Capitolo 1

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L'estate si può dire conclusa...è ormai iniziato settembre da due giorni. Sono in giro con la mia migliore amica, si chiama Alexia, è bionda e i suoi occhi sono di ghiaccio e il mio migliore amico, Marcelles, viene dall'Africa ma è cresciuto qui, adoro il suo accento quasi all'inglese.
Ale:"allora stasera vieni alla festa?"
Mar:"ci sarà da divertirsi"
Io:"sapete come sono fatti i miei..non me lo permetteranno domani ricomincia la scuola"
Mar:"a nessuno ricomincia la scuola il 3 settembre!"
Io:"sai che io frequento una scuola privata"
Ale:"provaci"
Io:"ok..ci proverò ma non vi prometto niente"

Saluto i ragazzi e mi dirigo verso casa. Li ho conosciuti alle scuole medie, non ho molti amici nella scuola che frequento troppo ricchi e viziati per me, non che io sia diversa da loro. La mia famiglia è una delle più ricche del quartiere ma nonostante ciò vorrei solo avere una famiglia più povera, frequentare una scuola comune e poter avere degli amici normali, magari poter fare molte più cose. I miei mi tengono sotto una campana di vetro, non mi permettono di fare nulla di rischioso, almeno per loro. Tutte le feste in cui sono andata, le sere in discoteca...e cose del genere le ho fatte solo di nascosto.

Per la strada penso a come possa dire a mio padre di mandarmi a quella festa..non mi manderebbe mai, la festa inizia alle undici e quello è l'orario del mio coprifuoco.
Non gli chiederò niente, aspetterò che si addormentino e uscirò dalla finestra, comeho sempre fatto.

Apro la porta di casa con le chiavi che mi sono state momentaneamente prestate da mia madre.
Appena entro ai fornelli vedo mia madre, Jasmine Darl...una giovane aristocratica bionda dagli occhi azzurri.
Mamma:"ti sembra questo l'orario di tornare?"
Io:"madre sono ancora le 7"
Mamma:"è ora di cena...sei rientrata troppo tardi"
Io:"ok"dico irritata.
Salgo le scale per arrivare alla mia stanza.
Mamma:"dove vai? A tavola..e chiama tuo padre e tuo fratello"
Io:"chiamali tu..devo lavarmi vi raggiungerò quando mi sarà possibile"
Sento mia madre farfugliare qualcosa. Faccio finta di nulla. Odio questa rigidità.
Sbatto la porta della mia stanza e mi corico sul letto. Qualcuno bussa.
Io:"avanti"
È mio fratello, Alan Marshall. È tre anni piùgrande di me, è uguale a mia madre biondo con gli occhi chiari. Mentre io sono come mio padre..pelle chiara, capelli castani chiaro e occhi verde smeraldo.
Lui è l'unico con cui vado d'accordo, è partito per arruolarsi 2 anni fa, è tornato qualche settimana fa, odia i miei genitori proprio come me..ma lui ha più motivi..la sua adolescenza è stata stroncata dagli orrori della guerra a causa dei nostri genitori.
Alan:"non sapevo che il letto fosse diventato una doccia" Ride.
Io:"non ho voglia di scendere oggi!!"
Alan:"ti capisco ma dobbiamo farlo...hanno una notizia importante da darci"
Io:"Alan io proprio non ti capisco, hai 20 anni, perché stai ancora qui? Ai loro comandi..perché non vai via?"
Alan:"per te..sono ancora qui..resto qui solo perché ho bisogno di te, e tu di me."
Lo abbraccio. È la cosa più bella che ho!

Sta per andare via..ma a lui devo dirlo, mi capirà.
Io:"Alan?"
Alan:"si" si gira di colpo.
Io:"vieni qui devo dirti una cosa"
Si siede accanto a me sul mio lettone.
Io:"stasera vado ad una festa"
Alan:"cosa? Papà ti ha dato il permesso?"
Io:"chi ti dice che io ho bisogno di un permesso?" Sorrido maliziosamente e anche Alan capendo le mie intenzioni.
Alan:"si ok va bene. Sono tuo fratello maggiore e dovrei solo impedirti di metterti nei guai ma sai che ti dico? Vai, divertiti, balla, bevi ma poco, ma sta attenta..sai cosa succederebbe se papà lo scoprisse"
Io:"si certo lo so"
Alan:"e dimmi a questa festa posso venire anche io"
Io:"si certo" dico elettrizzata.
Alan:"alle 22:30 sotto alla porta sul retro"sussurra.
Io:"ok" sussurro anche io. Scoppiamo a ridere.
Lo amo!!

Scendiamo a cenare.
Mamma:"io e vostro padre dobbiamo parlarvi" gli stringe la mano e lui forza un sorriso. La cosa mi fa capire che niente di buono sta per esservi riferito. Mia madre ha sposato mio padre per scopi personali, lui è 20 anni piu grande di lei..se ne è innamorato quando lei aveva solo 18 anni e lei è stata ai corteggiamenti per poter vivere nel lusso, dopo un mese mio padre ha chiesto la mano di mia madre e lei ha accettato, che schifo!
Non riesco a capire come faccia lei a essere così falsa, e lui così sciocco.

Alan forza un sorriso.
Io:"allora?" Dico spazientita "e qualcosa che riguarda il mio comportamento nei tuoi confronti madre?" Proseguo.
Mamma:"certo.,oggi mi hai risposto in modo scorretto e mi hai disubbidito..ma no non riguarda questo"
Alan:"allora? Avrei da fare in camera parlate"
Papà:"abbassate i toni signorini..io e vostra madre vogliamo dirvi che domani nel pomeriggio dovrete preparare le vostre cose..perché dopodomani ci trasferiremo a New Orlands"
Io:"cosa??" Mi alzo dalla sedia.
Mamma:"abbassa la voce..vostro padre ha trovato un lavoro ottimo li"
Io:"e noi? Noi cosa ci guadagniamo?"
Papà:"una casa più grande, frequenterai un college prestigioso appena fuori città, potrai farti dei nuovi amici"
Io:"ah ah ah allora non avete capito nulla. Avete una casa più grande...non mi importa. Andare in una scuola privata..non voglio, vorrei frequentare una scuola comunale come i mie coetanei..sono stanca di stare alle vostre regole!! Questo posto io non lo lascio, i miei amici, la mia vita è in questa maledetta casa..e non vi permetterò di rovinarmi la vita più di quanto lo è. Avete scelto tutto da soli..io resto qui" sposto la sedia così velocemente da farla arrivare sul pavimento di legno.
Salgo in camera mia e mi chiudo dentro a chiave.

Non posso lasciare i miei migliori amici, nella nuova città sarò sola..

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