Bye...

23 4 0
                                    

Sbatto un paio di volte le palpebre, cercando invano di vedere qualcosa nel buio più totale.
Mi sento proprio un'idiota, dato che mi basta tirare la tendina ed uscire dal macchinario; è proprio quello che decido di fare e mi ritrovo nell'accogliente LIFELOAD ROOM.
Non mi sono ancora abituata al cambiamento istantaneo che la stanza procura al mio umore; infatti tutto ora è più semplice per me.
Non ho idea di come spiegarlo, ma l'ansia e la preoccupazione per ciò a cui ho appena assistito sono immediatamente sparite, sostituite da calma e sicurezza.

Scorgo un Kalei elegantemente accomodato su una poltrona, intento a leggere qualcosa e ignaro, credo, della mia presenza.
<<Kalei...>>, sussurro.
L'angelo mi nota e si alza all'istante, poggiando il libro di lato. Si avvicina e mi fa cenno di accomodarmi.

<<Allora, come è andata?>>, mi chiede.
Grazie al mio dono della sintesi riesco a esporgli un resoconto completo della mia prova, omettendo le opinioni personali.
Kalei si concentra immediatamente e, appena ho terminato, subito esclama:
<<Bene, è già un'aspetto molto positivo il fatto che tu ti ricordi di ogni momento della prova, in quanto riuscirai più facilmente a ragionarci sopra.
Mi raccomando, dopo che ci saremo salutati, torna in camera e appunta subito ogni cosa, ogni dialogo che hai visto o sentito. Non appena hai terminato vai a dormire, perché ogni prova richiede un grosso dispendio di energie. Quando sarai più riposata, potrai cominciare a riflettere su ogni aspetto. D'accordo?>>

Annuisco, sicura per una volta di aver compreso ogni cosa.

Mi accorgo solo dopo averlo sentito che sono effettivamente stanca e, assicuro, questa parola è riduttiva.
Tuttavia, mi concentro nuovamente su Kalei, aspettando un qualche consiglio da parte sua.

Invece il suo intervento mi spiazza:
<<Olli, non ho consigli da offrirti, né rassicurazioni: il mio compito come "tutor" era di riuscire a farti credere un po' di più in te stessa, con la speranza di poter arrivare nel minor tempo possibile alla missione.
Ti ho spiegato cosa era necessario sapere e ti ho aiutato ad essere la Olimpia che eri sulla Terra: forte e carismatica.
Sono onorato di averti conosciuta e sono sicuro che riuscirai ad uscire da questo posto nel miglior modo possibile.
Detto questo, il mio tempo con te è scaduto e Rachele necessita della mia presenza>>

Appena ha terminato, mi sorride.
Io, anche sapendo in anticipo che lo avrei dovuto salutare, mi sento abbandonata.
Mi sembra di dover lasciare andare l'unica fonte di sicurezza mia attuale e la cosa non mi piace per niente.
Kalei sembra capirlo, in quanto la sua espressione diventa triste, tuttavia non dice più nulla.
Io allora mi sento in dovere di salutarlo come si deve, perché non è lui il destinatario della mia rabbia, ma la mia aura stronza.
<< Grazie! Con la tua tranquillità mi hai aiutata a superare dei momenti tremendi e sono veramente triste sapendo che non ti rivedrò più. Ciò nonostante, mi ricorderò per sempre di te, della tua disponibilità e della tua pazienza>>.

Una lacrima scappa, fuori dal mio controllo. Sarà dura, mi dico, ma non sono comunque sola.
<<Questo è lo spirito giusto!>>, esclama Kalei, avendo sentito per l'ennesima volta i miei pensieri.

Sorrido e d'istinto lo abbraccio; lui non si tira indietro e dopo un po' si stacca, mi accarezza una guancia e, con la stessa frase gentile con cui si è rivolto a me per la prima volta, esclama:
<<Ciao giovane Olimpia!>>.
Detto questo, apre la porta e scompare, per sempre.

THE COLOURS QUESTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora