58. Claire

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Sono quasi le dieci e gli altri sono andati a casa, mentre io sono rimasta per aiutare Tom a sistemare le ultime cose.
«Mi sono divertita molto, oggi»gli dico, contenta. Lui sta mettendo in frigorifero degli avanzi, mentre io sto lavando la teglia in cui avevo preparato il tiramisù.
«Ci mancherebbe altro, con uno come me è impossibile annoiarsi» risponde lui ironico e si avvicina, cominciando a farmi il solletico.
In tutta risposta gli schizzo un po' d'acqua in faccia.
«Vuoi la guerra? E guerra avrai!» esclama lui di rimando e, invece di limitarsi a una piccola quantità d'acqua, mi lava praticamente la canottiera.
«Oh, bene» mormoro fissando il tessuto così fradicio che è diventato trasparente.
«Ecco una bella Miss Maglietta Bagnata!» Tom scoppia a ridere e io lo guardo male.
«Non sei affatto divertente, sai.»
«Invece tu lo sei.» Mi prende per i fianchi e fa aderire il mio corpo al suo, provocandomi i brividi. Appoggio la testa sul suo petto e inspiro un odore misto tra il fumo del barbecue e il sudore, poi penso che è tutto il giorno che sono in giro anche io e non devo essere profumata.
Faccio per scostarmi, ma lui mi tiene stretta.

«Dove vuoi andare?» chiede con voce bassa.
Alzo la testa per guardarlo negli occhi. «A casa, a farmi una doccia.»
«Mi pare che ci abbia già pensato io» ribatte.
«Sul serio. So di non profumare come una rosa.»
Mi sento in imbarazzo e non trovo per niente divertente il suo comportamento.
«Quindi anche stasera mi lascerai insoddisfatto?» sbotta Tom, improvvisamente senza pazienza. Mi chiedo come sia possibile che le cose siano degenerate così in fretta.
«Pensavo che quello non fosse l'unico scopo della nostra relazione.»
Uso volutamente quella parola, per vedere come risponderà.
«Forse non sarà l'unico scopo, ma permetti che io riesco a malapena a definire relazione quello che c'è tra di noi se non facciamo sesso.»
Le sue parole brusche mi colpiscono come uno schiaffo. Eppure sembrava così dolce in questi giorni.
Tutto quello a cui pensava era il sesso con me?
Tom toglie le mani dai miei fianchi e io mi allontano.
«Sei proprio superficiale» lo accuso e vado a recuperare la mia borsa. Voglio andarmene immediatamente.
«Dai, Claire. Non dobbiamo per forza fare sesso, esistono anche i preliminari» propone, guardandomi con una luce maliziosa negli occhi verdi.
Quella frase mi fa solo imbestialire di più.
«Sei incorreggibile!» urlo ed esco, piantandolo lì.

*

Ho faticato a chiudere occhio stanotte, non riuscivo a smettere di pensare a Tom. È così contraddittorio a volte. Prima scrive una canzone d'amore per me, poi sembra che voglia solamente portarmi a letto.
Quando sono arrivata a casa ho ricevuto un suo messaggio sul cellulare.

Scusami. Domani ti passo a prendere alle 9. Notte.

Non ho risposto.
Le scuse via messaggio non mi sono mai piaciute, come si fa a capire se sono sincere?
Mi alzo dal letto un po' frastornata e vado in bagno per farmi la doccia.
«Claire, stai uscendo?» mi chiede mia madre assonnata, aprendo leggermente la porta della camera da letto, mentre sto per andare a fare colazione, poco dopo, vestita di tutto punto.
«Sì» rispondo a voce bassa dal corridoio. «Ti ho svegliata?»
Lei scuote la testa. «Dovevo andare in bagno. Mi raccomando, stai attenta.»
Annuisco. «Certo, tranquilla.»

Un quarto d'ora dopo arrivano i ragazzi sul furgoncino.
Hanno delle facce da zombie, tranne Jack che è bello arzillo e sta alla guida.
Vado sul sedile posteriore con Tom, ma mi scosto quando lui vuole salutarmi con un bacio.
«Sei ancora arrabbiata?» mi domanda a voce bassa, ma so che gli altri hanno sentito.
Lo guardo con attenzione, ha la faccia di uno che non ha dormito molto.
«Claire, ti ho chiesto scusa, ok? Aspetterò.»
Mi imbarazza il fatto che Jack e Alex possano ascoltare i nostri discorsi, così annuisco e gli rivolgo un sorriso tirato.
«Scuse accettate. Non hai dormito stanotte?» chiedo, dopo avergli sfiorato una guancia con le labbra.
«Ha rotto i coglioni con la scaletta, alle tre di notte. Jack è stato fortunato perché aveva il cellulare scarico» interviene Alex. «Per questo è fresco come una rosa.»
Infatti noto il telefono del batterista attaccato alla presa dell'accendisigari.

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora