Rimango ancora un po' nella stanza, intontita dagli eventi appena successi.
Odio il fatto che la mia mente non riesca a star dietro ad ogni cosa...Decido di alzarmi, per ubbidire alle ultime dritte di Kalei.
Vado in stanza con il morale a terra e appena arrivo mi butto sul letto, con la speranza che domani tutto sarà un po' più semplice da digerire.
Appena tocco il cuscino, la mia testa si spegne e, ringraziando il cielo, mi addormento subito.Sono nel giardinetto della scuola, Josie mi sta parlando.
Io non riesco a sentire la sua voce; mi sforzo ma non ce la faccio.
Con l'assenza di rumori, ragiono su alcuni aspetti:
1. mi accorgo che la sua aura non c'è... provo e riprovo ma non riesco a vederla!
2. La bambina non è più triste, menomale. Mi chiedo come mai dato che la sua esistenza non è delle più felici...
3. L'area gioco non è quella vista poco fa, ma è quella di quando ero bambina.Improvvisamente, Josie non è più lei... i suoi lineamenti cambiano: i suoi occhi diventano verdi, i capelli si allungano, guadagna circa un metro di altezza, il suo corpo cresce...
Mi ritrovo davanti a me stessa, o almeno come ero prima di morire, con la stessa espressione della bambina appena sparita.
Allungo una mano per toccare l'altra me, tuttavia incontro una superficie: uno specchio.Apro gli occhi all'improvviso, ritrovandomi nella pace della mia stanza.
Il sogno appena avuto mi ha destabilizzata; più che sogno era un incubo.
Mi costringo a regolarizzare il respiro, calmandomi.Mi alzo e prendo matita e taccuino: è necessario che mi appunti tutto, per evitare dimenticanze.
Mentre sto descrivendo la prova per filo e per segno, decido che lascerò le opinioni personali alla fine.
Quando arrivo finalmente alla parte "riflessioni", mi rendo conto che effettivamente l'incubo non è stato inutile.
Infatti, ricordandolo mi salgono alla mente i dubbi che ho avuto e, pensandoci a fondo, rimango allibita dal fatto che c'era del vero: nella prova le aure io non le ho viste...
Porco cazzo e adesso? Sarà normale?Prima di farmi venire il fegato a strisce a forza di ragionamenti inutili, decido di raccogliere informazioni dai miei compagni; ma non ora, prima devo cercare di capirci qualcosa.
Dopo quello che mi sembra un secolo, alzo finalmente la testa dal taccuino, notando di aver scritto una cosa tipo 20 pagine, solo di riflessioni.
Purtroppo però, l'unico aspetto che sono riuscita a evidenziare e comprendere è che, senza ombra di dubbio, io e Josie sicuramente siamo simili. L'unica differenza è che lei è più sfortunata, molto di più.
La domanda adesso è: perché vedere una bambina più sfortunata di me dovrebbe farmi riflettere? Che cosa ho sbagliato?Dopo attimi nel quale il mio cervello sta effettivamente fumando, prendo la decisione di archiviare la questione, almeno per il momento.
Spero che la prossima prova mi chiarisca un po' più le idee.Con questa nuova vitalità, mi alzo dalla poltrona, dove mi ero rifugiata per scrivere, e mi dirigo alla TALK ROOM.
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THE COLOURS QUESTION
FantasyOlimpia é BLU, quella tonalità sgargiante propria del lapislazzuli. Vive in un mondo pieno di colori, in cui le persone sono contraddistinte secondo essi : c'è chi é verde smeraldo, chi rosso fuoco, chi giallo color del sole... Ogni cosa è al su...