Saluto Jessica con un lungo bacio che mi fa ritornare la voglia di ricominciare da capo tutto quello che abbiamo fatto in queste due ore, discorsi sdolcinati a parte, e vado a casa di Jack per le prove.
Mi viene in mente di controllare il cellulare, che avevo messo in silenzioso per non essere disturbato, e trovo una chiamata di un numero memorizzato semplicemente con una C. Provo a richiamare, magari si tratta di lavoro. Per il momento faccio qualche ora all'officina di un amico di famiglia, ma sono in cerca di qualcosa di più fisso e remunerativo.
Anche se la speranza di sfondare col gruppo e smetterla di preoccuparsi del lavoro è un sogno sempre presente in un angolo della mia mente, soprattutto ora che abbiamo allargato il giro di concerti nella zona e che abbiamo inviato la nostra prima demo in radio. Chissà se un giorno o l'altro sentiremo Shut Up Bitch in radio. Anche il nostro canale su YouTube va alla grande e abbiamo quasi mille iscritti, che visualizzano e commentano le nostre cover. Sapere che c'è gente che apprezza il prodotto di tanta passione e fatica mi rende orgoglioso e mi fa sentire un privilegiato, anche se sono consapevole del fatto che la strada da fare è molta.«Pronto, Tom?» mi risponde la voce di una ragazza giovane.
«Ci conosciamo?» faccio, in tono allusivo. Non credo sia lavoro, altrimenti mi avrebbero chiamato con il mio nome per intero. Magari è una tipa con cui sono già uscito che ha deciso di rifarsi viva.
«Purtroppo per me, sì» ribatte la voce in tono sgradevole e in quel momento la riconosco. «Claire.»
«Già. Ti ho chiamato quasi un'ora fa. Teo era caduto e non riuscivo a farlo smettere di piangere. Alex è venuto qui ad aiutarmi e ora va tutto bene. Non c'è bisogno che tu passi.» Il suo tono saccente mi fa venire i nervi, ma sono anche preoccupato per Matteo.
«Sta bene il piccolo terremoto?» chiedo, per essere sicuro.
«Sì, ti ho detto che non c'è nessun problema.»
«Senti, in caso mia madre ti chiedesse qualcosa, puoi evitare di dirle che hai provato a chiamare me?»
Lei non risponde nemmeno e riattacca. Che caratterino! Memorizzo il suo numero come si deve, anche se non credo proprio che avrò bisogno di usarlo. Vorrei però evitare situazioni come quella che è appena successa, non desidero fornirle occasioni per lanciarmi le sue frecciatine.
Una volta arrivato da Jack trovo lui e Alex che confabulano tutti eccitati seduti sul divano in taverna. La casa del batterista ha due entrate e io ho usato quella che porta direttamente al nostro quartier generale per le prove.
«Che si dice?» esordisco, posando la mia chitarra e sedendomi su una poltrona di fronte a loro. Adocchio dei fogli sul tavolino e riconosco degli accordi familiari: si tratta di una melodia a cui Alex sta lavorando da qualche giorno.
I due tacciono all'improvviso. «Quando la finirai di fare il coglione con quella bionda rifatta?» mi rimprovera Alex guardandomi male.
«Hey, Jessica non è rifatta. Sei solo invidioso che la tua Claire non ne abbia altrettante.»
«Devi essere cieco per non vedere che Claire ha un seno come quello di Jessica. Ha un'unica differenza: è naturale.»
Jack annuisce, d'accordo con Alex. Non mi piace che questi due cospirino contro di me.
«Pensate per caso che la cameriera vi conceda una cosa a tre? Siete tutti così presi da quella tipa senza significato» sbotto, innervosito. Eppure non posso fare a meno di ripensare al suo profumo di sapone e ai suoi luminosi occhi azzurri.
«Cosa ha fatto a te Jessica! Da quando stai con lei sei diventato ancora più pirla di prima. Il che è tutto dire. Quando ti deciderai a mollarla? Fortuna che eri il primo che diceva di non volere relazioni serie.» Jack tamburella nervosamente con le bacchette su un basso tavolino posto in un lato della stanza, in un angolo opposto a quello dove è sistemata la sua batteria.
Stanno iniziando a scocciarmi con questa storia e poi non è vero che sono cambiato da quando sto con Jessica. Piuttosto, mi sembra che loro si siano lasciati sconvolgere troppo dall'arrivo di Claire.
«Lo farò quando voi vi deciderete a farvi una scopata e lasciarmi in pace!» rispondo.
«Hai detto tu stesso che l'avresti lasciata presto» afferma Jack sulla difensiva.
Ripenso all'ultimo periodo con Jessica e ai suoi discorsi noiosi.
«Propongo di fare un'uscita a coppie, dopodiché la lascerò.»
«Non possiamo fare un'uscita a coppie con qualsiasi altra ragazza? Non avrai difficoltà a trovarne.» Alex non sembra per niente entusiasta all'idea, come si è già dimostrato in precedenza.
«No. Voglio dimostrarti che la tua morettina non è niente di speciale in confronto a Jessica.»
In realtà quello che voglio è vendicarmi con Claire, per il modo in cui mi tratta sempre da idiota. Voglio metterla in imbarazzo.
«Accetto» esclama Alex, con tono di sfida. Entrambi guardiamo Jack, che continua a tamburellare con le bacchette sul tavolino.
«Sapete che al momento non esco con nessuna, ma visto che saremmo comunque delle coppie non consolidate, inviterò un'amica. Ci sto.»
«Bene» concludo e tiro fuori la chitarra dalla custodia, pronto a sfogarmi con la musica. Sono stufo di pensare alle complicazioni dovute alle ragazze, per oggi.***
Tom è uno che le cose se le lega al dito, non ci sono dubbi.
Forse il suo comportamento è un po' esagerato, chissà che questa vendetta in realtà non gli faccia aprire gli occhi...
Grazie a chi legge, commenta e vota la storia, come sempre, spero che continui a piacervi!Maria C Scribacchina
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Un bacio tra le note
RomanceCrunchy Melodies #1 (autoconclusivo) [COMPLETA] Tom suona in una band con i suoi due migliori amici, Alex e Jack. Insieme formano i Crunchy Melodies e sognano un giorno di diventare famosi grazie alla loro musica. L'altra passione di Tom sono le ra...