Ok, ero nervosa durante il tragitto in macchina con Tom e cosa mi sono messa a fare, se non cantare? Che stupida. Rispetto alla sua voce, che adoro anche se non lo vorrei ammettere, la mia deve essergli sembrata orribile.
Arriviamo di fronte alla casa di Jack, una bella villa con un grande giardino che circonda l'abitazione, e scendiamo.
«Vieni, andiamo in taverna» dice Tom e mi posa una mano sulla schiena, per guidarmi.
Mi sento avvampare all'improvviso, ma lui pare non farci caso. Chissà quante schiene avrà toccato in vita sua. E non solo.
Che scema che sto diventando. Claire, devi essere più seria e concentrata, basta comportarti da sciocca ragazzina con una stupida cotta.
Ho appena formulato il pensiero di essermi presa una cotta per Tom, direi che non ci siamo proprio.
Alzo lo sguardo verso il chitarrista che mi sta studiando con i suoi occhi verdi. O meglio, sta studiando la scritta sulla mia maglia. So che gli piacciono moltissimo i Blink-182. O forse è curioso riguardo alle mie tette, visto che non è la prima volta che lo scopro in fissa sul mio decolleté.«Ciao ragazzi! Ben arrivati.» Ci accoglie Jack sorridente e intravedo Alex alle sue spalle.
«Ciao» mormoro incerta.
«Hey» mi saluta con un lieve cenno, ma sono sollevata nel constatare che non mi lancia nessuna occhiataccia.
Jack avvicina un tavolino al divano della taverna in modo che io ci possa appoggiare sopra il computer portatile.
Tom e Alex si siedono sul divano, mentre io e il padrone di casa occupiamo due sedie di fronte a loro, oltre il tavolino.
«Allora, ditemi cosa avevate in mente» domando, spostando lo sguardo dall'uno all'altro.
«Vorremmo far stampare delle t-shirt con il logo che hai ideato» esordisce il batterista.
«Che tra l'altro è una figata» esclama Alex, facendomi sentire il cuore più leggero.
«Grazie» gli dico e noto che Tom alza gli occhi al cielo. «Hai qualche osservazione da fare sul logo, non ti piace?» lo punzecchio.
Lui scuote la testa. «No. Niente da dire, capo.»
«Bene.» Intanto prendo un foglio bianco dal blocco che mi sono portata dietro e avvio il PC.
Disegno due sagome simili di una t-shirt, una con lo scollo più ampio, per distinguere il davanti e il retro.
«A grandi linee, come pensavate di fare?»Ascolto per qualche minuto le varie opinioni dei ragazzi e alla fine giungiamo alla conclusione di fare una maglia diversa per ognuno di loro, con davanti il logo e dietro il proprio nome con la caricatura. Mentre ci sarà un altro tipo di t-shirt, quella che sperano di vendere ai loro fan, con il logo sul davanti e una frase presa da Shut Up Bitch sul retro.
Riporto le idee al computer e le salvo sulla stessa chiavetta che avevo dato loro con il logo e i volantini.Intanto si sono fatte quasi le undici e sul tavolino vicino al PC ci sono varie lattine vuote, di birra e bibite.
Mi sventolo una mano davanti al viso. «Fa un caldo assurdo.»
In risposta ricevo un coro di assensi.
«Claire, allora ci stai? Collaborerai con noi?» domanda Jack dopo un attimo di silenzio.
«Se la cosa vi fa piacere e se non c'è nessun problema.» Sposto lo sguardo su Alex.
Solo se il bassista non conserva nessun tipo di rancore nei miei confronti sono disposta a collaborare con i Crunchy Melodies. So di non stare proprio simpaticissima a Tom, ma almeno con Alex voglio andare d'accordo.
Quest'ultimo mi sorride e si alza, poi spalanca le braccia e fa il gesto di volermi abbracciare.
«Posso fidarmi o è un trucco per strangolarmi?» scherzo.
Lui scoppia a ridere. «Vieni qui.»
Quando io e Alex ci abbracciamo sento che qualsiasi tipo di tensione tra di noi è svanita e anche lui non mi sembra essere a disagio. Avvicina il volto al mio e mormora, con sincero dispiacere negli occhi chiari: «Mi dispiace per il mio comportamento. Ci terrei davvero a rimanere tuo amico.»
Gli sorrido radiosa, e osservo: «Profumi di vaniglia.» Gli scocco un bacio sulla guancia. È tutto così semplice con lui, è impossibile non volergli bene.
«Mia madre ha passato tutta la giornata a fare torte.» Mi sorride, con quella sua espressione da eterno bambino.
«Devi chiederle la ricetta per la sua fantastica cheesecake che hai tanto decantato.»«Sarà fatto.»
Sento uno sbadiglio arrivare e mi affretto a coprirmi la bocca con la mano.
«Vuoi che ti porti a casa?» mi chiede Tom.In effetti ho piuttosto sonno, ma non voglio condizionare la serata di tutti.
«Tanto anche io non sarei rimasto molto, domattina devo lavorare in officina.»
Chissà se è come nei film, dove i ragazzi sporchi di grasso sono incredibilmente sexy. Non che Tom abbia bisogno di certi espedienti per esserlo. È bello quanto insopportabile, non si può negare.
«Posso accompagnarla anche io» si offre Alex, gentile e mi posa un braccio intorno alle spalle.
Sto per convenire, entusiasta. Avrei proprio voglia di chiacchierare un po' con il mio amico, dopo gli ultimi giorni di silenzio. Di sicuro non farei niente di imbarazzante come mettermi a cantare a squarciagola, o comunque, anche se dovesse succedere con Alex, non mi sentirei a disagio quanto lo sono stata con Tom.
Quest'ultimo però fa di no con la testa. «Dovresti allungare la strada per niente.»
Raccolgo le mie cose e do la buonanotte a Jack e Alex, con due baci sulla guancia a testa.
Una volta in macchina con Tom non so cosa dire. Vorrei chiedergli se dove lavora c'è un'auto che potrebbe fare al caso mio, come mi aveva consigliato Alex, ma non mi va. Magari la sua gentilezza è dettata solo dal fatto che io li sto aiutando con il logo e tutto il resto. Così mi limito a stare in silenzio.***
Ecco il secondo capitolo di oggi. Finalmente Claire e Alex hanno chiarito.
Grazie a chi segue le vicende dei Crunchy e di Claire!
Maria C Scribacchina
STAI LEGGENDO
Un bacio tra le note
RomanceCrunchy Melodies #1 (autoconclusivo) [COMPLETA] Tom suona in una band con i suoi due migliori amici, Alex e Jack. Insieme formano i Crunchy Melodies e sognano un giorno di diventare famosi grazie alla loro musica. L'altra passione di Tom sono le ra...