76. Claire

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«Perché non mi hai detto subito che avevi acquistato dei biglietti anche per la signing session!» strillo, rivolta a Jennifer, che con l'inganno mi ha fatta uscire di casa ore prima del concerto.
«Pensavi ti portassi a fare shopping, eh?» ridacchia, passandosi distrattamente una mano tra i corti capelli color miele. «E invece no! Non volevo rischiare che stasera non avessi l'occasione di trovarti faccia a faccia con il tuo chitarrista.»
«Non è mio, direi» ribatto, con una punta di amarezza nella voce.
«Vero, è di mezzo mondo ormai. Con tutte quelle che si porta a letto.»
Jennifer non sopporta Tom, il suo preferito del gruppo è Alex, che ha l'aria da bravo ragazzo e una relazione fissa da tempo con Valentina. L'avevo proprio inquadrata male, pensavo fosse la solita smorfiosa materialista, invece a quanto pare vuole davvero bene al mio amico di un tempo.
«Se lo odi così tanto, allora perché vuoi farmelo incontrare?» domando a Jen, mentre mi do una sbirciata nello specchio del camerino del negozio di vestiti dove siamo entrate per provare qualcosa. Sto indossando un tubino blu notte, che non mi convince per nulla.
«Voglio che ti renda conto che lui si è dimenticato di te e che devi andare avanti con la tua vita. Se solo dessi un'occasione a Steven...»
Scuoto la testa decisa. Steven è un collega dell'ufficio che mi fa gli occhi da pesce lesso da quando sono arrivata, ma non è scattato nulla da parte mia. «Questo abito non mi piace e tantomeno Steven!» dico convinta e chiudo la tendina, per rimettermi i miei vestiti. Negli ultimi due anni non sono riuscita a frequentare nessuno con intenzioni serie, non so se per paura di innamorarmi e soffrire di nuovo o perché paragonavo le sensazioni e i sentimenti che provavo con il ragazzo con cui andavo all'appuntamento alla mia storia con Tom. Quando ci si lascia, ma non si vorrebbe, si tende a idealizzare la persona che amavamo, è vero, però nessuno dei tizi che ho incontrato ha suscitato il mio interesse talmente tanto da farmi venire voglia di impegnarmi in una nuova relazione.
Usciamo dal negozio e Jen dà una sbirciata all'orologio sul cellulare. «Dobbiamo andare, tra un quarto d'ora comincia.»
Bene. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e vorrei aver indossato qualcosa di più dignitoso di un paio di jeans attillati e una t-shirt nera con una lieve scollatura.
«Sembro una barbona» mi indico, sconsolata.
«Sei bellissima, invece» ribatte Jennifer e mi prende per mano, guidandomi in direzione del negozio di dischi che ospiterà l'evento con i Crunchy Melodies. Il mall è disseminato di volantini che pubblicizzano l'evento e decine di sguardi ammiccanti di Tom mi fanno sentire in soggezione.
Mi tremano le gambe e faccio fatica a mettere un piede davanti all'altro. Non riesco a credere che lo rivedrò.
Di fronte al negozio c'è una piccola folla, composta soprattutto da persone di sesso femminile, la maggior parte più giovani di me e della mia amica.
«Quando arrivano?» sta chiedendo una ragazzina sui quindici anni, entusiasta. Indossa una maglia della band, con il logo che ho disegnato io stessa sul davanti. Come dimenticare il pomeriggio in cui ho mostrato il mio blocco a Tom, subito dopo il nostro primo bacio. Quella potrebbe definirsi benissimo l'inizio della fine per il mio povero e stupido cuore. Basta auto commiserarsi, bisogna guardare avanti.
«Iniziano alle quattro, mancano dieci minuti. Non vedo l'ora di incontrarli dal vivo! Chissà se Jack è bello come in foto.»
«Certo, ne dubiti? A me piace di più Alex, però.»
«Io adoro Tom, anche se sembra un po' stronzo.»
Quelli e altri commenti aleggiano nell'aria, poi, man mano, la folla viene fatta accomodare nel negozio di dischi e il mio sguardo si concentra su un tavolo sistemato al centro del locale, con tre sedie dietro.
«Jen, per favore, andiamo via» sussurro alla mia amica, con il cuore che per poco non mi balza fuori dal petto, stringendole un braccio.
«Claire, stai calma. Sii te stessa e vedrai che andrà tutto bene.»

Inspiro profondamente, ma invece che stare meglio, sento che sto per vomitare. Mi faccio aria con una mano e una ragazzina da parte a me ridacchia: «Sei agitata? Anche io!»
Le sorrido, o meglio faccio una smorfia nella sua direzione. Smorfia che mi si gela sul volto quando i Crunchy Melodies fanno il loro ingresso e prendono posto sulle sedie sistemate dietro il tavolo, acclamati dalle urla dei fan presenti.

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora