THE COLOURS QUESTION

My way

Sono a dir poco sconvolta!
Ma che cavolo! Come si permette di dire che rischio l'inferno con così tanta leggerezza?
Rimango un minuto seduta nella poltrona, che ormai è il mio luogo sicuro.
Cerco di razionalizzare ciò che Rachele mi ha appena riferito: non voglio fare un'altra scenata.
Non so come digerire le sue parole...
Vorrei tanto dimenticare ogni cosa e risvegliarmi nel mio letto.
Non ho mai apprezzato così tanto la mia noiosa routine: è vero che ti accorgi di quanto era bello un qualcosa quando l'hai perso.
Decido di alzarmi e di chiedere solo una cosa a Rachele:
<<Mi limito solo a porti una domanda, con la speranza che tu possa rispondermi: puoi quantificare le prove che ho il tempo di fare prima che il mio vestito, se così si può chiamare sto sacco di patate, si scurisca?>>
La donna ci pensa un attimo e poi afferma:
<<Non si può sapere con certezza, posso dirti che la media è una decina... Dipende ovviamente da quanto sono pesanti le prove, ma soprattutto quanto la tua mente riesce a sopportare... >>
Annuisco, anche se ho più domande di prima. Le farò a Kalei.
Mi alzo, saluto Rachele e raggiungo l'angelo.

Kalei mi sta aspettando sul viale ciottolato.
Mi fa un cenno e comincia a camminare, probabilmente vuole raggiungere il retro del cottage.
Stranamente, dopo aver costeggiato la facciata della casa, appena girato l'angolo il cottage sparisce per dare spazio a un altro vialetto, meno curato del precedente, senza fiori.
Dopo aver camminato per una decina di secondi, subito mi compare davanti un fabbricato con i mattoni a vista.
Raggiungiamo una porta di metallo di grandezza media.
Kalei appoggia la mano alla maniglia, tuttavia, prima di aprire la porta, si volta e mi sussurra:
<<Questo è il posto dove vivrai e dove scoprirai la tua missione. Pronta ad entrare nel cuore del diamante grezzo?>>