9. Tom

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Vieni a casa mia per la una e mezza.

Mando un sms ad Alex. Ho visto come si è consumato gli occhi ieri sera, a furia di guardare la cameriera, Claire. Non che ci fosse molto da vedere, avrebbe potuto guardare una qualsiasi delle amiche di Jessica, molto più sexy, disponibili e meno sciatte. Lancio una rapida occhiata a Claire, che sta percorrendo a piedi il vialone che porta dalla biblioteca ad una delle piazze della città. Scuote la testa a ritmo della musica che esce dagli auricolari che ha nelle orecchie. Porta una maglia larga, che la fa sembrare pronta per l'ora di educazione fisica in una scuola dove è proibito mostrare le forme. Una tipa completamente anonima.
Però, se Alex si è fissato con lei, voglio aiutarlo a combinare un incontro. È anche a questo che servono gli amici.

È tra meno di un'ora. Perché? Risponde lui immediatamente.

Vedrai. Ho una sorpresa per te. A dopo.

Metto via il cellulare e salgo in macchina, diretto a casa. Sono contento di aver trovato una babysitter così in fretta e di non dover sacrificare il tempo che passo coi miei amici.
Teo è un gran rompiballe, di certo non un bambino tranquillo, e non morivo certo dalla voglia di trascorrere i pomeriggi estivi con lui. Spero che la tipa se la sappia davvero vedere con le piccole pesti come il mio caro fratellino.
Ricevo un messaggio da parte di Jessica, a volte sa essere davvero appiccicosa. All'inizio avevamo deciso che avremmo limitato al minimo i contatti, ma ho già capito che quel tipo d'accordo per lei non è mai esistito.

Tommy, perché non vuoi vedermi oggi?

Digito una risposta vaga.

Ho da fare.

Quando arrivo a casa e scendo dall'auto, trovo altri tre messaggi suoi. Che palle.

Come puoi essere troppo impegnato per me?

Tommy, perché non rispondi?

Non hai voglia di queste?

L'ultimo messaggio è corredato da una foto della sua generosa scollatura.
Deglutisco. Sa come prendermi, non c'è dubbio.

Ho le prove col gruppo. Se proprio non hai niente da fare puoi venire a sentirci e dopo mangiamo qualcosa. Non portarti dietro le tue amiche.

Lei mi risponde con un'emoticon che sorride e un sacco di cuoricini.

Questa è l'ultima volta che me la spasso con lei, poi la pianto, ho deciso. L'ultima volta che mi hanno mandato cuoricini e cazzate varie me l'hanno messa nel culo senza tanti giri di parole.
«Mamma, ho trovato una ragazza che baderà a Teo» urlo, non appena entro in casa.
«Di già?» ribatte lei, stupita, affacciandosi dalla cucina.
«Comincia oggi, arriva alle due meno un quarto per conoscerti.»
«Tom, non ne avrai combinata un'altra delle tue, spero. Chi è?»
Sbuffo. «Fidati. Lavora da Flavia, al Five Stars. Lei assume solo brave ragazze, quindi non c'è da preoccuparsi.»
«Ok. Incrociamo le dita, allora. Hai fatto la telefonata che dovevi fare?» Ricomincia con quella storia.
Spunto un "no" secco, poi la lascio lì, prima che si metta a farmi altre domande. Vado nella mia camera a preparare la chitarra e le altre cose che devo portare da Jack.
Proviamo sempre a casa sua, visto che, da quando ha comprato una batteria, i suoi hanno fatto insonorizzare la taverna e quindi possiamo suonare quando preferiamo e al volume che vogliamo che nessuno si lamenti. Sia Alex che Jack hanno un lavoro fisso. Alex lavora in un ufficio; aveva cominciato l'università ma si è ritirato quasi subito. Jack fa l'operario in una falegnameria, quindi i suoi turni cambiano settimanalmente. Ci sono state notti in cui abbiamo provato fino a orari improponibili e senza la stanza insonorizzata non sarebbe stato possibile.

Alla una e mezza in punto suonano al citofono.
«Che ragazza puntuale, è arrivata persino in anticipo» osserva mia mamma, convinta che si tratti della babysitter di Teo.
Scendo le scale di corsa. «No, sarà Alex.»
Spalanco la porta e mi trovo davanti il mio migliore amico, che ha sul volto un'espressione interrogativa. «Si può sapere che diavolo è successo? Le prove non erano alle tre?» domanda, gli occhi azzurri leggermente socchiusi.
«Vedrai, mi ringrazierai» lo rassicuro.
«Oh, ciao Alex. Oggi uscite prima per provare?» interviene mia madre.
«No, Tom aveva qualcosa di urgente da mostrarmi.»
Lei alza le spalle e va in bagno a finire di prepararsi per il lavoro.
«Allora, si può sapere che c'è?» insiste di nuovo il moro. Quanto è curioso!
«Alex, hai rotto. Siediti sul divano e aspetta cinque minuti in silenzio.»
«Se vuoi farmi uno strip personale, sappi che non sono interessato» ribatte lui, sedendosi.
«Come fanno a venirti in mente certe robe?» esclamo. Alex e le sue battutine infelici: impossibile farne a meno.

Suonano al citofono.
«Ti piacerà più di un mio strip, vedrai. Anche se non ne comprendo proprio il motivo.»
Vado ad aprire la porta e mi trovo di fronte la nuova babysitter di Teo.
Porta i capelli neri legati in un'altra coda di cavallo, una pettinatura per niente sexy. È vestita come questa mattina, con dei pantaloncini corti e una maglia talmente larga che sembra quasi un pigiama. I suoi occhi azzurri mi studiano con un'espressione che sembra quasi infastidita di avermi trovato ad aprirle la porta. Del resto, questa è casa mia.
Non capisco proprio cosa ci trovi Alex in lei.

***

Anche se Tom sembra un gran rompiscatole, vuole fare di tutto per aiutare il suo migliore amico.

Spero che la storia continui a  piacervi, grazie a chi legge, commenta e vota!

P.S. I modelli dei cellulari nel 2008 erano molto diversi da quelli di oggi, me ne rendo conto. Non so bene che modello sia quello della foto, però di sicuro immagino Tom con un cellulare coi tasti e non touch come gli smartphone di oggi.

Maria C Scribacchina

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora