18. Claire

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Sono appena tornata da casa Rossetti e non faccio altro che pensare a quell'idiota di Tom e alla sua reazione. La mia era una semplice constatazione, non volevo risultare maleducata. Evidentemente aveva già il dente avvelenato per altro.

Lancio un'occhiata al portatile, ho ricevuto un messaggio su Facebook. È di nuovo Alex. Durante la mattinata ci siamo scritti un po' e abbiamo scoperto di avere varie cose in comune: amiamo lo stesso genere di musica e siamo fanatici dei cartoni animati, nonostante la nostra età. Allora la foto con Topolino non voleva essere un depistaggio. Sorrido, ripensando alla gentilezza di Alex. Tom può anche andare a quel paese, per quanto mi riguarda.

A: Comunque, concordo con te, No Pads No Helmets Just Balls è il miglior album dei Simple Plan finora. Voglio convincere a tutti i costi i ragazzi a mettere uno dei pezzi in scaletta. Avresti qualche richiesta in particolare?

C: Io? Fosse per me suonerei l'album per intero! Anche il cd nuovo l'ho consumato. Anzi, sono alla ricerca di un buon negozio di musica in città, ne conosci uno?

A: Certo! Se non ti dispiace, ti posso accompagnare.

È così dolce, non dà niente per scontato, come invece fanno molti ragazzi che sono sicuri che qualsiasi cosa dicano noi siamo pronte a pendere dalle loro labbra, e mi ritrovo a rispondergli di sì con un sorrisone stampato in faccia, mentre finisco di mangiare il mio panino. Presto devo tornare a badare a Teo.

Oggi va così, visto che Sabrina doveva accompagnare Becca all'aeroporto questa mattina. Spero al mio ritorno in quella casa di non trovarvi il figlio maggiore, anche se non mi dispiacerebbe nel caso ci fosse Alex in sua compagnia.
«Hai gli occhi che brillano» osserva mia madre, appena rientrata dal lavoro.
«Ti sto preparando qualcosa da mangiare. Io ho già fatto.» Chiudo il portatile e mi alzo per darle un bacio sulla guancia.
«Grazie, tesoro. Come farei senza di te?»
Si siede al tavolo della cucina e fa un po' di stretching col collo.
«Ho male dappertutto! Stasera dovrò chiedere a tuo padre di un bel massaggio.»
Le poso davanti un piatto di pasta fumante. «Ne ho fatta un po' in più, così possiamo preparare un'insalata di pasta per domani, magari.»
Canticchio una canzone di cui non ricordo il titolo e riordino un po'.
«Allora, a cosa dobbiamo tutta questa allegria? Hai conosciuto qualcuno?»
Non so come faccia ad azzeccare ogni volta. Ho sempre raccontato quasi tutto a mia madre e quando mi succede qualcosa di bello, mi fa piacere condividerlo con lei.
«Ti ricordi il ragazzo della richiesta di amicizia? Diciamo che ci stiamo conoscendo meglio.»
«Brava, Claire, il tuo primo amico nella nuova città!» esulta lei, strappandomi un sorriso. Forse oggi sorrido troppo, chissà se avrò la faccia da ebete. Poco importa, non riesco a nascondere le mie emozioni quando sono felice, mi viene meglio nei momenti in cui non lo sono.
«Già, è molto simpatico. Non come il figlio della signora dove lavoro. Non so come faccia Alex a sopportarlo.»
Lei ingoia un boccone di pasta. «Davvero squisita, tesoro» mi fa i complimenti. «È amico del ragazzo che ti piace?»
A quelle parole non posso fare a meno di arrossire, ma non nego il fatto che Alex stia cominciando a piacermi. «Purtroppo sì. E in più lo vedo tutti i giorni quando vado a casa sua.»
«Allora in un modo o nell'altro ti toccherà sopportarlo. Chissà, magari anche lui si rivelerà essere una persona piacevole, no?»
Scuoto la testa, ripensando alla risposta di Tom questa mattina e all'aria arrogante e insopportabile nei suoi occhi. Trovare piacevole la compagnia di uno che tratta le ragazze come degli oggetti da usare per soddisfare i propri bassi istinti mi sembra una cosa impossibile per una come me. «Ne dubito proprio.»

***

Per oggi è tutto, grazie a chi segue la storia!

Maria C Scribacchina

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora