Maybe

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Apro gli occhi e una luce improvvisa mi abbaglia.
Ecco, ero talmente stanca che prima mi sono dimenticata di tirare le tende.
Mi do della scema duecento volte e, con la forza di volontà di un bradipo, mi trascino fuori dal letto.

Faccio due passi per la stanza, cercando di far passare la sensazione di torpore.
Nel mentre, realizzo che non ho sognato nulla o almeno non che io ricordi.
Peccato, ogni volta è stato positivo.

Cerco di non pensarci più di tanto e decido che è arrivato il momento di prendere gli appunti e ragionarci un po' su.
Mi accomodo sulla poltrona e rileggo ogni nota.
Mi soffermo in particolar modo sui miei pensieri durante le prove: ciò che mi ha consigliato Fil, sebbene non sia riuscito a completare il discorso, mi da nuovi spunti di riflessione.
Andiamo con ordine:
1. Niente è come mi è sembrato all'inizio;
2. Il mio cervello ha collegato automaticamente le situazioni alla mia persona;
3. Io, alla fine, non centravo niente con ciò che vedevo.
Mmmh, non so se ci sia altro da aggiungere...
Per ora mi appunto queste tre affermazioni.
Ci rifletto per bene; tuttavia, oltre a darmi della superficiale, non riscontro altro.
Ci avevo già pensato, ma non è la risposta giusta.

Dopo un tempo indefinito, alzo finalmente gli occhi dal taccuino: non ho risolto ancora un benemerito cazzo.
Bene, tutto ciò mi rende molto felice.
Sono arrabbiata con me stessa: perché non capisco? Eppure sono sempre stata una ragazza sveglia!

Mentre mi sto autocommiserando da non so quanto tempo, una voce esce dagli altoparlanti:
<<Olly, il LIFELOAD è libero! È il tuo turno, buona fortuna!>>.

Ecco, ci voleva pure questa, grazie Kalei!
Tuttavia sono sollevata, per qualche strano motivo: forse perché spero che questa prova mi illumini sulla missione, anche perché non so più dove sbattere la testa.

Mi alzo dalla poltrona, poso matita e blocco e mi dirigo verso la stanza del macchinario.
Rispetto alle altre due volte, il tratto di strada lo percorro più a cuor leggero.
Insomma, la speranza è l'ultima a morire!
Anche se io sono già morta, che ironia!
Mi ritrovo a ridere come una scema, in mezzo al corridoio.

Dopo minuti di risate, evidentemente devo aver fatto parecchio rumore dato che, dalla porta alla mia destra, sbuca la testa di Will.
<<Ragazza, ma che cosa c'è di così divertente?>>, mi sbraita in malo modo.
<<Ora più niente, dopo averti visto!>>, rispondo a tono.
Will alza gli occhi al cielo e rientra in stanza.
Che palle sto uomo! Una risata non fa male a nessuno, soprattutto in questo posto.
Avrebbe sinceramente bisogno di farsi una chiacchierata con Chris.
Non so perché, ma questa idea surreale è esilarante!

Con il sorriso sulle labbra, riprendo il cammino verso la LIFELOAD ROOM.

Non appena entro nella stanza, prendo un bel respiro ed entro nel macchinario, senza pensarci troppo.
Il flash di luce non tarda ad arrivare e così ha inizio la mia terza, e spero ultima, prova.

THE COLOURS QUESTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora