42. Claire

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Sto facendo fatica a seguire il corso, questa mattina, dopo quello che è successo ieri sera.

Sono praticamente saltata addosso a Tom, così senza un motivo apparente. Comincio ad assomigliare sempre di più a lui, che bacia la gente tanto per fare qualcosa.
Che stupida che sono stata. Adesso che avevo finalmente risolto le cose con Alex e che la mia collaborazione coi Crunchy Melodies filava liscia, ho complicato di nuovo tutto.
C'era già una strana tensione da dopo il primo bacio che ho scambiato con il chitarrista, quindi ho paura che ora la situazione peggiorerà ulteriormente.
Spero con tutta me stessa di non trovarlo a casa sua questo pomeriggio.

Smetto di fare inutili congetture e mi concentro su quello che sta dicendo la donna che tiene il corso, determinata a imparare il più possibile. I miei affari di cuore - di cuore, sul serio? - possono aspettare. Finite le ore di lezione ci fanno fare subito anche il test, che per fortuna non è troppo complicato. Bene, anche questa è andata, nonostante avessi la mente da tutt'altra parte.

«Com'è andato il corso?» mi domanda mia madre, quando torno a casa. Anche lei è appena rientrata da una mattinata al lavoro.
«Bene. Ora mangio  qualcosa al volo e poi scappo dai Rossetti» rispondo senza nemmeno guardarla.
«Che ragazza indaffarata. Ho dato un'occhiata al tuo blocco dei disegni, l'ho trovato in salotto.»
Oh no. Ieri notte, in un attacco d'arte dettato dall'insonnia, ho fatto un ritratto di Tom. Che vergogna, spero mia madre non l'abbia visto.

«Credo di aver capito perché con Alex le cose non sono andate avanti, no?» dice con l'aria di chi la sa lunga, mentre si rifà la coda ai lunghi capelli scuri.
«Mamma...» comincio con tono implorante. «Sono di fretta.»

Lei si stringe nelle spalle. «Sappi che se vuoi parlare con me, ti ascolto. Solo, mi raccomando, sii prudente.»

Ecco di nuovo la sua fissazione che qualcuno possa mettermi incinta da un momento all'altro. Scuoto la testa e vado in cucina a trangugiare qualcosa prima di andare da Tom.

A casa Rossetti, cioè. Vado là per prendermi cura di Teo, non certo del fratello maggiore.

Per fortuna il pomeriggio si svolge senza nessuno sconvolgimento e Tom non è in casa.
È a fare le prove con gli altri da Jack, come dice un MMS che Alex mi invia, con una foto di loro tre.
A: Oggi prove, prove, prove! Abbiamo ordinato le t-shirt J
Rispondo augurando loro buon lavoro e riprendo la mia partita a nascondino con Teo.

La sera, subito dopo cena, salgo in camera mia e accendo il PC.
Vedo che Alice è online su Skype, così la chiamo.
«Ciao tesoro!» mi dice lei sorridente. È bello rivedere il suo viso amico, i capelli biondo cenere che le arrivano alle spalle e i suoi dolci occhi verdi. Ha un'aria da angioletto, anche se in realtà è un peperino.

«Ciao, Aly. Che bello vedere la tua faccia.»
«Anche la tua non è niente male» fa lei e ridacchia. «Allora, sei soddisfatta del lavoro? Ti piace?»

«Sì» rispondo, anche se vorrei cambiare argomento. Non perché il lavoro non mi piaccia o altro, ma perché va talmente bene che non c'è molto da dire. In questo momento per la testa mi frulla altro, pensieri per niente normali per una come me, che hanno tutti un denominatore comune: Tom.
«Cos'è quella faccia strana?» Persino da dietro una webcam non riesco a tenere nascoste le mie emozioni ad Alice.
«Aly, c'è una cosa che devo dirti. So che tu te la prenderai meno rispetto ad Elisa...»
In effetti mi è sembrato che Alice parteggiasse per Tom più che per Alex, fin dall'inizio. Non che io avessi dubbi quando ho cominciato a frequentarlo, ma ora...
Non sono più sicura di non provare niente nei confronti di Tom. Maledetta me!
Lei spalanca gli occhi e si avvicina alla webcam, dandomi una visuale accurata del suo nasino all'insù.

Un bacio tra le noteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora