Capitolo 26

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Apro gli occhi. Sono nel mio letto. Questa notte ho fatto tantissimi incubi ma non c'era Elijah accanto a me come la sera prima. Mi alzo dal letto, indosso uno dei miei tanti jeans neri e una maglietta grigia. Lego i miei capelli in una coda. Per quanto cerchi di coprire le mie enormi occhiaie è inutile.

Esco dalla mia stanza.
La pancia mi brontola più volte. Ho bisogno di fare un'abbondante colazione e magari 4 passi.
Scendo al piano inferiore..prendo una tazza e la riempio di cereali..
Klaus:"cereali e latte...da quanto tempo non faccio una colazione del genere"
Io:"vuoi?"
Klaus:"si grazie"
Riempio anche per lui una tazza e lui si siede di fronte a me nella penisola della cucina.
È la prima volta che lo vedo in pigiama.
Klaus:"cosa ci fai sveglia a quest'ora?" Dice dopo aver bevuto un po' di latte dalla tazza.
Io:"non riuscivo a dormire" dico ripensando a quegli incubi.
La poca barba incolta di Klaus è sporca di latte e gli dà un buffo aspetto da bimbo.
Guardo l'orologio. Sono le 6.
Io:"chi mi ha portato ieri in stanza?"
Klaus:"Elijah. Ci eravamo addormentati tutti"
Io:"già. È stato bello..ieri"
Klaus:"abbastanza. Ma non durerà molto quest'atmosfera"
Io:"perché dici così? Tra poco nascerà anche il piccolo o la piccola..tutta la tua famiglia è qui.."
Klaus:"diciamo che ho smesso da tempo di credere alle cose così perfette"
Io:"forse hai ragione"
Klaus:"togli il forse. Poi metti in conto che le cose in famiglia andranno davvero così bene come dici..il che non lo dubito perché i miei fratelli sono davvero cambiati..non scordarti di Alexander. La mia ira se solo toccasse uno di voi sarebbe tantissima."
Io:"lo sconfiggerete assieme" dico mettendo una mano sulla sua.
Mi guarda dritta negli occhi. I suoi occhi verdi preoccupati mi fanno tremare. Se ha paura Niklaus Mickelson di quest'uomo..c'è davvero da spaventarsi.
Klaus:"perché ti escludi?" Per una volta sembra rivolgersi a me in modo dolce e gentile.
Io:"io sono inutile.."
Klaus:"sai perfettamente che non è così"
Mi sorride. Poi mi prende la mano con un movimento così veloce da non riuscire a seguirlo.
Io:"Klaus..."
Klaus:"si?"
Io:"so che è una domanda stupida ma vorrei fartela comunque.."
Klaus:"fa pure"
Io:"hai paura di Alexander?"
Klaus:"io non ho paura di nessuno" i suoi occhi si riempiono di odio quando sente quel nome.
Io:"solo che ti vedo un po' preoccupato"
Si alza lasciandomi la mano ma in modo dolce.
Klaus:"il fatto è che ogni volta che riuscivo a ricrearmi una vita arrivava lui e con lui la distruzione e la sofferenza. Ma questa volta non voglio perdere nessuno di voi. Ne i miei fratelli, ne mia sorella, ne Hayley, ne il piccolo nascituro..non voglio perdere neanche te Ylenia. (Si sofferma qualche minuto) A lui attribuisco la distruzione della mia famiglia, la lite, la sciagura e non voglio che succeda, ancora..voglio che per una volta restiamo uniti.."
Io:"sara così fidati"
Klaus:"ho paura si..ma di me stesso..ho paura che io stesso possa rovinare tutto"
Io:"non rovinerai niente..andrà tutto bene"
Mi sorride. È la prima volta che mi parla così apertamente e dolcemente.

Io:"vado a fare un giro"
Klaus:"NO" il suo no secco risuona nella cucina vuota nel silenzio della mattina.
Io:"cosa? Non puoi dirmi cosa devo fare Klaus"
Klaus:"vengo con te ho bisogno di fare due passi"
Io:"volevo restare sola"
Klaus:"non ti lascio sola con uno psicopatico in giro...Sai tu sei parte della felicità..sei la felicità di mio fratello Elijah e vorrà morta anche te e io NON GLIELO PERMETTERÒ" dice scandendo bene le ultime parole.
Io:"vabbene vestiti ti aspetto qui tra 10 minuti"
Sorride e sale in camera a vestirsi.
Klaus è così nei miei confronti solo perché non c'è la farebbe a vedere Elijah soffrire in caso di una presunta mia morte. Lui non ci tiene a me.

Aspetto qualche secondo davanti alla porta. Klaus mi raggiunge. Indossa una maglietta grigia e bianca ed un jeans nero.
Klaus:"eccomi..andiamo"
Usciamo di casa alle 6:30.
Iniziamo a camminare per le vie di New Orleans ancora vuote e buie.
Klaus:"amo uscire di casa a quest'ora del mattino. È l'unico momento in cui la città è solo mia"
Io:"in effetti è molto bello vedere le trade vuote. Odio la confusione"
Klaus:"anche io. Ma New Orleans è la città della confusione, delle feste e della felicità. È buffo che una città così felice sia comandata da un re così triste.."
Dice camminando con le mani dietro la schiena.
Io:"tu non sei poi così triste.."
Klaus:"sanguinario...cattivo. Un mostro in effetti" dice continuando il discorso di prima.
Io:"Klaus guardami" mi piazzo davanti a lui e lo prendo per le spalle. "Guarda me. So perfettamente chi siete ma resto a vivere con tutti voi. So perfettamente chi sei ma ti sto camminando accanto ed ho fatto colazione con te. E sai perché? Perché vivendo con voi ogni giorno ho capito che siete tutto tranne che dei mostri. Klaus stai per avere un figlio e ti commuovi ogni volta che sentì il suo cuore battere. Per quanto tu possa dire di non sopportarli..ieri..ti sei divertito così tanto con me, Hayley e i tuoi fratelli..ridevi Niklaus. E nonostante tu dica di no provi anche paura..paura di perdere la tua famiglia. Chi ha dei sentimenti non è un mostro e tu NON SEI UN MOSTRO NIKLAUS" dico convinta.
I suoi bellissimi occhi verdi sembrano riempirsi di lacrime ma lui non le lascia uscire.
Mi avvicina a se così velocemente che in un attimo mi ritrovo per la prima volta tra le sue braccia possenti. Essere abbracciata da Klaus è qualcosa di stupendo. Non lo fa mai ma quando ti abbraccia lo fa con il cuore. All'improvviso mi sento impotente tra le sue braccia. Dopo qualche minuto di esitazione ricambio quell'abbraccio perfetto.
Lo sento piangere e gli accarezzo dolcemente la schiena. Quell'abbraccio è stato il suo modo di ringraziare.

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