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Pov. Joshua

Mi sarei svegliato tutte le mattine della mia vita, in quella maniera. Anche senza fare nulla...beh certo che quando ti fanno tali sorprese, è impossibile rifiutare. Ma a me bastava vedere il suo volto bagnato dalla luce solare del giorno, che filtrava dalla vetrata. Mi bastava il suo profumo di susina più matura, impregnato tra le lenzuola ed il cuscino soffice, quasi quanto il suo corpo che emanava calore. Mi bastava la sua presenza per farmi respirare aria buona.

Camminammo un po' per il centro. Ogni tanto si fermava a dei negozi di Souvenir, facendo incetta di calamite e portachiavi che poi avrebbe portato a casa.
"Questo è per Mitch" proclamò euforica, rigirando il portachiavi tra le dita. Era più un pensiero per se stessa, e detto a voce troppo alta. Quel nome che non avrei voluto sentire.

"Già...per Mitch" sbruffai pesantemente, come se avessi bisogno di cacciare aria fuori, per ripulirmi i polmoni grigi.

Sentii il tocco dei suoi polpastrelli sul mio palmo, ed intrecciare le dita con le mia.
Si frappose davanti a me, in modo che potesse leggerle gli occhi pacifici.
"Devo dirti una cosa. Riguarda me e Mitch...ved..." non la lasciai finire, che le premetti un dito sulle labbra rosse, in quel gesto che la portò a socchiudere le palpebre debolmente. Riaprendole il secondo dopo, dove una ciglia le era caduta, rimanendo adagiata sotto il solco degli occhi.

Sorrisi in modo impertinente, ed incurvando le labbra all'insù, raccogliendo con l'indice la ciglia.
Gliela mostrai sul dito, e la guardai portarsi una mano davanti al volto imbarazzata.
"Deve esprimere un desiderio spocchiosa" la informai derisorio, vedendola portarsi una mano sul fianco e spostare il peso sul piede destro, piegando leggermente la testa di lato.

Si portò l'indice ed il medio, di entrambe le mani, sulla tempia come se richiedesse una concentrazione sovrumana.
"Ok...ci sono" proruppe mantenendo la scena, della concentrazione assoluta. Piegò leggermente il collo in avanti, chiudendo gli occhi, e soffiò via dolcemente la ciglia.
"Fatto" affermò, schioccando le dita, entusiasta.

"Posso sapere il tuo desiderio?" Le domandai, sentendola trascinarmi per la mano verso il negozio delle M&M's.

"Se te lo dico, non si avvera" si girò a metà volto verso di me, confermandomi il detto. Prima di vedere le porte di vetro spalancarsi ed entrando. Spalancammo entrambi la bocca, estasiato dalla visione di tutti quei colori. Tubi di plastica, con all'interno ogni tipo di cioccolatino colorato.
Stand al muro, con maglie, tazze e gadget vari, con i volti di loro. Ed i quattro M&M's sulle strisce, protetti da una corda rossa. Ricordando un po' la famosa camminata dei Beatles.

(Ragazze ditelo che sono brava a ricordare le cose. Ancora con la febbre. Puah. Chi va a Londra voglio i cioccolatini o vi verrò a cercare ❤)  

"Credo di aver trovato il mio posto, nel mondo" affermò ammaliata e con il naso all'insù, per scrutare tutto intorno a se, andando a riempire i sacchetti con i vari cioccolatini.
Le pagai il sacchetto, vedendola contenta e continuando a camminare.

Prendemmo il Bus tipicamente Rosso, per fare il giro turistico. Salendo, per andare al piano di sopra. Avremmo visto meglio. Ci posizionammo, sedendoci sulle sedie blu, e guardando il volantino che ci diedero, con la mappa disegnata.
Un refolo di vento dolce, ci sorprese. Notai i capelli di Carlotta svolazzare armoniosi nel vento, ricadendo dolcemente sul suo collo.
Era rivolta verso i monumenti, alzava la mano in aria, come a voler toccare tutto. Il Big Ben, nonché l'orologio. Maestoso dovevo essere sincero.

Un Disastro DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora