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Pov. Carlotta

"Mitch, versamene un altro" Mi sporsi verso il bancone del Pub dove lavorava il mio coinquilino Mitch. Un ragazzo da capogiro. Era Venezuelano, precisamente di Caracas, ma abitava a New York già da sette anni, e parlava in modo fluido l'americano , anche se quando spuntava fuori il suo accento, mi portava a sospirare rendendo i suoi discorsi o anche solo una singola parola, terribilmente eccitante. Ed il fatto che lo avessi incontrato quel fatidico giorno di quattro anni fa era un segno del destino. Possiamo dire che sapeva quasi tutto, per mio volere. Non era mai voluto entrare nei particolari o farmi domande, ma sapeva ascoltarmi ed io apprezzavo.

Ero uscita per svagarmi, come ero solita fare. Amavo stare a casa a guardare film melensi, ma adoravo di più andare a fare baldoria, e probabilmente qualche anno fa non la pensavo così.

"Non credi di aver già bevuto abbastanta?" Mi redarguì come era solito fare, ma non gli diedi peso, ammonendolo con un gesto della mano, e mi sistemai il top di pelle nero, che cedeva sulla parte superiore.

Vidii il suo sguardo di disappunto per poi divenire arrendevole, poggiando il mio bicchiere con del Jack Daniel's sul bancone nero lucido, con un suono cristallizzato, che presi con fierezza in mano, per portarmelo sulle labbra rosse.

"Se stasera finisci come venerdì scorso, mi toccherà raccattarti con il cucchiaino" Aggiunse bonariamente, prima di apprestarsi a servire un gruppo di ragazzi.

Mi rigirai con un sorriso sfavillante, facendogli la linguaccia che lo portò a sorridere di gusto. Finchè non sentii un pezzo che adoravo, riecheggiare nelle casse, e buttarmi in pista, lasciando il bicchiere finito sul bancone.

Iniziai a muovere le anche, ed anche se qualche ragazzo mi lanciava occhiate non ci facevo caso, continuando a ballare disinibita, scuotendo la chioma castano cioccolato che mi ero appena fatta qualche settimana fa, poichè secondo il parucchiere dava più luce ai miei occhi azzurri.

Mi voltai un secondo verso la porta di vetro del locale, da dove passò un refolo di vento, scoprendo il volto di un'Amanda infreddolita, che si stava togliendo la sciarpa. Quando incrociò il mio sguardo, le andai in contro, continuando a ballare o a zampettare, poichè le mie facoltà stavano andando a passeggio per i monti.

"Carly...hai gia bevuto?" innalzò un sopracciglio delineato, e più che una domanda era una constatazione, vedendomi annuire.

"Sei venuta alla fine. Sempre immersa dal lavoro. dove l'hai lasciato David?" Le domandai divertita, mentre si sganciò i bottoni del cappotto beige, poggiandolo delicatamente sul divanetto di pelle nero, e ravvivandosi i boccoli ramati.

"Lo sai che il venerdì ha l'incontro di Poker con i ragazzi" spiegò pacata, facendo spallucce.

"Toda Vida" Esultai senza un valida motivazione mentre Amanda Sgranò i suoi occhi Verde chiaro, contornati solo da un'ombretto dorato.

La seguii fino al bancone, per vederla battere una mano sopra di esso, con un tonfo sordo, vedendo Mitch arrivare nella nostra direzione. Dio quella camicia azzurra gli stava a pennello, e lasciava intravedere da due asole sganciate il suo torace scolpito e dorato, da degli Dei dell'Olimpo.

Si passò la lingua sulle labbra carnose, per poi piegarsi con il busto verso di noi, puntellando i gomiti sul bancone, da qui intravedei i bicipiti definiti e troppo stretti in quella manica.

Uno spogliarello sarebbe gradito, grazie!

"Inizia a preoccuparmi. Seriamente Mitch" affermò preoccupata, girando il volto appena verso il mio che probabilmente non recepiva bene le sue occhiate torve.

Un Disastro DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora