Talking (Diana)

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Mi ritrovo in una stanza che sembra a tutti gli effetti una sala d'aspetto. Come colori non è molto diversa dalla LIFELOAD: le pareti sono rosse, in fondo alla stanza due grandi vetrate emettono luce e il pavimento è ricoperto da una spessa moquette gialla.
Ci sono qua e lá tantissime sedie e poltrone, di varia forma e tonalità, accompagnate da enormi cuscini variopinti.
Devo ammettere che il clima in ogni stanza è veramente caloroso, non lo immaginavo.

Comunque, dopo essere rimasta ferma per ventordici minuti sulla soglia, entro nella sala e chiudo la porta alle mie spalle.

Noto, solo dopo essermi voltata, una persona seduta su una delle tante poltrone. È girata verso la vetrata e sta attentamente leggendo un libro.
Mi avvicino e con gentilezza la saluto; tuttavia, prima di aprire bocca, rimango un attimo basita...
È una bambina!

Merda! Che cavolo... come è possibile? Povera... mi sento male per lei, non ha neanche vissuto un decimo della sua vita e già l'aura l'ha perculata.
Sono incazzata nera, è tutto così surreale...

Decido di presentarmi:
<<Ciau, io sono Olimpia!>>.
La bambina si gira e con dei grandi occhioni marroni mi fissa attentamente, mi sorride e risponde:
<< Piacere, io sono Diana! >>.

Ha una vocina così tenera! Il desiderio di maternità, che era rimasto celato fino ad ora, prorompe nella mia mente.
Mi siedo su una poltrona accanto a lei, sperando di riuscire a chiacchierarci un po':
<<Sono appena arrivata! Tu sei qui da tanto?>>.

La sua espressione angelica di poco fa scompare per lasciare posto a un cipiglio infuriato:
<<Già, sono quattro prove oggi... e non ho ancora scoperto la mia "missione">>.
Noto solo ora il suo vestito già grigio scuro e la preoccupazione mi investe.
Non so cosa dire...
Lei mi precede:
<<Hai notato il colore dell'abito vero? È quasi nero... ma io vincerò, ne sono sicura!>>.

La sua espressione torna ad essere angelica, ma forse questa volta con un po' di determinazione in più.
Le chiedo:
<<Come sei finita qui? >>.
Diana mi risponde senza cambiare espressione:
<< Sono morta annegata mentre stavo facendo il bagno al mare con mio padre e... un'onda mi ha travolto, o meglio la mia aura mi ha fatto travolgere... non ho ancora ben capito! A proposito la mia aura era blu scuro, quasi come il fondo del mare! E la tua? Anche tu sei morta nell'acqua?>>.
Prendo coraggio e le spiego ogni cosa...

La sua espressione quando ho terminato è inspiegabile; non riesco a capire cosa le passi per la testa...
Diana interrompe questi miei ragionamenti:
<<Mi dispiace che anche a te è andata male... Quando sono arrivata qui, pensavo di essere l'unica e poi ho conosciuto gli altri... A proposito, spero che li conoscerai al più presto... Sono così simpatici! Io, essendo la più piccola, ho dieci anni, sono amata da tutti, perfino La Duchessa in cuor suo mi vuole bene!>>.

Detto questo, sfodera un mega sorriso e io, nel profondo, mi sento meno sola ma molto più triste.

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