THE COLOURS QUESTION

Hope

Sono seduta sullo sgabello di pelle da, penso, almeno 5 minuti...
Passa il tempo e io sto sempre peggio, tutto dentro di me urla rimorso, senso di colpa, rassegnazione.
Sì, sono rassegnata: ho realizzato quanto io in realtà sia una persona orrenda...
Mi faccio schifo da sola e, se penso alle persone laggiù che mi amano e soffrono per me, mi sento ancora più una merda.
Egoista...
Superficiale...
Io...
Io...
Io...
Solo e sempre io!

Mi do continue sberle sulla fronte; non mi capacito: quanto sono stata stupida?
Quante volte non ho fatto domande perché non avevo voglia di sentire le risposte? Tante, troppe volte.
Non penso neanche di meritare questa opportunità del Diamante, dovevo morire e basta. Fine della mia vita inutile.

Con l'ultima energia rimasta, decido di uscire dal LIFELOAD. Mi trascino fuori con la grazia di un elefante e chiudo la tenda nera del macchinario.
Solo in quel momento mi accorgo di una scritta che lampeggia in alto, sul monitor: DISCOVERED.
Che cosa???
No ma... che cosa???

Vado completamente nel panico!
Non riesco a respirare e solo allora sento una voce, quella di Kalei:
<<Olly, bravissima! La prossima prova è l'ultima, saluta gli altri e buona fortuna!>>
Oddio, seriamente?
Veramente la mia missione era capire che ho pensato troppo a me stessa? A quanto pare si, peccato che è un errore che non merita una seconda possibilità...
Quando ero in vita non capivo che in realtà non vivevo, ma il male che ho fatto a chi mi circonda è solo un terzo rispetto a quello che ho fatto a me stessa.
Mi sono uccisa prima di morire veramente e ho fatto tutto da sola..

Con questa consapevolezza, esco rassegnata dalla stanza e mi dirigo nella mia stanza.
Passando davanti alla TALK, sento Leila che parla animatamente con Diana.
Mi piacerebbe entrare e dare la notizia a tutti, ma di festeggiare non ho proprio voglia.
Continuo a camminare...
Arrivo nella mia stanza: il letto non mi è mai sembrato così morbido e caldo.
Chiudo le tende, perché l'arancione e il rosso mi disturbano; mi butto sotto le coperte e, senza neanche accorgermene, mi affido alle braccia di Morfeo.