37. Tom

4.9K 238 11
                                    

Sto stampando qualcuno dei volantini dei Crunchy Melodies che ha realizzato Claire e sento suonare il citofono. Deve essere arrivata proprio lei per badare a Teo.

Afferro i fogli e scendo al piano di sotto, con la chitarra in spalla. Oggi io e i ragazzi abbiamo intenzione di finire di comporre una nuova canzone e provare a oltranza. Se tutto va bene, durante uno dei prossimi concerti potrebbero partecipare persone che lavorano per qualche casa discografica minore. Ricevere un'offerta per incidere un disco sarebbe la realizzazione di un sogno. Quindi dobbiamo sempre dare il meglio sul palco, senza permetterci distrazioni o cazzate di ogni genere.

«Ciao Claire» saluto, con fare indifferente.
«Ciao Tom» risponde lei, accennando un sorriso. Porta una camicetta di cotone gialla con i primi due bottoni aperti. So che si intravede giusto qualcosa di quello che c'è sotto, ma tanto basta per farmi fantasticare.
Devo piantarla, Claire è off limits, se intendiamo che ci aiuti con l'immagine della band.
«Ciao, ragazzi. Ci vediamo stasera» ci saluta mia madre prima di uscire per andare al lavoro.
Teo non si vede nei paraggi, starà dormendo.
«Ho visto l'immagine su Facebook» esordisce Claire. «Grazie per avermi taggata, ma non ce n'era bisogno, davvero.»
«Jack ha insistito» ribatto, poi mi avvio verso la porta.
Lei non dice niente, così mi fermo. «Comunque hai fatto un buon lavoro. A noi Crunchy Melodies andrebbe bene se tu continuassi ad aiutarci.»
Claire fa qualche passo verso di me, esitante. «Davvero? Mi farebbe molto piacere.» Sorride di nuovo e mi guarda con gli occhi azzurri pieni di aspettativa.
Non so cosa voglia che dica e non ho altro da aggiungere, così la saluto ed esco.

Quando arrivo da Jack, trovo lui e Alex immersi in una fitta conversazione riguardo a un testo che ha scritto il secondo.

«Credo che bisognerebbe cambiare la frase del ritornello. È troppo banale. Hai usato parole un po' scontate. Fidati» sta dicendo Jack, ma l'altro non ne vuole sapere.
«Tom, tu che ne pensi?» mi domanda Alex e io sposto lo sguardo dall'uno all'altro.
«Jack, com'è che non ti fai più la cresta?» osservo, guardando la zazzera rossa e riccia del mio amico.
In tutta risposta lui si passa una mano tra i capelli.
«Scommetto che c'entra la tipa che stai spiando su Facebook» s'intromette Alex, guadagnandosi un'occhiataccia.
«Stai ancora dietro a quella? Quando ti deciderai a chiederle di uscire?» stuzzico un po' il mio amico. Sappiamo che ogni giorno guarda con insistenza il profilo di una ragazza, ma non le ha nemmeno chiesto l'amicizia. Vorrei mandare un messaggio alla tizia per suggerirle di modificare la privacy da pubblica a privata, solo per il gusto di vedere come reagirebbe Jack.
«Forse Tom dovrebbe fare come ha fatto con me quando ha chiesto l'amicizia a Claire da parte mia» azzarda Alex.
Jack spalanca gli occhi azzurri, allarmato. «Non ci provate a fare una cosa del genere o vi faccio ingoiare le bacchette della mia batteria.»
«Dai, sappiamo entrambi che muori dalla voglia di darle qualche botta con il tuo battente!»
La battutaccia di Alex mi fa scoppiare a ridere e anche Jack si aggrega, poi però cambia argomento, ritornando al brano che Alex stava scrivendo.
Stiamo su quel fottuto testo per un'ora intera, fino a che non ne siamo soddisfatti tutti e tre, poi Jack riceve una telefonata.
«Era il mio conoscente che si occuperebbe di stampare le t-shirt con il logo, ha detto che ci può fare un prezzo conveniente. Basta inviargli un file con una buona risoluzione.»
«Dite di stampare solo il logo sul davanti? Sicuramente costerebbe di meno, ma dietro la t-shirt rimarrebbe vuota.»
«Hai ragione, Tom. Si potrebbe mettere qualcosa anche sul retro. Magari le nostre caricature o i nostri nomi?» interviene Alex.
«Io chiederei aiuto a Claire» propone Jack.
«Per me non ci sono problemi. Ci ho già parlato anche prima.» Alzo le spalle e guardo il bassista alla mia destra. «Tu che dici?»

Lui sospira e annuisce. «Va bene. Almeno avrei anche l'occasione di chiederle scusa per come mi sono comportato.»
«Possiamo domandarle quando è la sua serata libera, in modo da trovare un momento per parlare con calma.»

Conveniamo tutti con Jack e riprendiamo con le prove, anche se alle sette meno un quarto devo salutare i ragazzi per tornare a casa. Mia madre mi ha avvisato che farà tardi al lavoro e mi ha chiesto di badare a Teo dopo che Claire se ne sarà andata, alle sette.

***

Direi che anche i pensieri di Tom nei confronti di Claire non sono per niente innocenti!

Questo capitolo è proprio breve, quindi più tardi ne arriverà un altro!

Grazie mille a chi segue la storia!

Maria C Scribacchina

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora