Near

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Diana mi guarda con gli occhioni sbarrati. Fil sembra sprizzare gioia da ogni poro della pelle e io non sono da meno.
Se veramente io e Fil abbiamo indovinato, siamo a due persone che escono da qui compiendo la loro missione; o almeno da quando io sono arrivata.

Improvvisamente, una strana curiosità mi pervade e una domanda mi frulla per la testa: ma quante persone sono passate da questo posto?
Magari non è il momento ideale, tuttavia spezzare un po' la tensione potrebbe giovare a tutti e vorrei troppo sapere.
Mi rivolgo a Diana che, tolta la Duchessa, è nel Diamante da più tempo:
<<Diana, scusa se te lo chiedo, ma quante persone hai visto andarsene da qui perché avevano scoperto la loro missione?>>

La bimba ci pensa un po' su, poi esclama:
<<Per ora una persona sola, da quando sono qui. Si chiamava Gloria e aveva più o meno la tua età.>>
Anche Fil sembra stupito, forse neanche lui ha mai posto questa domanda a qualcuno. Infatti, interviene nella discussione:
<<Che tipo era?>>
<<Era una bravissima ragazza, sempre con il sorriso. Aveva fatto un incidente stradale per colpa della sua aura. Comunque mi sembra che io sono arrivata qui quando lei era alla terza prova... È uscita alla quinta e la sua missione riguardava il fidanzato. Si, proprio così!>>, risponde subito.
<<Ma hai conosciuto altri però? Nel Diamante intendo...>>, intervengo.
<<Si, ma solo un altro ragazzo, Jo. Non so bene come ma, da un giorno all'altro, il suo vestito era nero... Ha salutato tutti e se n'è andato, non so dove e non so come... È solo sparito.>>, risponde e il suo viso si intristisce.
Quindi è già successo che qualcuno è dovuto uscire dal Diamante perché non ha scoperto la sua missione.

Tutto diventa improvvisamente più vicino alla realtà: ho realmente paura di fare la stessa fine di Jo...
Chris improvvisamente interrompe i miei pensieri:
<<Ma scusa Diana, per ogni persona che esce dal Diamante, nel bene o nel male, ne arriva un'altra?>>.
La bimba prontamente risponde:
<<Non penso. Anche perché è arrivata Olly, prima ancora Fil ed ora te, ma nessuno se n'è ancora andato.>>

Penso alle parole di Diana: ha ragione ovviamente, tuttavia non riesco a capacitarmi di quante persone possano essere passate da qui...
Lo comunico agli altri ma solo Fil commenta ciò che ho detto:
<<Già Olly, è tutto così surreale... Non riesco ad accettare il fatto che un centinaio, un migliaio di persone, non so, abbiano vissuto in questo posto, abbiano scoperto o meno la loro missione e se ne siano andati. Non è incredibile?>>

Forse questo è il discorso più complicato a cui io abbia mai preso parte.
<<Fil, tu pensi che il Diamante è nato con l'avvento delle aure?>>
<<Credo di sì, insomma se siamo qua è colpa loro no?>>
Siamo entrambi stranamente silenziosi, probabilmente perché proviamo a scervellarci sulla situazione.

Chris, ad un tratto, afferma:
<<Ragazzi, non vi siete mai chiesti perché l'aura sia improvvisamente un qualcosa di brutto? Cioè è nata per aiutarci, per vederci... Non riesco a capire!>>
Nessuno ha una risposta e cala di nuovo il silenzio.
Tutto ciò a cui riesco a pensare è che non me ne freghi un granché delle motivazioni, voglio solo uscire al più presto da questo posto.

Sento comunque un po' di stanchezza in corpo, evidentemente per tutte queste discussioni di argomento difficile.
Decido dunque di andare a riposare e lo comunico agli altri.
Diana si alza insieme a me, spossata dal discorso precedente ma con una luce negli occhi diversa.
Salutiamo gli altri e usciamo dalla TALK.

La bimba cammina al mio fianco fino a quando raggiungiamo la mia stanza.
Le do un bacio sulla fronte e Didi sussurra:
<<Grazie Olli! Se non fosse stato per te...>> è una lacrima le scivola sulla guancia.
Mi abbasso leggermente, in modo che i nostri occhi siano alla stessa altezza; le asciugo la lacrima, accarezzandole una gote.

Affermo:
<<Pulcino, ascoltami bene! Io ho fatto un sogno ma tu stessa avevi capito già da tanto tempo quale era la tua missione. Dovevi solo dirlo ad alta voce. Perciò non mi devi ringraziare, sono io che ringrazio te... mi hai insegnato una grande lezione di vita!>>
La abbraccio, stretta stretta. Una lacrima scappa incontrollata, ma non mi interessa.

Quando alla fine ci separiamo, le poso un secondo bacio sulla sua testolina liscia e con la mano la saluto.
<<Buon riposo!>>, le sussurro.

Entro in camera. Il letto mi sta chiamando da un po' e attualmente si trova proprio ai miei piedi.
Mi ci tuffo letteralmente dentro e Morfeo non tarda a rapirmi.

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