Capitolo 16

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Mi allontano dalla piazza nella quale sta per partire un nuovo inutile ballo, oggi non ho proprio voglia di festeggiare. Vado in una via piena di negozi vodoo, non l'avevo mai vista prima, sono tutti uno accanto all'altro. Uno fra i tanti mi incuriosisce, entro. Una donna molto anziana resta dietro il bancone intenta a mischiare chissà cosa dentro un bicchierino.

Inizio a guardarmi intorno, l'aria profuma di incenso e rose, gli scaffali si vedono a malapena a causa del buio all'interno del negozzietto.
Inizio a guardare gli scaffali, sono piene di barattolini e roba vodoo, mi avvicino a delle collane profumate.
Io:"a cosa servono queste?"
X:"oh tu non ne hai bisogno ragazzina, servono a far innamorare ma tu sei già tanto bella"
Io:"la ringrazio"
X:"cosa ci fa una ragazza come te in questo negozio di notte?"
Io:"mi ha incuriosita da fuori..è molto bello"
X:"grazie mille...lo aprì quando avevo su per giù la tua età..ero una bella ragazza sai? Non come adesso"
È una donnina dai capelli bianchi, la pelle nera..i suoi occhi sono azzurri e mostra circa 80 anni.
Io:"non è vero..non è mica brutta lei"
X:"oh grazie..sei una ragazza molto simpatica e per questo voglio farti un regalo, aspettami qui"
Entra in una stanzetta attraversando una tenda di fili di legno. Mi guardo ancora un po' intorno, questo posto è carinissimo.
La donna torna dietro il bancone, ha una collana carinissima in mano. È lunga fino all'inizio della pancia e termina con un ciondolo a forma di stella. Me la mette.
X:"tu sei una bella ragazza, questa è una città pericolosa, di tentatori. Questa collana non permetterà che ti soggioghino. Contiene della verbena."
Io:"verbena?"
X:"si è un'erba..si trova all'interno di questa collana. Indossala sempre, sarai al sicuro"
Io:"signora ma è bellissima, la ringrazio ma la prego mi chieda quanto vuole"
X:"è un mio regalo...adesso torna a casa ragazzina"
La saluto e ringrazio più volte ed esco dal negozio.

Guardo ancora la mia collana, non so il motivo ma sento che con questa a dosso sono al sicuro.
Continuo a camminare per la strada finendo la mia creps a piccoli morsi. Le strade vicino alla piazza sono ormai deserte ma decido lo stesso di prendere la strada più lunga, quella che fa il giro. Gli alberi cominciamo ad essere sempre di più sui lati della strada, l'aria fresca della notte profuma di fiori..la strada è piena di foglie secche cadute dagli alberi. È spettacolare!!
Saranno ormai le tre del mattino, cammino tranquillamente, dei pensieri mi ritornano in mente. Penso ad Elijah, non lo vedo da quasi quattro giorni, vorrei vederlo...poi penso a quel pomeriggio..dovrei avere paura di lui, ma vorrei solo abbracciarlo, stringerlo a me e dirgli che per me non è un mostro. Sento il bisogno di vederlo ma allora perché non sono andata a casa sua?! Ci ho provato più volte ma non riesco a suonare o chiamarlo....non riesco a capire se mi manchi o no.

Mi ritrovo davanti ad un bivio...quale strada devo prendere adesso?! Prendo quella che porta verso il basso, sarà di sicuro questa quella giusta. Più cammino più vedo montagne...ma perché non sono passata dalla piazza?! A quest'ora sarei a casa nel mio letto.
Inizio a sentire sempre più freddo. Guardo il telefono, non prende e sono le 4 di notte. Non riesco a telefonare a nessuno. Cammino e cammino...da qualche parte deve pur portare questa stupida strada. La discesa si fa più ripida. In preda al panico, morta di freddo e sfinita mi accascio per terra, sotto un albero. La luna è alta nel cielo, è nella sua completa pienezza e illumina tutto intorno..le stelle fanno da cornice a questo straordinario posto.

Quasi quasi resto qui..sarebbe inutile camminare, mi racchiudo in me stessa, rannicchiandomi il più possibile per sentire meno freddo. Guardo il cielo ancora stupita.
Vedo una stella cadere, chiudo gli occhi..dovrei esprimere un desiderio. Lui. Lui lui e solo lui.
X:"dovresti esprimere un desiderio non trovi?!"
Quella voce risuona da dietro le mie spalle. Sento il gelo. Mi volto di colpo, due occhi verdi si intravedono da un cespuglio, ma sono particolarmente verdi, sembra che si illuminino. Istintivamente mi allontano restando ancora per terra..non mi sento le gambe, come se siamo addormentate.
Io:"chi sei?"
X:"cosa ci fai qui? In queste strade buie di campagna in piena notte"
Io:"fatti vedere"
X:"avresti paura del mio aspetto"
Quegli occhi si rivolgono alla luna per un secondo, diventano più luminosi e freddi.
X:"va via non resisterò ancora per molto..scappa. Corri sempre e non voltarti mai"
Quegli occhi scompaiono nell'erba alta che continua a muoversi. Dei strani lamenti cominciano a sentirsi, come urla disperate. Inizio a correre presa da una paura accecante.

Corro, corro senza fermarmi...il cuore mi batte all'impazzata. Sento ululare..
Arrivo in una strada..dopo qualche secondo mi rendo subito conto che è la strada che porta a casa di Elijah e in seguito alla mia.
Nonostante le mie gambe urlino pietà continuo a correre con gli occhi chiusi. Qualcuno mi blocca.
Io:"lasciami lasciami..."urlo.
"Apri gli occhi sono io" dice probabilmente chi mi ha afferrata. Apro un solo occhio ma appena noto la faccia di Elijah preoccupata apro anche l'altro. Continua a stringere le sue mani al mio braccio. Le lacrime cominciano a scendermi, ho avuto troppa paura...Elijah mi abbraccia talmente forte da schiacciarmi al suo petto e diventare una cosa sola, in questo momento vorrei solo che questo abbraccio durasse per sempre. Il mio battito torna ad essere regolare non appena incrocio i suoi occhi che mi rassicurano, adesso sono al sicuro da qualsiasi cosa abbia visto nel bosco prima.
Elijah:"cosa ci fai in giro a quest'ora?"
Io:"mi ero persa" i miei occhi sono lucidi e la mia voce tremante.

Elijah:"vieni andiamo dentro..e miravo ti ti va?"
Faccio cenno di sì con la testa. Finalmente Elijah mi lascia il braccio ed inizia ad accarezzarmi il luogo che prima stringeva.
Elijah:"sei ghiacciata"
Dice prendendo una coperta da un mobiletto della sua stanza. Sono seduta sopra al suo letto, mi mette la coperta sulle spalle. Sussurro un grazie quasi impercettibile, ma lui sorride.
La stanza è in stile molto antico..i mobili sono di legno e il letto sarà di circa tre piazze a baldacchino...

Elijah:"Ylenia mi spieghi cosa ci facevi li?"
Io:"ero uscita all'una a fare un giro.."
Elijah:"Ylenia sono le 5"
Io:"mi ero persa Elijah" quasi urlo.
Elijah mi guarda dritta negli occhi.
Elijah:"cos'è successo?"
Io:"qualcuno...per la strada..io n-non so chi fosse..io"dico confusa. Sono scossa, ancora nella mia mente ci sono i suoi occhi e quelle urla..ma erano sue?! Cos'era?!
Elijah:"Ylenia riposati ok? Sei scossa"
Io:"no!! No no..andiamo lì..un uomo..lui urlava io..penso si sentisse male..io devo..dobbiamo"
Elijah:"YLENIA COSA TI HA DETTO?" Dice scandendo bene le parole.
Io:"mi ha detto di andare via..di scappare.."
Elijah:"solo questo?!"
Io:"mi ha detto che non avrebbe resistito ancora per molto..di correre sempre..poi ha urlato.."
Elijah:"c'è la luna piena sta notte?!" Dice aprendo leggermente la tenda e guardando il cielo dandosi una risposta da solo. Poi abbassa la testa.
Elijah:"sta tranquilla. Purtroppo non possiamo aiutarlo"
Io:"cosa? Perché?"
Elijah:"era un lupo mannaro...strano che sia riuscito a trattenersi dalla trasformazione..è stato lui a salvare te"
Resto in silenzio, non riesco a credere a ciò che ha appena detto. Così resto a pensare.
La frase "era un lupo mannaro" continua a risuonare nella mia testa..è assurdo.

Elijah esce lasciandomi sola in quell'enorme letto. Dopo qualche secondo mi alzo dal letto con la coperta sulle spalle, il freddo è passato ma è piacevole averla ancora addosso.
Mi avvicino alla finestra e guardo il cielo..stanotte non ho chiuso occhio.
Elijah entra di colpo e si avvicina a me.
Elijah:"stai bene?"
Io:"adesso si..grazie"
Elijah:"dovremmo parlare"
Io:"si"
Si avvicina a me sempre di più. Mi prende dolcemente per un braccio e mi avvicina a se. Le sue labbra si posano sulle mie..prima dolcemente..il bacio diventa un vero bacio ed è straordinario.

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