36. Claire

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Mentre ceno, lunedì sera, sono silenziosa e i miei lo notano subito.
«Che cosa è successo Claire?» domanda mio padre, gli occhi azzurri accesi dalla curiosità.
Ricordo quando da piccola tutte le mie amichette e le loro mamme erano infatuate del mio papà, che era più giovane rispetto agli altri e, con i suoi capelli biondi e gli occhi chiari, faceva strage di cuori.
Non che mia madre abbia mai dovuto preoccuparsi della sua lealtà; lui ha occhi solo per lei, la sua ragazza mediterranea, come l'ha soprannominata. Mia madre ha occhi e capelli scuri. Vanta un seno prosperoso e io ho preso da lei, anche se non ho la stessa classe ed eleganza.
I miei si sono conosciuti a un concerto rock, mio padre era arrivato da poco in Italia e l'una non conosceva bene la lingua dell'altro. Eppure si sono intesi alla perfezione fin dall'inizio.
«Niente, papà» rispondo a malapena e mando giù un boccone, non che la fame mi sia tornata del tutto, soprattutto dopo l'incontro con i Crunchy Melodies di questo pomeriggio.
Non ho ricevuto nemmeno un messaggio per sapere se il mio lavoro gli è piaciuto o meno. Ok, sapevo di non dovermi aspettare niente, ma ci sono rimasta male lo stesso. Soprattutto per aver distrutto così l'amicizia appena nata con Alex. È vero, non riuscirei mai a vederlo come fidanzato, ma con lui mi trovavo davvero bene, è una persona così sincera e...
L'altra sera con quelle tizie si è comportato male, ma, con il senno di poi, sono certa che era tutta colpa dell'alcol. Alex non è come Tom che fa lo scemo con ogni ragazza che si trovi nel raggio di cinque metri.
«Sai che non ce la beviamo. È successo qualcosa al lavoro?» insiste mio padre.
«Se ci ha detto che le hanno proposto un contratto più serio!» esclama mia madre e io annuisco.
«Forse è proprio per quello che sono così pensierosa. Le responsabilità sono aumentate.»
Loro non abboccano.
«Riguarda il ragazzo con cui ti stai vedendo?» azzarda mia madre.
«Ti sei appena trasferita e già corri dietro ai ragazzi. Mi sembra un po' presto, no?»
«Non ho nessun ragazzo» lo rassicuro, guadagnandomi un'occhiata dispiaciuta da parte di mia madre.
«Ecco cosa c'è che non va. Avete litigato?»
Mi alzo dal tavolo. «Sì. Non mi va di parlarne. Non era niente e lui non mi piaceva neanche.»

Le mie parole sono sincere e infatti i miei tacciono.
Metto a posto qualcosa in cucina, poi salgo a prepararmi per andare al Five Stars.

Almeno ho ben due lavori, cosa che fino a qualche settimana fa mi sarei sognata. Sarà imbarazzante incontrare Alex, Tom e Jack a casa Rossetti o al locale ma ci farò l'abitudine. Stringerò nuove amicizie col tempo.
La serata è piuttosto tranquilla, la gente ha cominciato a partire per le vacanze, ormai siamo alla fine di luglio.
«Claire, stai bene? Ti vedo un po' spenta» mi chiede Sara a fine turno.
«Jack non ti ha detto niente, vedo» rispondo.
Lei mi guarda senza capire.
«Ecco, diciamo che io e Alex non siamo più in buoni rapporti e di conseguenza non lo sono con nessuno dei suoi amici.»
«Oh, mi dispiace. Se vuoi parlarne...»
Scuoto la testa. «Tranquilla. Ho solo voglia di andare a casa e farmi una bella doccia, si muore di caldo in questi giorni.»
«Ti piace molto Alex?» domanda lei allora, ignorando il mio commento sul tempo, che speravo sarebbe stato utile per glissare sull'argomento.

«Per niente» affermo stringendomi nelle spalle.
«Capisco. Lui deve essersela presa per il tuo rifiuto.»
Annuisco in silenzio. «Vorrei tanto che tra di noi ci fosse solo una semplice amicizia. Del resto siamo usciti per quanti giorni?» Scoppio a ridere, isterica. Non capisco come Alex possa avercela così a morte con me, non ho fatto niente di male del resto. Non sa nemmeno del mio bacio con Tom. Evidentemente quest'ultimo aveva ragione a dire che Alex è uno che se la prende molto.
«Vedrai, gli passerà. Jack mi ha detto che li stai aiutando con il logo della band, no?»
«Non più. Ho regalato loro la chiavetta con tutto quello che avevo realizzato, sperando di farmi perdonare da Alex. Eppure lui mi ha ignorata, l'unico che mi ha ringraziato è stato Jack.»
Sara mi posa una mano sulla spalla. «Jack convincerà anche gli altri a non avercela con te.»

«Lo spero.»

Arrivata a casa, sto per spegnere il computer per mettermi a letto, quando ricevo una notifica da Facebook.
A qualcuno piace un'immagine in cui sono taggata.
Sarà una foto di Alice o Elisa; avranno postato un mio scatto stupido per mettermi in imbarazzo, come fanno di solito.
E invece no, è un'immagine che è stata postata da Jack dei Crunchy Melodies, il logo che ho ideato io stessa. Evidentemente è il suo modo per ringraziarmi. Sotto la foto c'è un commento da parte di Tom che dice: "Questo logo spacca sul serio!"
Sorrido e salvo il logo sul mio cellulare, voglio usarlo come salvaschermo. Poi accetto la richiesta di amicizia di Tom. Ho tutti e tre i componenti del gruppo tra i contatti di Facebook, peccato che nella vita reale non possa dire di essere propriamente loro amica. Il fatto però che mi abbiano attribuito in qualche modo il merito per il logo mi fa sentire più serena. Non tanto perché non voglio che si approprino del mio lavoro, ma perché così a mio parere stanno dimostrando di non volermi ignorare totalmente.
Mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi. Prima di addormentarmi un'immagine si fa strada prepotentemente nella mia testa, totalmente inaspettata e fuori luogo: Tom che posa le sue labbra sulle mie e infila le dita tra i miei capelli, attirandomi a sé.

***

Pensieri indesiderati affollano la mente di Claire, chissà se anche per Tom è lo stesso.

Grazie a chi legge, vota e commenta la storia, spero che continuerà a piacervi!

Maria C Scribacchina

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora