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Terminate anche le ultime risate, Leila cambia espressione e improvvisamente diventa seria.
<<Olli, tu hai già ragionato sulla prova? A parte il discorso aure, sei già arrivata a una conclusione?>>
Mi tornano alla mente le vagonate di appunti appena presi mentre dico:
<<Nah, sinceramente niente. L'unico aspetto che ho afferrato è che, sicuramente, io e la bimba che ho intravisto siamo simili. Detto questo, penso mi servano ancora delle prove>>.

Leila ci pensa su un attimo, annuisce e afferma:
<<Non ti preoccupare, è normale metterci un po' più di tempo a scoprire la propria missione! La nota positiva è che il tuo vestito è praticamente identico di colore... vuol dire che hai molta forza!>>.
Appena ha terminato, mi fa l'occhiolino.
Ci ragiono un secondo, dandole ragione e ringraziando la mia infanzia che mi ha temprata.

Intanto, Fil è rientrato nella TALK e viene a sedersi vicino a noi.
<<Sono preoccupato per Diana!>>, esclama subito.
Io annuisco e noto che anche Leila fa lo stesso.
<<È così piccola...>>, dico.
Fil annuisce più in ansia di poco fa.
<Dobbiamo aiutarci a vicenda, è l'unica>>, afferma Leila.

Tutto ciò mi destabilizza, però almeno non sono sola.
Appena penso questo, Will si intromette:
<<Ragazzi, piantatela di prendervi in giro... Mi avete rotto con questa storia dell'unione fa la forza... Vado a dormire prima che vomiti! - al che si sofferma a pensare e poi continua - se è possibile vomitare, in questo posto di merda!>>.
Detto questo, esce dalla stanza.

Rimaniamo tutti senza parole, con l'idea che forse Will non ha tutti torti...
Decido di smorzare la tensione con una battuta:
<<Bhe, anche se Will vuole cavarsela da solo, io sono convinta che lui e la Duchessa farebbero faville assieme...>> e scoppio a ridere come una scema, seguita a ruota da Leila e Fil.

Terminate le risate, decido di andare nella mia stanza a leggere qualcosa; saluto ed esco.
Arrivata in camera, raccolgo Orgoglio e Pregiudizio e mi immergo nella lettura.
Riesco finalmente a terminare il romanzo, contenta, per la trecentesima volta...
Improvvisamente una voce conosciuta parla nella mia stanza:
<<Olli, il LIFELOAD ti aspetta, è il tuo turno!>>.
Riconosco Kalei, anche se non capisco da dove viene la voce... Magari ci sono degli altoparlanti nella camera!
Ringrazio il fatto di potermi fare queste domande, così non mi sto preoccupando per la prova imminente.

Senza pensarci, poso il libro e mi dirigo alla LIFELOAD ROOM.
Eccolo lì, il macchinario che tanto mi terrorizza...
Faccio un bel respiro e scosto la tendina, notando il cambiamento della scritta sul monitor, da FREE a USED.
Mi accomodo sulla poltroncina di pelle, aspettando il flash di luce che arriva immediatamente.
Così ha inizio la mia seconda prova.

THE COLOURS QUESTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora