THE COLOURS QUESTION

Awakening

Mi alzo dal letto che l'orologio  segna le 11. Per fortuna che oggi è domenica!
Mi ricordo improvvisamente che per pranzo ho invitato Nate e Asia, dato che i miei non ci sono.

Mi vesto con cura e scendo per preparare da mangiare.
Per prima cosa, metto il grembiule di mia madre; successivamente apro il frigo, per vedere cosa passa il convento. Trovo un pollo e un sacchetto da un kilo di carote: menù fatto.

Mentre il pollo è nel forno, taglio le carote e le metto in una padella antiaderente.
...
Suona il campanello. Vado ad aprire e trovo Asia con un pacchetto in mano.
Che gentile, ha portato il dolce.
...
Il campanello risuona, quando ormai la tavola è già stata preparata da Asia.
Nate entra con un bel mazzo di rose rosse... Wow!
...
Stiamo mangiando, è tutto così normale...

Mi sveglio improvvisamente con il cuore a mille per l'emozione.
Tutto era così vivido che ci stavo credendo... Che stupida.

Rimango ancora cinque minuti nel letto, convincendomi che tutto questo che sto passando sia la mia attuale normalità.
Mi ci devo abituare e, per quanto faccia male, devo smetterla di desiderare ciò che purtroppo non posso più avere.

Mi alzo, apro le tende e la luce che entra improvvisamente nella stanza mi riscalda dentro. Tutto è un po' più sopportabile adesso.

Mi siedo sulla poltrona, dopo aver preso  taccuino con matita annessa, e rimugino un po' su ciò che mi ha riferito Kalei poco prima.
Ripasso mentalmente ogni informazione, come se fosse la cosa più preziosa e, alla fine, mi reputo soddisfatta: ho imparato tutto a memoria.

Decido dunque di farmi un giretto per svagarmi un attimo, se di svago possiamo parlare.
Poso blocco e matita sulla scrivania ed esco dalla stanza, diretta alla TALK ROOM.

Mi ritrovo nel corridoio e, dopo aver percorso il tratto di strada fatto poco prima, sono dinnanzi alla porta desiderata.

Con la speranza di fare due chiacchiere e conoscere i miei compagni di viaggio, raccolgo ogni cellula di coraggio rimasta e d'un fiato abbasso la maniglia.