46. Claire

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La mattina seguente a quello strano incontro con Tom, mi sveglio più confusa che mai, provando ancora una leggera rabbia per come si è comportato con me. È vero, si è scusato, ma non capisco il significato di quel bacio a fior di labbra. Il suo comportamento è così contraddittorio: l'istante prima mi insulta e mi dice che non ci proverebbe mai con me perché non sono del genere di ragazza che piace a lui - grazie al cielo, sapendo i suoi standard! - poi si comporta in maniera corretta, scusandosi. Non mi va di incasinarmi a stare dietro a uno così, spero che questa accidenti di cotta mi passi in fretta.

Ciliegina sulla torta: stamattina Alex è a casa dal lavoro e ha insistito per accompagnarmi all'officina dove lavora Tom, perché sostiene che potrebbero esserci un paio di auto che fanno al caso mio. Gli ho rivelato che non ho ancora molti soldi da parte, ma lui ha ribattuto che ci vorrà un po' di tempo perché i proprietari finiscano con le pratiche della vendita e poi i meccanici dovranno sistemarle, quindi posso pensarci su.
Ho chiesto consiglio a mio padre e lui mi ha detto di andare a dare un'occhiata, che tanto non costa nulla.
Cerco una macchina piccola e comoda da parcheggiare, ho la patente da poco e non vorrei neanche qualcosa di troppo oneroso, ho appena iniziato a guadagnare.

Quando Alex arriva, mi trova di fronte a casa mia, che rido.
«Che succede?» mi domanda, prima di abbracciarmi. Ha sempre un buon profumo di dolci, se lo avessi conosciuto da piccola avrei fatto carte false per andare a casa sua tutti i pomeriggi a merenda.
«Stavo pensando alla sottoscritta a bordo di una Mini rossa, come la nostra amica Jessica.»
Lui scuote la testa. «Per carità! Perché abbassarsi a tanto? Sogna in grande, una Ferrari magari, o una Lamborghini.»
La sua espressione sognante mi fa scoppiare a ridere ancora più forte.
Alex diventa serio tutto a un tratto: «Se mai diventerò famoso un giorno, sfrecceremo con la mia macchina super figa nel quartiere dove abita quella bionda finta e le faremo vedere!»
Per il momento saliamo sulla sua Lancia Ypsilon Elefantino blu, che secondo me è più che decente, poi mi piace un sacco il colore.

Una volta all'officina dove lavora Tom lo intravediamo fuori, chino sul cofano aperto di un'auto, con una canottiera bianca e i guanti da lavoro.
Ok, non sbagliavo a fantasticare su di lui mentre è all'opera. Anzi, sbagliavo, perché vederlo dal vivo è ancora meglio.
Scuoto la testa, cercando di scacciare queste inutili fantasie per concentrarmi su quello che sono venuta a fare davvero: cercare una macchina per me.
«Tom!» chiama Alex e l'altro alza lo sguardo e si scherma gli occhi per via del sole. Oggi sono verdi come non mai.
«Ciao ragazzi, a che devo questa visita?» mentre parla mi rivolge un sorriso imbarazzato, che ricambio. Evito di guardare i suoi pettorali messi in vista dalla canottiera e mi concentro sulle sue labbra. Bel tentativo, Claire.
«Siamo qui per Claire. Sta cercando un'auto usata a buon mercato. E non provare a rifilarle un catorcio.»
«Qualcosa per Claire, eh?» mentre lo dice mi studia come se mi stesse facendo una radiografia. Come se il mio aspetto incidesse qualcosa sulla scelta dell'auto. Ricambio la sua occhiata, fingendo una sfacciataggine che non sono sicura di avere, soprattutto dopo quello che è successo ieri.
«Ragazzi, quando avete finito di farvi la corte, forse potreste passare ad altro.» L'affermazione di Alex mi fa avvampare. Che abbia capito qualcosa?
«Stavo scherzando. Il cielo ce ne scampi, voi due insieme? Non vi vedo proprio.»
Io e Tom ci uniamo alle risate. Finalmente ci spostiamo nella zona dove ci sono alcune auto usate, ma nessuna attira la mia attenzione, sia per l'aspetto sia per i prezzi, che sono un po' troppo alti rispetto a quello che avevo in mente di spendere.
Ce ne stiamo per andare, un po' dispiaciuti, quando Tom si ricorda improvvisamente qualcosa.
«Deve arrivare un'auto nelle prossime settimane, era qualcosa che potrebbe fare al caso tuo, se non ricordo male. Aspettate un attimo, vado a chiedere al mio capo.»
Sparisce per qualche minuto.
«Andate più d'accordo, ora?» chiede Alex e io alzo le spalle, sentendomi avvampare di nuovo.
«Non è che ti piace davvero Tom?»
Scuoto la testa e lo guardo come se avesse sparato un'assurdità. «L'hai detto anche tu che saremmo una coppia improbabile.»
Vengo salvata dal ritorno del suo amico, insieme al proprietario dell'officina.
«Ciao ragazzi.» Si tratta di un uomo sulla quarantina, leggermente sovrappeso e stempiato.
«Sei tu che cerchi un'auto?» Mi rivolge un sorriso gentile e io annuisco.
«Deve arrivarmi una Ford Fiesta di fine 2004, blu scuro, tenuta bene, perché apparteneva a una signora che la usava solo per andare al supermercato e per altre piccole commissioni. Non ha mai fatto tragitti troppo lunghi e ha pochi chilometri, circa settemila. Se sei interessata, ti faccio avere tutte le informazioni anche tramite Tom. Ci sarebbero dei lavoretti da fare, cambiare le gomme e poco altro, ma niente di troppo esagerato.»
Mi sembra una notizia fantastica. «Certo, grazie mille!» esclamo.
Io e Alex salutiamo l'uomo e Tom e ce ne andiamo.

«Contenta?» mi domanda Alex e io annuisco, al settimo cielo. Avere un'auto tutta per me, non vedo l'ora!

***

Ecco il secondo capitolo di oggi! Grazie a voi che leggete!

A domani,

Maria C Scribacchina

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora