~ Ethan's POV:Capisco che la sto spaventando perché tappa la bocca scoppiando in lacrime. Ma non resisto più. Lei deve sapere cosa penso e provo in questo momento. Lei deve essere libera di decidere. Non posso più essere egoista. Non dopo quello che ha condiviso con me in questi ultimi giorni fantastici e pieni di amore. Non dopo le scelte che abbiamo fatto insieme. Merita il raggiungimento della felicità.
Faccio un grosso respiro trattenendo aria dentro i polmoni. Tiro su con il naso. «Ok, posso farcela.» Sussurro più a me stesso.
«Ethan che succede?» domanda ancora con voce tremula mentre piange.
Tocco la scatolina dentro la tasca. «Mai avrei immaginato di arrivare a questo punto. Mai avrei immaginato di passare tutto questo. Mai avrei immaginato di innamorarmi perdutamente così, all'improvviso. Lo so che ti sto spaventando Emma ma ti prego, fammi finire questo lungo discorso che da mesi continua a circolare dentro la mia testa. Ho tentato di bloccarlo ma quando ti ho davanti, non riesco a trattenermi.» Il mio petto si alza e si abbassa velocemente. Tremo visibilmente mentre sto in ginocchio davanti a lei. La mano sulla sua guancia. «Ho scritto tutto quello che ho passato e sentito in questi lunghi mesi. Ho scritto lettere su lettere trovando sfogo nelle parole, su un pezzo di carta. Mi sentivo stupido inizialmente ma era l'unico modo che avevo per sentirmi vicino a te e per sfogarmi. C'è chi fuma, chi beve, io invece scrivevo. Scrivevo, lavoravo e poi di nuovo. Sentivo il bisogno di confessare quello che provavo e volevo. Sentivo il bisogno di essere capito e amato. Avevo paura di mandare quei pezzi di carta. Avevo paura che non avresti capito le mie parole confuse e piene di sentimenti contrastanti. Avevo paura che te ne andassi ancora...» scuoto la testa ma la sua mano asciuga la lacrima uscita. Non parla. Continua a fissarmi con i suoi occhi azzurri e arrossati. Continua a trattenere il fiato.
«Alcune le ho strappate, altre le ho conservate per te. Magari ti arrabbierai, piangerai ancora a causa mia o mi odierai. Magari ti sentirai ferita...» balbetto singhiozzando. Sto parlando velocemente. Le parole continuano ad accavallarsi e ho paura di perdere il filo del discorso.
Le labbra di Emma si posano delicatamente sulle mie per pochi secondi. Troppo pochi. Trattengo il suo viso premendo contro la sua bocca la mia avida dei suoi baci. Mi stacco quasi bruciato dal contatto. «Ti prometto che non appena saremo a Vancouver le leggerai. Ho bisogno che tu le legga. Non voglio più nasconderti niente Emma perché ti amo. Dio sa solo quanto ti amo e sento di impazzire in questo momento ma devo farlo. Devo continuare questo discorso per entrambi, perché ne abbiamo bisogno!» mordo il labbro sentendo in bocca il suo sapore.
Emma trema e strofina le mani sulle sue braccia. Anch'io sento freddo, per quello che sto per fare e che potrebbe cambiare ogni cosa.
Prendo la scatolina aprendola. «Dicono che la donna ideale non è quella che ti asseconda o ti rende la vita facile. La donna ideale è quella che ti ribalta completamente i piani quando credi di avere messo in ordine la tua vita tranquilla. È quella che arriva all'improvviso. La donna ideale non è quella che dice sempre sì ma quella che riesce a tenerti sempre testa anche quando non c'è un motivo.» Inizio a fatica. Emma deglutisce sgranando gli occhi. Si sta davvero allarmando. Stringo la sua mano.
«Non sapevo più chi ero e volevo solo potere sistemare le cose e principalmente la mia vita. Mentre tu non eri in questa situazione perché sapevi cosa era giusto o sbagliato. Almeno in quei mesi. Quando ho sbagliato, sei stata brava a mettere dei paletti e ad andare avanti. Ho sofferto per questo ma lo meritavo. Hai trovato la tua strada da sola. Lo hai fatto per te stessa e per non soffrire ancora. Ora, non puoi e non devi rinunciarci per qualcuno. Non puoi e non devi rinunciarci per me o per le tue amiche.» Sollevo l'anello e il foglietto.
«Ti prego no, non ora Ethan», le lacrime rischiano di sgorgare sul suo viso e crepare ulteriormente il suo cuore. Tempismo perfetto penso subito, ma ormai devo farlo. Glielo devo dopo tutto quello che ha dovuto passare a causa mia.
«No. Non te lo chiederò. Tranquilla. Ti amo Emma. Ti amo davvero e dal primo istante anche se ero troppo orgoglioso e impaurito per ammetterlo.» Deglutisco a fatica. «Vorrei tanto dirti di scegliermi ma non lo farò. Non sarò così egoista. Non voglio che tu scelga tra me e lui proprio ora. Non voglio che tu sia messa in condizione di svantaggio e ti senta sotto pressione. Voglio solo che per una volta tu scelga te stessa. Scegli te Emma, metti in primo piano solo te. Non permettere agli altri di buttare all'aria le cose belle della tua vita. Quelle che hai ottenuto con tanto sacrificio. Non permettere a Parker di sopraffarti o a Lexa di trascinarti nelle sue insicurezze o ad Anya di ricordare i vecchi tempi ormai andati. Non permettere alle persone di forviare il tuo pensiero. Scegli solo per te stessa. Scegli te! Fallo per una volta. Così solo io potrò essere felice e in pace con me stesso. Ci ho provato e non ho capito che questo era l'unico modo per andare avanti, lasciandoti libera. Adesso accetta questo anello come simbolo del tuo nuovo inizio e smettila di pensare o fare programmi e vivi per davvero!» facendo attenzione alla pellicola e al tatuaggio, infilo l'anello sul suo dito.
Emma lo fissa in lacrime e dopo un momento mi getta le braccia al collo. Chiudo gli occhi lasciandomi attraversare come sempre dai brividi che solo lei è in grado di provocarmi. Mi sento leggero e libero adesso. Ho fatto la cosa giusta. Finalmente ho fatto quello che avrei dovuto fare, lasciarla libera di decidere e di amare chi vuole. Sono pronto a tutto. Sono stato sincero e sono felice perché finalmente ho tolto un peso dal petto.
«Hai davvero scritto delle lettere per me?» domanda sorridendo tra le lacrime. Tira su con il naso cercando di ricomporsi. Rimane ugualmente bellissima anche mentre piange.
«Si, le leggerai tutte», rispondo sereno.
Passa il dorso sul naso e ride. Inizia a ridere come una pazza. Ho paura che avrà un crollo nervoso da un momento all'altro e invece mi bacia. Mi bacia scivolando con la schiena contro il materasso e stringendo il mio viso tra le sue mani sempre fresche.
«Tu sei pazzo! Pazzo! Fuori di senno! Mi farai impazzire sempre io lo so! Ho il cuore che batte a mille per quello che hai fatto. Mi stava venendo un colpo! Io ho già scelto da tempo e da sola. Nel profondo del cuore avevo già la risposta ma avevo paura. In questo momento la paura è passata e sai perché?»
Nego con la testa. Mi bacia ancora come se volesse tranquillizzarmi. «Perché quello che provo con te è unico, inarrestabile, folle, pericoloso. Ti amo Ethan, ti amo da impazzire e ti voglio nella mia vita perché sei l'unico per me! Sei l'unico in grado di farmi sentire davvero viva e forte!»
La fisso incredulo. Lei sorride nel suo modo dolce. Ci guardiamo come due cretini. Passano un paio di lunghi secondi. Secondi accompagnati da qualche nota stonata, dal rumore dei clacson, delle persone, dell'ascensore che si apre. Attimi in cui il mio cuore si unisce al suo in un'unica frequenza: quella dell'amore.
Scatto incapace di trattenermi. Sfilo la sua maglietta e lei fa lo stesso con la mia. Inizio a baciarla con insistenza mentre le sue mani sbottonano i miei jeans liberandomi. Trema sotto i miei morsi e geme quando sfilo i suoi pantaloncini. Ci ritroviamo avvinghiati e incapaci di fermarci. La mia mano si sposta verso il gancetto del reggiseno. La libero del tutto e le si attacca contro il mio corpo. Sposto la coperta trascinandola sotto il lenzuolo e continuo a baciare ogni centimetro della sua pelle. Mi è mancata davvero questa sensazione. Ci apparteniamo.
Mi fermo affannato, la fronte sulla sua. Le sue labbra schiuse e le guance rosse. «Sei sicura? Non riesco a fermarmi quindi pensaci bene», sibilo accaldato.
Tira il mio labbro. «Si», replica stridula e smaniosa agitandosi sotto il mio corpo.
Recupero una protezione. Mentre la bacio con impeto e lei mugola sento di impazzire. Mi sto incenerendo. Sfilo velocemente il suo intimo di pizzo rosa e la stuzzico un po' ma è già pronta, è già eccitata, è già tutta mia.
«Ethan...» stringe le mani sulla mia schiena con una certa forza.
«Cosa vuoi piccola?»
Ghigno e lei sorride. Per una volta nel suo sguardo non c'è imbarazzo ma desiderio, puro desiderio. «Voglio mio marito!» replica affannata premendo le unghie sulla mia pelle. Mi eccito da morire. Non capisco più niente blocco il suo polso sulla testa e mi faccio strada dentro di lei con delicatezza. Geme stringendo le gambe attorno alla mia vita mentre inizio a premere dentro di lei e a sentirmi fottutamente speciale.
Poso la fronte contro la sua spalla. «Ripetilo Emma...» gemo.
«Cosa?» schiude le labbra senza fiato poi sorride. «Che sei mio marito?»
Mordo e succhio le sue clavicole facendola agitare ed eccitare mentre aumento il ritmo.
Sento le sue gambe tremare e quando si stringe mi fermo anch'io scosso. Affannata mi bacia tirando i miei capelli. Sento una forte emozione e ricomincio con urgenza. Emette uno strillo ma il suo corpo reagisce pronto al mio offrendoci un secondo e profondo brivido violento. «Mi sei mancata anche in questo...»
Il mio corpo si rilassa sul suo. La sua mano passa sulla mia fronte prima di posarsi sulla nuca per avvicinarmi alle sue labbra. Stampo piccoli baci sul suo viso consapevole di essere ancora dentro di lei. Un movimento e siamo fritti penso mentre continuo a lasciare baci sul suo viso. Non posso crederci. Non posso credere che è qui con me, che abbiamo fatto l'amore come la prima volta in questa stessa stanza dopo esserci giurati amore.
«Hai fame? Ordiniamo la cena?» succhio sotto il suo orecchio e lei si agita e geme. Ridacchio mentre sento il mio corpo tendersi.
«Lo stai facendo apposta ammettilo!» mugola mentre mi muovo lentamente. «Comunque si ho fame quindi sbrigati!» strilla quasi quando le provoco un altro piacevole orgasmo. Mi stacco da lei affannato e getto la protezione dentro il cestino. Recupero il telefono e chiamo il servizio in camera per la cena.
Emma tira il lenzuolo attorno al suo corpo e poi si rannicchia appoggiando la testa contro il mio petto. Osserva l'anello e sorride. Continua a sorridere emozionata. In questo momento mi sento davvero fortunato. Sono il ragazzo più felice di questo mondo perché ho appena vissuto un momento speciale con la persona che amo.
Accarezzo la sua schiena nuda. Il passaggio delle mie dita le provoca la pelle d'oca. Bacio la sua tempia premendo a lungo con le labbra. La sua mano si posa sulla mia guancia poi i suoi polpastrelli sulla mia bocca. Morde il suo mentre tocca il mio poi si sporge e lentamente iniziando a baciarmi. Si sistema a cavalcioni mentre appoggio la schiena contro la testiera del letto e ricambio il suo bacio avvicinando la sua vita alla mia.
Sono ancora eccitato ma è lei a provocarmi tutto questo. È lei con la sua vicinanza, con questo suo bacio dolce, con il suo corpo minuto che si spinge lentamente su e giù mandando scosse al mio ormai pronto.
Continua a baciarmi con un certo trasporto. Chiedo accesso alla sua bocca e il bacio si fa intenso. Trattengo il fiato quando dalle sue labbra esce un flebile gemito. Questo basta per farmi scattare. Non capisco più niente. Lei mi fa svalvolare e perdere il senno.
Mi stacco per riprendere fiato e mi guarda stordita e affannata. Lancio uno sguardo alla sveglia. «Abbiamo cinque minuti cosa vuoi fare?» ghigno per provocarla.
Arrossisce leggermente poi avvicina le mie mani sotto il lenzuolo che la copre e stringe il mio viso spingendosi su di me. Tremo. Ho tante, troppe sensazioni ed emozioni dentro. Mi è mancata e sento che anche io sono mancato a lei. Non lo dimostra solo questa voglia di perderci ma anche di averci.
Sollevo la coperta e trattiene il respiro. Sorrido mordendo il suo mento e avvicinando i suoi glutei. Sente quanto sono eccitato?
Prendo un'altra protezione e la indosso. «Tre minuti», sussurro contro la sua bocca prima di entrare in lei. Chiude gli occhi gettando leggermente la testa indietro. Morde il labbro gemendo e quasi in estasi si muove tenendo stretto il mio viso. La bacio mentre aumento un po' il ritmo poi mi sistemo su di lei e ci trascino verso la perdizione. Le sue gambe tremano e mi fermo dopo essermi spinto con decisione. Il mio corpo si affloscia raggiungendo un piacere che solo lei sa darmi. «Ti amo», ringhio quasi tra le sue labbra. Lei si stringe lasciando uscire un mugolio. «Ti amo», sussurra affannata, con le guance rosse e una bellezza mozzafiato.
Sentiamo bussare alla porta. Indosso i boxer assicurandomi che lei sia coperta e poi vado a recuperare la cena.
Ringrazio il ragazzo e porto il vassoio dove Emma ancora rilassata mi aspetta. Mi avvicino a lei afferrando le sue caviglie la trascino verso il bordo del letto. Ride prima di abbracciarmi. Stampa un bacio sul mio collo e ricomponendosi apre la cloche battendo le mani alla vista dei piatti presenti. «Ho una gran fame», prende il piatto con il riso e il pesce e assaggia.
Si rende conto che sono imbambolato. «Che c'è?» domanda quasi biascicando.
Passo il polpastrello all'angolo della sua bocca. Sorrido come uno stupido lo so. Mi sporgo e bacio la sua bocca per pochi secondi poi mi riscuoto. «Buona cena!»
Alza gli occhi al cielo poi continua a mangiare affamata. Non credo di averla mai vista mangiare così prima. Mi piace questa nuova Emma. Amo tutto di lei anche questi nuovi lati tutti da scoprire.
Ho perso troppo tempo dietro le mie insicurezze e dietro i mille dubbi. Ora forse potrò avere finalmente la mia occasione. L'occasione di potere stare con mia moglie e vivere davvero il presente.
«A che ora si parte?» domanda pulendosi la bocca e bevendo un sorso d'acqua.
Mi rendo solo ora conto che tra poche ore saremo a Vancouver. Vorrei fermare il tempo. Perché scorre così velocemente? E se le chiedessi di rimanere altri due giorni?
Mordo le guance. Non posso farle una simile richiesta. Già una volta è successo perché volevo proteggerla ora invece le ho promesso che avrebbe deciso da sola.
«Ehi»
Mi pizzica una guancia per richiamare la mia attenzione. Un gesto che facevo spesso io per farla arrabbiare. Mi riscuoto. «Tra qualche ora. Dobbiamo recuperare le valigie e salutare TJ».
Annuisce e alzandosi dal letto si avvicina alla vetrata tenendo stretta la coperta attorno al suo corpo. Poso il piatto sul vassoio e la raggiungo abbracciandola da dietro. «Tutto ok?» domando titubante.
Si volta. I suoi occhi sono lucidi, carichi di tristezza. «Non sarà come l'ultima volta vero?» le trema il labbro e il mio cuore si stringe. Come faccio a farle capire che io ci sarò questa volta e che voglio esserci fino alla fine per lei? Come faccio a rassicurala di fronte a quello sguardo smarrito e spaventato?
Prendo il suo viso tra le mani. «Sarà una nuova avventura se lo vorrai!» non so perché uso proprio queste parole. Mi sento davvero male per lei. Ha ancora paura che io possa abbandonarla o tradirla. Riuscirà a fidarsi del tutto di me?
Appoggia la guancia contro il mio petto. Inspira profondamente poi alza il viso mentre io abbasso il mio. Si tiene sulle punte mentre sfiora le mie labbra. Brividi, tanti volt di brividi percuotono il mio corpo. Ricambio il suo bacio stringendola forte. «Se mi vorrai accanto a te io ci sarò!» mormoro contro le sue labbra.
Una lacrima scende sulla sua guancia mentre le sue labbra cercando ancora le mie disperate. «Questa volta sarà tutto diverso Emma. Ci saremo noi, insieme. Affronteremo tutto quanto mano nella mano, ma solo se tu lo vorrai!»
Stringe le dita sul mio collo mordendo le mie labbra. Il mio corpo si incendia mentre le mie mani premono sui suoi glutei. Emette un mugolio prima di staccarsi affannata. «Me lo prometti?»
Annuisco immediatamente mentre indietreggio verso il letto facendola stendere e baciandola fino ad avere male alle labbra.
Dopo una doccia allegra ed esserci rivestiti, ringraziamo il proprietario per l'accoglienza e usciamo dell'hotel. Ci dirigiamo a casa dove recuperiamo le valigie e salutiamo TJ che ci augura un buon ritorno a Vancouver e ci aspetta per le vacanze invernali. Mentre Emma allaccia la cintura, mi fermo un momento a pensare. Sono state giornate intense, speciali, meravigliose e uniche. Vorrei rimettere tutto indietro e rivivere ogni singolo istante.
Avvio il motore dando inizio a questo viaggio di ritorno. Non so cosa ci aspetta ancora, spero solo che riusciremo a stare finalmente insieme.
STAI LEGGENDO
Unstoppable 3
RomanceQUESTO È IL TERZO LIBRO DI UNSTOPPABLE • Si consiglia la lettura della prima e seconda storia per capire questo terzo capitolo • TRAMA: È passato un mese da quando Emma è ritornata nella sua Vancouver, a casa. Il soggiorno a New York, non è andato...