Capitolo 38

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Samuele

Sento il mio cuore andare in frantumi: non può veramente avermi detto quelle cose. Valentina non le direbbe mai, neanche quando è veramente tanto arrabbiata. 'Per me non sei nessuno.' così mi ha detto prima di andarsene con Tommaso che oggi, inoltre, si è fatto odiare. Di solito è tranquillo e non parla mai, ma oggi ha fatto lo stronzo. E le cose non sono migliorate in classe, il bullo della mia classe doveva rompermi le scatole per darmi il bentornato.

FLASHBACK

Non posso credere di averlo fatto veramente. L'ho baciata dopo un mese che non la toccavo, ma quando mi ha rifiutato per l'ennesima volta non ci ho più visto. Dovevo aspettarmelo, ma ogni volta che me lo ripeteva era una pugnalata nel cuore, un boccone amaro difficile da mandare giù.

Vedo vicino a me degli armadietti, e comincio a calciarli, e tiro pugni senza un punto fisso. Sto impazzendo di sensi di colpa: non mangio e non dormo bene da settimane, ho un aspetto orribile, faccio la doccia ogni tanto, non mi riconosco più.. Sto letteralmente bruciando le tappe. Potrebbe andarmi peggio di così? Sento gli occhi bruciarmi, sto per piangere ancora.

Continuo a picchiare questi maledetti armadietti quando sento qualcuno alle mie spalle, anche se so bene chi è. "Picchiare armadietti non ti farà sentire meglio.." Mi giro e mi lascio abbracciare da Marco. Lui mi è stato tanto vicino in questo periodo, ha tentato sempre di tirarmi su il morale e farmi andare avanti. Lui mi ha visto giorno dopo giorno cadere a pezzi, ha visto la mia fragilità: non ha più davanti a sé il suo migliore amico, quello che si diverte e con cui condivide la maggior parte delle passione. Ora come ora vede una persona svuotata di sentimenti, col cuore in pezzi.

E inoltre condivide con me un grande segreto, neanche mia sorella lo sa: lui l'ha scoperto per caso.
Un giorno era in camera mia e sotto il cuscino ha trovato la bustina con la polvere. Lui credeva mi stessi riprendendo, ma appena l'ha vista ha capito che stavo toccando il fondo e stavo facendo tutto tranne che riprendermi. Non mi sono mai drogato in vita mia, le ho sempre evitate. Ma con il peso che sentivo addosso, dovevo trovare una via facile per dimenticare per un po' la realtà. E ho cominciato a fare uso di droga leggera, niente di troppo forte. Marco si è arrabbiato molto, ma gli ho chiesto di non dirlo a mia sorella e da allora è la mia ombra. Mi segue ovunque e controlla che non ricada di nuovo nell'oblio.

"Dai, dobbiamo tornare in classe.." gli dico ma lui mi ferma. "Prima parliamo, in queste condizioni non riesci a stare attento.. andiamo nel bagno al piano di sopra." mi dice, e lo seguo. Arrivati, mi posiziono davanti a un lavandino e mi sciacquo il viso con acqua fredda, poi mi siedo su una panchina che c'è lì e vedo Marco che mi guarda, molto preoccupato. "Che hai da guardarmi così?" gli chiedo anche se so già cosa mi dirà. "Senti, ne abbiamo parlato più di una volta.. sono il tuo migliore amico, e se te lo dico è perché ti voglio bene. Ti sei visto allo specchio in che condizioni sei?" mi dice, con voce pacata. Mi giro verso lo specchio. Ho la pelle pallida, le labbra secche, le occhiaie profonde e gli occhi rossi per le troppe lacrime versate.

Lo guardo e annuisco. "Ti giuro che ci sto provando, ma il pensiero di quel giorno mi perseguita, mi sento letteralmente uno schifo per come mi sono comportato e non so che cazzo mi è preso.. E siccome so che stai per richiedermelo per l'ennesima volta, non ne faccio più uso.. da quando l'hai scoperto, ho smesso." lo guardo serio incrociando le braccia. Marco annuisce e si mette di fronte a me. "Lo so, ma adesso devi dimenticarla.. Tua sorella ci ha parlato.. Lei è ferita, e che per quanto possa provare ancora qualcosa per te, deve staccarsi e andare avanti.. quindi ti prego, se la vedi ignorala come fa lei con te e guardati in giro.." mi dice con naturalezza. "Grazie Marco, lo so che ci sono tante ragazze belle in questa scuola.. ma nessuna sarà mai alla sua altezza e sarà difficile rimpiazzarla.. ma posso provarci.." sorrido debolmente, anche se non credo minimamente alle mie parole. "Questo è il mio migliore amico." mi dice.

Ricambio e torniamo insieme in classe, notando che manca il professore. Appena mi siedo al mio posto, una voce mi distrae. "Sammy.. ti vedo un po' sciupato stamattina.. successo qualcosa?" mi chiede la voce stridule e odiosa di Mirco. È da anni che si diverte a insultarmi, in realtà è solo invidioso del mio grande successo. Anche lui, come me, gareggiava con le moto nella mia stessa pista ma con un'altra squadra. Purtroppo però 2 anni fa ha fatto un incidente in pista abbastanza grave, ha quasi perso una gamba. Per questo suo insuccesso mi odia da morire e odia le moto. Ma io lo evito se posso, soprattutto adesso.

Tento di ignorarlo e cerco di chiudere ogni tipo di conversazione. "Tranquillo Mirco, niente di cui tu debba preoccuparti.." dico sicuro di me. "Sembra che il campione di motocicletta sia depresso.." si avvicina, mettendosi davanti a me. "Sono piuttosto di malumore, eviterei sarcasmo e battute squallide, per il bene della tua faccia.." dico velenoso, tornando a sfogliare il libro che ho davanti pur di non guardarlo in faccia. Sono sempre di malumore, e a parte Marco e mio sorella, ce l'ho con tutti a prescindere. Voglio solo essere lasciato in pace. "Successo qualcosa alla sorellina? O la fidanzata ti ha piantato..?" continua a chiedere, mi alzo di scatto prendendolo per il colletto della maglia. "Non nominare nè mia sorella nè nessun'altra, te lo ripeto: oggi sono in vena di picchiare qualcuno, quindi se fossi in te starei zitto." dico furioso. Marco si avvicina, facendomi risedere e guarda Mirco. "Impara a tenere quella bocca chiusa ogni tanto.. ora vattene e lascialo stare." dice.

Mirco non replica, se ne va sbuffando. Alzo lo sguardo e Marco mi batte una mano sulla spalla sorridendomi. Gli mimo un grazie. Non so come farei senza di lui.

FINE FLASHBACK

Cerco di trattenere le lacrime anche se dopo queste parole mi risulta difficile. Marco si avvicina a me, mi guarda ma non dice nulla. "Prova ancora qualcosa e vuole tenermi distante? Mi dispiace ma non ci credo, quella ragazza mi odia con tutta sé stessa." dico sottovoce, e lui mi prende per una spalla facendomi sedere su una panchina di un tavolo. "Te l'ho già detto, non ti odia.. Ma se continui a insistere peggiori la situazione.. ti prego, lasciala stare." dice pacato.

"Marco.. come faccio ad andare avanti se la vedo mano nella mano con lui?" gli chiedo, mettendomi la testa tra le mani. Se ripenso alle loro mani intrecciate e al fatto che lei si stava lasciando baciare, mi viene il voltastomaco. "Fai lo stesso pure tu." mi dice con nonchalance. Lo guardo serissimo ma vedo che anche lui è serio, non sta scherzando. "Fai sul serio?" gli chiedo e lui scrolla le spalle. "Se lei va mano nella mano con un altro, perché non lo fai anche tu? Con la fama che hai, puoi avvicinare qualunque ragazza se vuoi." mi dice. Mi sento girare la testa. "Marco, se vuoi torna dagli altri.. ho bisogno di stare solo per 2 minuti.." dico e lui mi guarda storto. "Non penserai davvero che ci provi a scuola?" chiedo. Sul serio ha pensato che mi faccio nel bagno della scuola?  "Penso qualsiasi cosa in questo momento e nelle tue condizioni ne saresti capace." dice. Lo guardo male. "Grazie della fiducia, amico." Sorrido sarcastico battendogli una mano sulla spalla e vado a cercarmi un posto tranquillo dove riflettere.

Essendo al secondo piano vado per le scale secondarie e mi siedo su uno scalino, mettendomi la testa tra le mani e chiudendo gli occhi due secondi. Sono in un momento di tranquillità quando una voce mi distrae. "Sam, che ci fai qui?" chiede. Apro gli occhi e guardo la ragazza davanti a me. "La vera domanda è: che ci fai tu qui?" chiedo.

Alice sorride debolmente e poi punta i suoi occhi azzurri su di me. "Volevo stare sola, ma a quando pare non sono stata l'unica ad avere questa idea." dice sorridendo leggermente.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora