Capitolo 48

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Finito il pranzo, quel pomeriggio io e B. non avevamo il rientro ma dato che il giorno dopo avevamo il compito di matematica-fisica e io non ci capivo niente dell'argomento, approfittai del fatto che B. era brava in quelle materie per chiederle una mano.
Così appena suonò la campanella di inizio lezioni pomeridiane, ci dirigemmo nella biblioteca della scuola. Ci sedemmo abbastanza appartate, in un tavolo ben nascosto dagli altri così da non disturbare nessuno, e nessuno avrebbe disturbato noi e in un'ora B. riuscì a farmi capire bene l'argomento. La ringraziai e, mentre lei se ne andò, io decisi di rimanere lì per finire i compiti che mi mancavano: mi ricordai di una ricerca di letteratura inglese che dovevo fare e tirai fuori il necessario dallo zaino. E mi misi alla ricerca della sezione dei libri inglesi per cercare quello che mi avrebbe potuto fare comodo per approfondire.

Ne presi due o tre e tornai alla mia postazione, mettendomi al lavoro. Cominciai a scrivere degli appunti a matita, per farmi un piccolo schema di ciò che mi serviva cercare. Ero talmente immersa nel mio lavoro che non sentii niente attorno a me, fino a quando una voce troppo conosciuta mi distrasse facendomi fare un salto sulla sedia e rompere la punta alla matita. "Ciao.." dice quella voce. Mi giro verso Sam, che si avvicina al mio tavolo e si mette di fronte a me, in piedi. "Ho da fare, non ho tempo da perdere in chiacchiere." dico sorridendo sarcastica per poi tornare seria e rimettermi al lavoro, ma lui continua.

"Mi stai ignorando?" mi chiede divertito. Alzo lo sguardo guardandolo contrariata. "Si può sapere cosa vuoi?" chiedo, mettendo giù la matita e poi lo guardo dritto negli occhi, incrociando le braccia sul tavolo. "Non devi dirmi nulla?" mi chiede, leccandosi le labbra. "Se avessi avuto qualcosa da dirti, ti sarei venuta a cercare io." dico. In realtà no, preferisco evitarlo perché devo dimenticarlo. "Giusta osservazione.. allora parlo io." dice sorridendo. Sospiro, cercando di mantenere la calma. "Senti, starei studiando e a dirla tutta non ho voglia di starti a sentire.. se è per quello che è successo quella sera, lascia perdere." dico seria, per poi distogliere lo sguardo e tornare a fare quello che stavo facendo.

Lui, con forza, sbatte una mano sul tavolo, spaventandomi, tanto che lo guardo terrorizzata dalla sua reazione. Si avvicina al mio viso. "Non mi piace essere cattivo ma mi fai proprio girare il cazzo quando ti comporti così.. ti chiedo gentilmente di concedermi 3 minuti e giuro che poi ti lascio stare." dice sottovoce e sembra parecchio arrabbiato. Cerco di stare calma ma sento il fiato corto, e il punto è che non ha usato il contatto fisico, ma solo con la sua voce mi sta mandando in corto la razionalità: non so come sia possibile che dopo mesi riesca a farmi sempre lo stesso effetto. "Va bene.. dimmi." dico.

Lui annuisce, e si siede di fronte a me. "Non so cosa mi è preso quella sera.. mi sono messo in confusione e adesso ho un casino in testa che non ti dico.." comincia a dire serio e lo fermo. "Se ti può consolare, siamo in due.. ma abbiamo sbagliato." concludo. Alza lo sguardo per guardarmi. "Cosa vuol dire? Adesso non dirmi che non è stato nulla.." dice. "Sam, non divagare, per favore. Non ho detto questo.. semplicemente, era fuori contesto.. come la visita e il tuo stupido regalo.. cazzo Sam, siamo entrambi fidanzati.." dico, con la voce che trema. "Forse non è vero quello che hai detto fino ad ora.." dice guardando in basso. Lo guardo confusa. "Cosa intendi?" chiedo. "Che non eravamo destinati.. ogni occasione è buona per vederci e succede sempre qualcosa fra noi.." dice guardandomi negli occhi. Lo guardo, scuotendo la testa. "Sam, ti prego.. stiamo bene adesso.. tu hai Alice e io ho Tom, e siamo felici.." dico, accennando un sorriso. "Non sei mai stata brava a mentire.." dice sorridendo. "Io sono felice con lui.. sa che non lo amerò mai come vorrebbe.. ma sto bene.." dico guardando in basso, dato che sto dicendo una bugia dietro l'altra: dopo il regalo che mi ha fatto, sono andata in tilt.

"Cos'ha di diverso? Cos'ha lui che io non ho?" mi chiede. "Nulla di particolare, in realtà.. ma almeno è fedele e non devo preoccuparmi che vada a scoparsi altre ragazze." dico, tenendo lo sguardo basso. Lo sento sospirare: ho toccato un punto cruciale ed era quello che volevo. "Sai cosa? Vaffanculo.. non puoi veramente rinfacciarmi ancora quella storia. E non so che cazzo di lavaggio al cervello ti ha fatto il tuo caro fidanzatino, ma tu non sei così.." dice, furioso. Mi alzo in piedi, sentendo le lacrime che mi stanno per uscire e il sangue ribollirmi nelle vene. "Tieni bene a mente che quella cosa ha spezzato tutto tra noi, e tra tutte le cazzate che hai fatto, è stata l'unica cosa che mi ha veramente spezzato il cuore e mi ha fatto capire che non potevo continuare a stare dietro a uno che ne approfitta della mia bontà.. ho solo scelto di volermi bene, Sam. E te lo rinfaccio, perché ci sono stata male e tanto. E grazie a Tom, sono tornata felice." dico, fissandolo negli occhi.

Lui ride sarcasticamente. "Ma davvero? Cioè, sai benissimo che non sei stata male solo tu.. ti devo ricordare che mi sono sniffato della roba da quanto ero giù di morale, mi hai urlato in faccia quanto facessi schifo e che non sono più nessuno per te.. non provare a dire che sei stata l'unica a starci di merda perché fra i due, il peggio ero io dato che tu dopo neanche due settimane stavi bene." dice furioso e risbattendo le mani sul tavolo. Faccio una risatina sarcastica. "Non è vero che non ci sono stata male solo io.. secondo te perché mi sono rimessa a prendere farmaci? Perché mi diverto? No, perché continuo a stare male e questo solo per colpa tua, stronzo.." dico furiosa ma mi pento di quello che ho detto.

Ho appena ammesso che lui è ancora nei miei pensieri, sono proprio una stupida. Lui rimane quasi scioccato. "E questo cosa vorrebbe dire?" mi chiede. Lo guardo, mentre una lacrima mi scende dalla guancia. "Che per colpa di quel bacio, mi hai mandato la mente a puttane e non sono più sicura dei miei sentimenti.. è come se fossi in un limbo e non sapessi dove andare. E mi imbottisco di psicofarmaci per non pensarci e non mandare in vacca tutta la mia vita. Volevi la verità? L'hai avuta. Ora ti prego, vattene.." dico, facendo segno con la mano verso le scale, invitandolo ad andarsene. Lui annuisce ma rimane fermo al suo posto. "Scusa.. ma devo chiedertela questa cosa.." mi dice, risedendosi. Alzo lo sguardo, guardandolo seria, e lui ricomincia a parlare. "Voglio solo sapere il perché.." mi chiede indicandomi, capendo al volo cosa intende. "Avevo bisogno di cambiare immagine.. è stato un modo per mettere alle spalle il mio passato, la leucemia.. e la storia con te." dico quasi sussurrando. "È questo che vuoi? Dimenticare tutto quello che c'è stato tra noi? Non puoi dire sul serio." dice.

"Sono seria.. Con Tom ho ricominciato da capo e quello che ho detto lo penso ancora.. È vero, hai ragione a dire che ogni volta che ci vediamo finisce che succede qualcosa.. ma è meglio così per entrambi.. vuoi veramente dirmi che con Alice non sei felice?" gli chiedo, tirando su col naso. Spero dica no, ma so che non lo dirà. "Non dico che non sono felice con lei.. Ma Vale, lei non è te.. e come hai detto te prima, anche Alice sa che non la potrò mai amare come lei vorrebbe.." dice mantenendo il contatto visivo. Mi metto le mani sul viso sospirando. "Sam, non spezzerò il cuore a Tom.. e tu non lo farai con Alice.. accetta il fatto che è finita tra noi." dico, cercando di essere convincente. Ma lui non sa quanto mi sto spezzando il cuore a dirgli così. "Va bene.." dice.

Ma poi si ferma. "Ah, dimenticavo.. ultima cosa.." Lo guardo aspettando parli. "Ti è piaciuto il libro?.. Sai, ho visto dalle storie che l'hai portato in vacanza.." dice abbassando lo sguardo. Annuisco. "Si, mi è piaciuto molto." dico. Fa per andare via scendendo le scale ma prima si ferma, e mi guarda. ".. comunque i vestiti attillati e corti non ti donano.. sei molto più sexy con i pantaloni della tuta e una maglia di 3 taglie più grande." conclude, facendomi l'occhiolino. Roteo gli occhi verso l'alto e così, facendo un bel respiro profondo, torno a finire la ricerca.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora