- Avevo delle ali; (Critica al mio Amore)

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Avevo uno scrigno dei desideri che rombava nel petto.
Avevo solamente il limite delle nuvole
perché sognare non era mai stato un problema.

Ho avuto il coraggio di provarci e riprovarci,
ho avuto il coraggio di non mollare e buttarmi
senza calcolare che sotto di me era tutta discesa libera
e le ali solo tatuaggi immaginari,
sogni infantili di un bambino che si rifiuta di crescere.

Agisci d'istino per soffrire il meno possibile
e ti rifugi nella prima incertezza che sembra possa darti calore.

Sei un'anima trasparente in cerca d'affetto e sicurezza.

E obbedisci; all'istinto, alla voglia, alla paura.
Sottomesso da qualcosa dentro, tiri dritto e ti perdi,
arrivi in fondo alla salita che hai davanti solo un crepaccio.
Ma ho obbedito alla paura.
E poi? E poi ho dovuto tirare avanti, prendere decisioni.

Sono stanco, stanco di non dormire, stanco di sognare e illudermi,stanco di prendere decisioni che non spettano a me

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Sono stanco, stanco di non dormire, stanco di sognare e illudermi,
stanco di prendere decisioni che non spettano a me.
Stanco di dover prendere in mano le redini di situazioni sbagliate.
Voglio chiudere gli occhi e dimenticarmi il resto,
voglio poter dormire senza urlare al cuscino
che il non amarti mi corrode dentro.
Voglio smetterla di scrivere sui muri di casa
Senza che nessuno capisca che sono una richiesta d'aiuto,
non una critica a tutto il resto.

Voglio chiudermi in un abbraccio e chiedere forza,
non doverne dare altra a chi la chiedo.

Sono tutti piccoli desideri della grandezza di una stella,
sono tutte piccole speranze di avere una certezza
in un mondo che crolla a pezzi.

La voglia di frantumare le regole come fossero calici di cristallo,
impugnati da gente ipocrita che brinda alle lacrime degli altri.
Obbedisci e rimani schiavo dell'indifferenza.

Sono troppo piccolo per riuscire a camminare da solo,
sono troppo grande per essere rinchiuso in una culla.
Poi rabbia, dolore, ignoranza e incredulità prendono il sopravvento
e tutto il resto tace, inghiottito da una mente recriminatrice di realtà.
Diventano parole vuote e sconnesse
che legano cuori a caso in una notte stellata di pien'inverno.

L'unica cosa giusta sarebbe sprofondare e dimenticarsi

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L'unica cosa giusta sarebbe sprofondare e dimenticarsi.
Perdersi, perché è l'unica maniera per ritrovarsi.
Dominarsi perché é l'unica soluzione al distruggersi
mentre respirare é l'unica alternativa al tenerti dentro di me.

Perché c'ho creduto e sono caduto, Amore.
Sono scivolato e tu non l'hai notato.
Ma non parlare, sto cercando la forza di rialzarmi,
sapendo che tu ci sarai ma senza capire.
Lasciami il tempo di respirare e capire chi sono,
senza di te sono niente e con te sono un altro.

Scusami, scusami Cuore, che se per ricordare come si ama
ho preso proprio te tra mille.

E non negarmi il tuo respiro che sa di avventure e sorrisi,
mi farò piccolo piccolo accanto al cuscino per non disturbarti
mentre il tuo petto si alzerà al ritmo dei tuoi sogni.

E allora mi dimenticherò del resto.
Che poi il mondo è perfetto solo ad occhi chiusi; (tu no.)

Rimango io: prigioniero dei miei stessi sogni che, come i sorrisi, ormai mi calzano troppo stretti

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Rimango io: prigioniero dei miei stessi sogni
che, come i sorrisi, ormai mi calzano troppo stretti.

Ammalato, ammaliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora