Atonishment

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Rimango come estasiata quando, improvvisamente, il grande cancello si apre.
Kalei mi sussurra:
<<Olimpia andiamo! >>.
Seguendo l'angelo, mi accorgo che davanti a me è appena apparso un vialetto ciottolato, decorato qua e là da margherite.
La tranquillità infusami da Kalei poco prima non è nulla in confronto alla pace che provo in questo istante. Ogni elemento sembra essere nato per trovarsi nel suo luogo corrente: tutto è in armonia.

In pochi attimi arriviamo al termine del vialetto e, d'un tratto, compare una porticina, non più alta di un metro e mezzo. È interamente di legno, senza fronzoli né decorazioni, a parte la maniglia d'ottone.
Kalei bussa senza esitare e subito una voce intensa ci ordina di entrare.

Appena varcata la soglia, immediatamente l'ambiente circostante cambia: il vialetto e il cancello scompaiono per dare spazio ad un semplice ufficio.
Mi guardo attorno stranita dal mutamento repentino: le pareti bordeaux e l'assenza di finestre mi incutono un po' di timore, ma il parquet e i numerosi quadri mi ricordano casa. Noto una libreria, piena di libri sistemati dalla A alla Z; più li guardo più mi accorgo che aumentano a vista d'occhio. Strano effetto ottico.
Mi accorgo subito che l'unico elemento d'arredo, oltre alla libreria e ai quadri, è una scrivania, posizionata in mezzo alla stanza, "piena di scartoffie", con una grande e pratica lampada accesa che emana una luce calda. Dietro ad essa noto, solo ora, che siede composta una bella signora che mi sta fissando apertamente. Ha capelli biondi raccolti, un paio d'occhiali rossi, dietro a cui spiccano due occhi verdi, vigili e brillanti; indossa un tailleur blu notte molto elegante, che le conferisce un tono solenne.

Improvvisamente la donna si alza. Con passo prudente mi si avvicina, continuando ad osservarmi.
Arrivata a mezzo metro da me, si volta e, guardando Kalei, afferma:
<<Molto interessante... non pensavo fosse così grave la situazione! La ragazza è così spenta... Dimmi, che ne pensi?>>.
L'uomo fa subito un passo avanti e risponde:
<< Non saprei, mia signora, mi è sembrata una ragazza solare, non riesco a spiegarmi perché la sua aura ha deciso improvvisamente di spegnersi... Non ho mai visto una cosa del genere...>>.
Sono sempre più confusa: la mia aura ha deciso di spegnersi? WTF? Pfff non ci capisco niente.

La donna, annuendo alla risposta di Kalei e guardandomi negli occhi quasi a scandagliare la mia mente, si rivolge finalmente a me:
<< Benvenuta in questa dimensione, Olimpia, io sono Rachele, la responsabile dei destini incompiuti. Vedi, il mio lavoro consiste nell' aiutare le persone che non riescono a compiere il loro destino prima di morire>>.

Si ferma, per vedere se la sto seguendo, o almeno così mi pare di capire. Annuisco di riflesso e Rachele continua:
<<Prima di spiegarti perché ti trovi qui, devi comprendere l'attuale situazione della Terra.
Dopo millenni di evoluzione, la specie umana è cambiata. Ogni persona inspiegabilmente ha iniziato ad emanare un colore, unico nella sua tonalità. Ogni essere umano era ed è circondato da un'aura iridescente, propria dalla nascita, che con il passare degli anni sbiadisce, fino alla morte, momento nel quale essa sparisce. Ciò che purtroppo l'uomo non ha ancora scoperto è che è l'aura che controlla l'essere umano e non viceversa.
Quando un uomo muore questo avviene perché l'aura ha deciso di spegnersi. Tutto ciò non può essere cambiato, ormai la vostra specie è destinata ad essere controllata dalle aure>>.

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