi farebbe perdere subito il filo del discorso e sento di avere bisogno di questo momento per aprirmi con te, per sentirmi me stesso e sincero. Perché voglio essere sincero con te. Perché voglio essere davvero il marito che meriti sempre se mi vuoi e se lo vuoi anche tu...» i miei occhi bruciano e tiro su con il naso stropicciando le palpebre.
Emma si muove e trattengo il fiato. E se ha sentito tutto?
Sorrido. «Sono così stupido da avere paura. Paura che tu senta i miei discorsi e mi prenda in giro. Paura che tu te ne vada perché non mi ritieni all'altezza...»
Spalanco gli occhi quando le sue dita si posano sulle mie labbra facendole formicolare. Il cuore mi arriva in gola. Come ho fatto a non accorgermi che è sveglia?
«Le tue paranoie fanno un gran fracasso...», mormora con voce impastata dal sonno e ad occhi chiusi. Le sue dita iniziano a disegnare i contorni delle mie labbra. Trattengo il fiato. Sono stato colto alla sprovvista e adesso?
Le sue mani si posano sul mio viso, si avvicina pericolosamente e i suoi occhi si aprono. L'azzurro delle sue iridi mi immobilizza. Sono folgorato dall'intensità del suo sguardo.
Sorride prima di sfiorare le mie labbra con le sue. «Non sei stupido. Certo, hai fatto un gran casino ma come hai detto tu siamo in questo posto per ripartire», sussurra assonnata.
Dio quanto è bella!
Chiudo gli occhi appoggiando la fronte contro la sua. Le mie mani si posano sui suoi fianchi. Le viene la pelle d'oca e mi spunta un sorriso. Solo io riesco a farle questo effetto. Mi sto eccitando e mi ha solo sfiorato. Concentrati Ethan, non sei un ragazzino. Non pensare con le parti basse mentre tua moglie si sta avvicinando al tuo corpo. Mordo le guance.
«Mi parli sempre mentre dormo?» sorride posando il palmo sul cuore che batte a mille.
«Sono una frana...»
Alza il mio mento e sono costretto a guardarla negli occhi. Sento il sangue affluire velocemente quando mi avvicina. Sta rischiando grosso e non lo sa.
«Sei stato sincero», abbassa lo sguardo.
Perché si sta incupendo? Cosa ho sbagliato?
Afferro il suo viso costringendola a guardarmi. «Scusa non devi essere triste! Ti amo ok? Sto impazzendo perché ho bisogno di te nella mia vita. Ho bisogno di recuperare e di sapere che mi vuoi ancora come ti voglio io. Ho bisogno di sapere che non scapperai ancora da me perché fa male, fa ancora male!»
La mia sincerità, il mio tono disperato,  sembrano colpirla. «Io non voglio lasciarti», mormora arrossendo.
Non capisco più niente. La bacio spingendomi su di lei. Sollevo le sue gambe tenendo ferma una coscia e spingendomi contro il suo corpo che si tende al mio tocco. Ansima e geme avvinghiandosi e trattenendomi. Mi stacco con uno sforzo enorme e affannato dalle sue labbra. Mugola dispiaciuta tentando di riavvicinarmi ma riesco ad oppormi. «Voglio fare l'amore con te Emma ma non così! Faremo tutto con calma questa volta e per quanto tu sia invitante con questa maglietta e queste gambe nude attorno al mio corpo, devo resistere. Voglio essere più del ragazzo che ti porta a letto. Voglio essere quello che ti prepara la colazione. Che ti regala un peluche. Che ti fa sorridere per delle cose stupide...»
Tappa la mia bocca con la sua e mi eccito maggiormente ma continuo a resistere mentre le sue dita passano tra i miei capelli e dalla mia bocca escono suoni flebili.
«Sei già tutto questo e non te ne accorgi...», sussurra sorridendo.
Il mio cuore sembra un cavallo imbizzarrito. Lo sento nelle orecchie cosi forte, così vivo, così pieno d'amore.
«Ti amo, ti amo, ti amo...», continuo a baciare il suo viso e lei sorride riscaldando ancora e ancora il mio cuore.
«Adesso possiamo dormire? Sono davvero stanca», chiude gli occhi. «Ti amo amore...», biascica assopendosi.
Sfioro il suo viso con le dita. Sento il suo respiro farsi lento. Mi sto sentendo il ragazzo più fortunato del mondo. Bacio la sua tempia poi la abbraccio da dietro e chiudo gli occhi addormentandomi.

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