Mura.

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Rimpicciolisce lo spazio,
l'aria si allontana da me, come una bolla.
Esplode il tempo delle carezze rimanendo il ricordo.

E si soffoca tra quattro mura, si soffoca sotto un tetto.
Perché la felicità dura un attimo, come la sicurezza.
Implode la voce ed io rimango muto.

Neanche un cenno, un segno di debolezza.
Un "Resta", perché a dirlo in faccia si perde credibilità.
Il sorriso si incrina ma non si spezza.

Allargare le braccia per tenere le pareti lontane
mentre il cuore crolla e lo stomaco frana.
Terremoto di emozioni, piena di lacrime.

Ed io che non crollo in pubblico, io che sono forte,
temo la notte, temo le stelle, quelle cadenti. Non mi sorridono.
Ed io che tremo nel silenzio per un "Ciao" sussurrato sorridendo,
ora son solo ed ho ancora più paura di me.

10.08.2013

Ammalato, ammaliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora