Capitolo 5

140 8 0
                                    

Dopo l'appuntamento che abbiamo avuto, io e Sam ci scriviamo ogni tanto.

Mi scrive sempre il buongiorno e la buonanotte, e a volte nel pomeriggio mi chiama. Restiamo ore a parlare e ogni minuto che passa, le sensazioni che mi fa provare aumentano. Inoltre sto cambiando anche la mia routine giornaliera: non leggo più libri tutto il giorno ma solo la sera prima di addormentarmi, metto la musica a tutto volume per casa cantando a squarciagola, e mia madre mi ha fatto notare inoltre che mi sto prendendo più cura del mio aspetto: oltre a passare ore sotto la doccia, mi trucco quasi sempre, cerco di non stare sempre in pigiama anche se resto a casa tutto il giorno e uso un sacco di profumo, cosa mai fatta prima.

9 giugno, ore 15.06

Esco dalla doccia, mi lascio i capelli sciolti senza asciugarli col phon e dato che non ho in programma di uscire, mi metto il pigiama.

Scendo di sotto e guardo l'ora: sono le 2 del pomeriggio appena passate. Mi butto sul divano e cerco qualcosa da guardare su Netflix. Clicco su 'Glee', una serie con cui mi sono fissata ultimamente, e comincio a guardare una puntata ma proprio alla scena più importante, il campanello di casa mi interrompe. Mi alzo a malavoglia, non avendo idea di chi possa disturbarmi a quest'ora.

Apro la porta e rimango pietrificata: Sam è fuori dalla porta di casa mia. Mi saluta sorridendomi.
"Ehi.. scusa l'improvvisata.. avrei dovuto avvisarti, ma era una sorpresa.. carino il pigiama." dice, mentre io vorrei semplicemente sprofondare sottoterra sentendomi letteralmente il viso a fuoco. Non posso credere di essermi appena fatta vedere da un ragazzo con il pigiama rosa con gli unicorni.

Gli sorrido rimanendo con un'espressione imbarazzata e dico la prima cosa che mi viene in mente. "Ehi.. Un attimo, come fai a sapere dove abito?" gli chiedo. Mi guarda quasi come fosse in difficoltà e cercasse una scusa plausibile, ma poi si mette a ridere nervosamente. "Bella domanda.. beh, ti ho seguito quando sei andata via quel giorno che ci siamo incontrati.. E non l'ho fatto per chissà che motivo.. è che abito anche io in questa zona.." dice, mettendosi una mano dietro alla testa.

"Oh, e dove?" chiedo di getto. "Scusa, non era il modo giusto." dico imbarazzata. Lui mi guarda e poi ride. "Nella villetta in fondo alla via." mi indica con il dito la zona. "E sei venuto fin qui a piedi?" chiedo rendendomi conto poco di quanto la mia domanda sia ridicola. "Si, di solito vengo con la mia bimba, ma mi avresti scoperto dato che appunto volevo farti una sorpresa e ho preferito farmi una camminata." dice.

Lo guardo con faccia interrogativa, e lui percepisce subito il messaggio. "Oh con bimba intendevo il mio booster.. non intendevo amica, nel senso persona.. scusami, dovevo specificare.." dice parecchio imbarazzato. "Ah si, ma certo.. la moto.. Non mi avevi mica detto che gareggiavi con la motocross?" chiedo leggermente confusa. Che cavolo è un 'booster'?

"Si e allora?" mi chiede non capendo. "Ma adesso hai detto un'altra parola.." dico imbarazzata. Sto cercando di non sembrare stupida ai suoi occhi, e lui si accorge subito di questo ma fa di tutto per non farmi sentire a disagio. Sam sembra finalmente capire. "Oh ora ho capito.. Il booster è una moto normale, quella che uso per guidare in strada.. tipo uno scooter.. La motocross la uso nella pista dove mi alleno, è parcheggiata nel mio gazebo. E come ti dicevo, faccio parte di una squadra che gareggia a gare internazionali: ho vinto un bel po' di campionati." dice facendomi l'occhiolino alla fine, e sistemandosi il ciuffo. "Mi sento molto onorata a parlare con te." dico.

Sorrido e lui ricambia subito. "..non vorrei sembrarti scortese, ma come mai questa sorpresa?" chiedo sorridendogli, sperando di smetterla di dire stupidaggini. "Non preoccuparti, hai ragione. Volevo chiederti se ti andava di venire con me a fare un giro.. volevo portarti in un posto." mi chiede, con occhi speranzosi. "Beh se mi dai 2 minuti che mi sistemo, si. Accomodati pure." lo lascio entrare in casa e corro di sopra in camera a cambiarmi.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora