The room

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Appena entro nella stanza, che a tutti gli effetti è mia, rimango basita.
Mi aspettavo qualcosa di semplice, triste e anonimo; tuttavia i colori che regnano mi ricordano molto la LIFELOAD ROOM.
Le pareti, in effetti, sono tutte arancioni.
Le due grandi finestre in fondo alla stanza illuminano ogni minimo angolo. Ci sono tuttavia delle tende, grandi come sipari che, evidentemente, servono quando ho intenzione di dormire.
Il letto, singolo, in ferro battuto e con il copriletto rosso fuoco, è posizionato esattamente sul lato opposto della stanza, di fianco alla porta d'ingresso.
A lato c'è un semplice comodino di legno, sulla quale poso subito il blocco e la matita.
A ridosso della parete a sinistra del letto, c'è una semplice scrivania con una sedia, tutto in legno.
La mia attenzione però è calamitata dalla libreria enorme di legno che copre interamente la parete di destra. Sono completamente rapita dalle più varie letture che vi scorgo.
Noto solo adesso la poltrona viola, dall'aria confortevole, appoggiata all'angolo alla mia destra.

Dopo questa attenta osservazione,  ora posso confermare che la stanza è accogliente e tutte le mie preoccupazioni un po' si alleviano.

Kalei è in silenzio ancora sulla soglia, che aspetta pazientemente.

Decido di dire:
<<Nonostante la paura e la preoccupazione, devo ammettere che, qualsiasi sia la quantità di tempo che dovrò passare nel Diamante Grezzo, non avrei potuto scegliere un posto più accogliente e magico! Questo già mi rende più tranquilla e soprattutto speranzosa.>>

Kalei mi osserva con un'espressione divertita sul volto e, quando ho finito quasi mi ordina:
<< Bene, sono contento! Ma ora devi riposare, a dopo.>>
Detto questo fa un passo indietro e si chiude la porta alle spalle.

Ormai sola, decido di chiudere le tende tirando i nastri spessi e mi accomodo sul letto. La penombra mi fa accorgere che, effettivamente, la mia testa sta scoppiando e le mie palpebre sono pesanti.

Chiudo gli occhi, con la speranza che domani tutto sarà più semplice.

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